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La quinta stagione punge

UtenteMessaggio

13:37
23 febbraio 2010


Carmen

Ospite

Dalle strette fessure osservo
la città ricca di bachi di seta
tessono illusioni
sulla corsa verso il nulla
gli affanni sulla nuca 
l'oscurità di dieci anni
la trasformazione precipitosa
e la quinta mia stagione

leggo alla luce gli inganni
percepisco l'odore vago del risveglio
in un mondo dissociato aleggia la voglia
di partire dalla ferita.
Ho colto nel vortice la cima dell'essenza.

Pungeva.

Carmen

14:04
23 febbraio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Ricordo bene questi versi, Carmen!Smile

proposizione introspettiva di un percorso approdato alla "quinta stagione", in un susseguirsi di immagini incalzanti e significative, dal guardare attraverso "strette fessure", ai "bachi da seta", alla "corsa verso il nulla" e così via. Fino alla conclusione: "Pungeva". E sono d' accordo: "la cima dell' essenza" punge. Una resa piena, intensa e ricca.

dmk

14:29
23 febbraio 2010


fernirosso

Ospite

l'es-

senza fila

ritaglia e rifila

la lunga mutazione

dei bachi

in questi banchi immensi

di elementari visioni

tra elementi indispensabili

a vivere

necessari per morire.

Un cambio di muta

un alito e

l'es-

senza  altro tempo è

Grazie Carmen per questa finestra aperta sull'oltre, il nostro chiuderci dentro mura che non ci riparano da nulla, soprattutto da noi stessi. ferni

14:31
23 febbraio 2010


Rose

Ospite

La quinta stagione può essere ricca e piena, soprattutto quando vissuta con la consapevolezza che viene dalle esperienze, anche dalle delusioni.

Le ferite guariscono e poi si riparte, bandando all'essenza (anche quando punge), non alla forma esteriore.

La definirei una 'poesia della maturità', molto buona per immagini e contenuto.

Grazie, Carmen.

16:51
23 febbraio 2010


Carmen

Ospite

grazie a tutti, ops non ricordavo di averla già postata, anche se ho fatto dei piccoli "ritocchi".

Per Ferni: parole sante, le tue. Non si fugge da noi stessi, anzi, meglio prenderci per mano e guardarci bene in faccia. Io e l'Alter Ego.

Un sorriso per un buona serata!

17:04
23 febbraio 2010


sandra

Ospite

Dalla constatazione della ricerca affannosa "verso il nulla" che molti fanno, mi sembra che tu faccia un po' un bilancio della tua vita e faccia nuovi propositi per il futuro.

una domanda, cos'è che punge e in che senso, punge? Surprised

17:19
23 febbraio 2010


elisa sala

Ospite

Questa è una poesia che sento un poco mia- mi scuso per la rima-

Quell'oscurità dei dieci anni mi coinvolge.

Quante volte, negli ultimo tempi, vedo un mondo che non mi appartiene più e mi vedo già bozzolo.

Ma basta un giorno di sole o una nuova ferita per dirmi che non è finita.

C'è tempo! Magari pungente, ma c'è.

Una intensa poesia.

Come si chiama il tuo alter ego?Kiss

Buona serata

Elisa

21:00
23 febbraio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

N.B. 

Cara Carmen, non l' hai postata qui! io l' ho letta, credo, nella ML del CircoloLaugh

dmk

21:47
23 febbraio 2010


Elina

Ospite

piena, consavevole rinascita che parte dal guardare in faccia i propri anni, fatti di paure, sofferenze, limitazioni

la prospettiva è tutta interiore ma si allarga la "voglia di ripartire"

grazie CarmenKiss

14:00
24 febbraio 2010


Carmen

Ospite

Allora, ringrazio di nuovo e rispondo a Sandra: punge la poesia, in quanto considero poesia l'essenza di tutte le cose ovvero, ciò che è spoglio dal superfluo non può che pungere, o perché talmente bella da far male (ma, non da far star male), o talmente orrenda da far lo stesso male.  

La morte e la vita sono state le mie maestre e mi hanno rivelato la loro essenza e per questo nel mio intimo mi sento in qualche modo privilegiata, non per stoltezza, ma perché ho visto, e sentito,  l'anima, quando si è piegata  di fronte alla sua liberatrice, che a noi fa tanto paura. Sarà una scena questa che non dimenticherò mai.  

Quasi tutte le mie poesie, cara Sandra, hanno qualcosa di autobiografico, non sempre però, ma il bello è quando qualcuno ci si rispecchia, allora pensi che non sei sola a vivere in un certo modo. Si, Sandra, io ricomincio ogni mattina da capo mica solo per dire…, felice di vivere, perché ho conosciuto una mattina che sembrava una notte.

Rispondo a Rose: è vero credo di vivere la stagione della consapevolezza, o per lo meno ci provo e devo dire che mi piace molto. L'inconsapevolezza e anche la superficialità le lascio all'età che ne ha il diritto, perché anche queste cose penso servano, credo che tutte le età hanno le loro mete da raggiungere per poi andare oltre.

Per Elisa: ciascuno di noi, o per lo meno la maggoranza, ha i suoi dieci anni rivestiti da ferite , chi per un modo chi per un altro, l'importante a mio avviso è non compiangersi troppo e ripartire di nuovo con la spinta che ci sa la vita. Hai nominato “bozzolo”, pensa che anni fa avevo scritto una poesia con il titolo: Io sono il bozzolo del mio poema :) , magari quando la trovo ve la posto.

Ah Daniela, grazie! Non mi ricordo mai dove posto le mie cose.

E adesso un grande abbraccio a tutti voi, spero non abbia “parlato” troppo e di non avervi annoiate con cose ovvie. Sapete, se mi si dà corda, sono una gran chiacchierona.

Smile

19:31
25 febbraio 2010


Manfredi

Ospite

fa piacere avere un autore che parla di sè e racconta il suo mondoSmile, perciò chiacchiera, Carmen, chiacchiera!Laugh



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