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Sull'amore – di Paolo Crepet

UtenteMessaggio

23:31
3 maggio 2009


franco

Ospite

«E se la rivoluzione partisse dall'homo cupidus (ovvero l'uomo emotivo) non più da quello laboriosus né da quello “tecnologicus”? E se fosse venuto il tempo di prendere e dare delle lezioni d'amore? Se il vero frutto di un'acquisita modernità corrispondesse con il concedersi il tempo, la voglia, il lusso d'innamorarsi?»

(P.Crepet)

 

f

05:50
4 maggio 2009


Rose

Ospite

Bella immagine, Franco e argomento … intrigante. :-D

Dalla Prefazione del libro di Crepet:

“L’idea di scrivere un libro sull’amore –ben conscio del rischio di banalizzazione che esso comporta data la pletora di pubblicazioni che ogni anno affollano gli scaffali delle librerie- nasce da questa semplice sensazione.
Per secoli abbiamo fatto di tutto pur di non vivere d’amore. Abbiamo lasciato questa scelta ai santi e ai folli, ai poeti e agli utopisti proprio per arrivare a dirci –consolandoci- che non è tema così importante per comuni cittadini. Prima deve venire il lavoro, il denaro, il potere, la guerra e la pace, l’economia e la politica, la famiglia e lo Stato, l’individuo e la collettività. Abbiamo pensato che perfino la felicità potesse essere vissuta senza amore.
Così si progettano e costruiscono esistenze appoggiate sulle palafitte fragili dell’analfabetismo affettivo. Disegnate città, previsto lavori, organizzato quotidianità che potessero prevedere vite emotivamente superficiali. Ci siamo perfino dimenticati di’insegnare ai nostri figli a comunicare –nel senso empatico del termine- convinti che sarebbe bastata l’invasione tecnologica e telematica a garantire ognuno di non essere più solo.
Abbiamo parlato per decenni di alienazione, poi l’abbiamo organizzata in ogni posto di lavoro e in molte case, ed ora ci inorgogliamo all’idea che immensi territori orientali siano il teatro di una gigantesca transizione dalla lentezza dei campi alla follia delle fabbriche di grattacieli. Siamo riusciti ad affogare nel fare, il pragmatismo si diffonde come icona dell’efficienza e della subalternità globale: così riusciamo a non pensare se non alla produzione di cose, mai d’idee.
L’amore dunque come rivoluzione, come grimaldello capace di sovvertire un equilibrio anestetizzato di menti e libertà. L’amore come esercizio spirituale, come ginnastica di amor proprio, come fucina di dignità. L’amore come allegoria del tempo necessario ad accorgerci che stiamo vivendo, non sopravvivendo. L’amore come metafora irrinunciabile del bello e del puro.
Amore come occasione per accorgersi dell’altro, come crescita, riappropriazione della coscienza di sé, del proprio corpo, dei propri sensi, della libertà di pensare e sentire a modo proprio.

Cosa c’è di più strategico dell’amore?
Come potrebbe un politico pretendere di guidare una nazione se non sa amare? Come potrebbe un industriale pretendere di guidare mille dipendenti se non conosce il senso della passione dei sentimenti? Eppure la storia è lastricata di leader cinici e di manager emotivamente irrisolti, così come la maggioranza di noi. Ecco perché, di fronte alla più profonda crisi dell’occidente, non sappiamo far altro che replicare le scelte del passato: facciamo crescere la concorrenzialità, la violenza, l’indifferenza per l’altro, la più cinica delle ambizioni. Sappiamo distruggere per poi ricostruire, uccidere per poi perdonare, tradire per poi chieder scusa.
E se la soluzione partisse dall’homo emotivo, non più da quello laboriosus? E se fosse venuto il tempo di prendere e dare delle lezioni d’amore? Se il vero frutto di un’acquisita modernità corrispondesse con il concedersi il tempo, la voglia, il coraggio d’innamorarsi?

Per quanto possa essere motivante, se per Amore si intende l'innamoramento, ho qualche dubbio che possa essere la soluzione auspicata da Crepet (bisognerebbe comunque leggere il libro).

La persona innamorata (e non è una critica, ma una constatazione) vive in una dimensione molto intima e privata dove esiste solo la coppia … se parliamo di amore corrisposto … altrimenti, anche l'innamoramento può essere fonte di sofferenza e frustrazione.

Non se se Crepet stia immaginando un mondo dove tutti siano innamorati … L'immagine è suggestiva, ma non so quanto, ai fini pratici, potrebbe influire sull'economia o sulle scelte politiche …

Comunque, l'argomento è interessante e, a prescindere dai risvolti sociali, io dico: Viva l'Amore! :-D

12:06
4 maggio 2009


stella

Ospite

Chissà perchè queste cose non fanno parte del quotidiano e dobbiamo aspettare che uno psichiatra ne scriva per renderci conto che non è cosi' ovvio vivere per l'amore.

Concedersi il lusso di innamorarsi!

Vero ,si è diventati troppo diffidenti, paurosi.

