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La poesia di Pierluigi Cappello

UtenteMessaggio

22:11
16 agosto 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Elementare

E c'è che vorrei il cielo elementare

azzurro come i mari degli atlanti

la tersità di un indice che dica

questa è la terra, il blu che vedi è mare 

Bianco da Assetto di volo. Poesie 1992-2005, Crocetti Editore

Da lontano vengono agli occhi il cielo
e le mani, da qualche parte lontana di te;
fuori nevica, sei tutto nel bianco della neve
ogni segno nel candore una ferita
e la campagna di là dai vetri è un corpo
un breve sguardo che si fa pronuncia
calore d'alito, la testa in mezzo alla veglia;

torna là, nella parola tradotta in silenzio
dove si annidano i passeri
i palmi sugli occhi, il petto sulle ginocchia
la fronte nella neve.

dmk

10:26
17 agosto 2010


Carmen

Ospite

che bella, così soave così delicata.

Grazie !

Carmen

22:19
17 agosto 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Lieta che ti sia piaciuta, Carmen!Laugh

Da lontano

Qualche volta, piano piano, quando la notte
si raccoglie sulle nostre fronti e si riempie
di silenzio,
e non c'è più posto per le parole,
e a poco a poco si raddensa una dolcezza
intorno
come una perla intorno al singolo grano
di sabbia,
una lettera alla volta pronunciamo
un nome amato
per comporre la sua figura; allora
la notte diventa cielo
nella nostra bocca, e il nome amato
un pane caldo, spezzato.

Pierluigi Cappello, Mandate a dire all'imperatore, Crocetti Editore, 2010 

——————————————————————————————————

Per lui, costretto a una sedia rotelle da quando aveva 16 anni (dopo un incidente in moto); per lui che da centometrista, falcata dopo falcata, rincorreva ogni frazione di secondo; per lui che ha vissuto l'infanzia nella natura aspra di Chiusaforte (un paesino di 700 anime stretto tra le montagne della Val di ferro, a qualche chilometro dall'Austria); per lui, dove la libertà era il campanello della stazione che annunciava il treno, sogno di un altrove oltre quella frontiera di ghiaccio e sassi, ecco, ora per lui la libertà appare come un Canto d'aprile: «Noi cantiamo perché teniamo duro / il nostro morire è per il nascere dei figli / quando cantiamo alziamo lontano / dal buio del bosco al cielo d'aprile / il fuoco del nostro sangue, per il domani». Forse, la vera libertà, per Cappello, è proprio nella poesia:  "La poesia è una forma di resistenza perché ti insegna a sentire le cose senza appropriartene: illumina le cose da dentro e le libera …"

Da Incontro con Pierluigi Cappello a cura di Gianluigi Colin

dmk



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