Si è perso il gusto di rischiare, dobbiamo essere sicuri di non avere delusioni.

Dobbiamo programmare anche l'amore.

Ma l'amore nasce spontaneo, non chiede garanzie,non vuole la ricetta in triplice copia.

Quando c'è , c'è……..se non c'è non c'è…….punto!

Sono in sintonia con Rose argomento interessante, non cosi' ovvio e banale, andrebbe veramente sviscerato in tutte le sue sfacettature.

Una cosa è certa(perme ovviamente) non si può vivere senza amore…….la vita non avrebbe sensao. Per amore intendo qualsiasi tipo di amore.

Laugh

13:53
4 maggio 2009


stella

Ospite

…………A proposito di amore!

Questa notte non ho dormito.

Sarà che alla mia età dovrei andare a letto presto e non quando il fornaio, mio vicino, se ne va al lavoro.

L'ansia mi divorava, ogni volta che mi appisolavo la notizia tornava più vivida e crudele a rodermi il cervello.

Le ombre notturne rendevano tutto più cupo e pauroso. 

Non poteva essere vero!

La mia amica aveva capito male.

Finalmente l'alba, accendo  la TV e la prima notizia del telegiornale è quella, cambio canale e anche li' l'argomento principale è quello.

Inforco la bici e mi precipito in edicola, acquisto 10 quotidiani , non so come arrivo a casa e comincio a sfogliarli in preda ad un'ansia travolgente.

E' tutto vero!  

VERONICA E SILVIO DIVORZIANO!

……………….ma chi se ne frega!!YellCool

14:29
4 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

ecco, appunto! ……………….ma chi se ne frega!!

o vogliamo metterla in politica, anche questa news? (come si sta già facendo qua e là, con inutili commenti, da parte di alcuni esponenti politici? Bah! saranno cose loro, o no? sembra ci sia in ballo un affare di stato, la morale nazionale…)

Ma, tornando alle parole di Crepet: come, ma come ha ragione! E' un argomento significativo, che riporta inevitabilmente allo status della società, alla mentalità che pervade il mondo moderno, che è di continuo in cerca, in cerca e ancora in cerca… non si capisce bene di che. O forse lo si intende: le priorità sono state sovvertite, gli status symbol hanno preso il posto della reciprocità (parola usata e abusata, nel senso che la si sente spessissimo, ma poi, a guardar bene, la si ritrova solo "parola", appunto). E l' "amore" in tutti i suoi significati e risvolti ha perso terreno, soffocato, distorto, frainteso, maltrattato, vilipeso e umiliato.

Non credo che Crepet auspichi un mondo di innamorati. Penso piuttosto che auspichi un mondo dove la "conoscenza" dell' amore sia propedeutico a ben altre prospettive esistenziali. La ricaduta del "conoscere" l' amore in tutte le sue diverse facce (non sto riferendomi certo solo allo stereotipo classico), potrebbe essere di stimolo a un' apertura sull' agire concreto.

dmk

17:37
4 maggio 2009


franco

Ospite

grazie a te Dolcerose, per aver reso ancor più esplicito e comprensibile l'affermazione di Crepet, attraverso una più estesa lettura della prefazione del libro e grazie anche per le sue considerazioni sui rischi oggettivi dell'innamoramento, come complicazione più che soluzione ai già molti problemi dell'era contemporanea Smile

Grazie anche per la lettura di Stella e di Daniela, che arricchiscono la problematica, attribuendo al termine amore un significato più esteso e generale.

Per quanto riguarda poi il “gossip”, lo ritengo uno sport nazionale, solo che mi è parso che grandi e seri quotidiani paludati, stiano facendo concorrenza sleale ai “giornalacci” da cui sempre prendono le distanze, tranne quando la notizia si fa golosa e a loro erroneo giudizio può essere strumentalizzata e finalizzata;

allora si scordano i padri fondatori e persino…le madriWink

f

20:41
4 maggio 2009


Rose

Ospite

Mi sembra ovvio che al termine Amore si debba dare un significato più generale. Non può essere l'amore romantico a cambiare il mondo, ma quello agàpe, quello che mette gli interessi dell'altro davanti ai propri.

Mi era parso che l'immagine postata e la citazione richiamasse l'amore romantico.

Se Crepet, com'è ragionevole che sia, si riferisce all'amore nel senso più completo, alla fine starà semplicemente rifacendosi ai principi cristiani, credo.

Niente di nuovo sotto il sole, dunque. La teoria la conosciamo tutti. E' la messa in pratica che risulta difficile.

21:11
4 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Infatti, Rose. Riassumendo dalla prefazione di Crepet:

amore

come rivoluzione,

come grimaldello capace di sovvertire un equilibrio anestetizzato di menti e libertà

come esercizio spirituale,

come ginnastica di amor proprio,

come fucina di dignità

come allegoria del tempo necessario ad accorgerci che stiamo vivendo, non sopravvivendo.

come metafora irrinunciabile del bello e del puro

come occasione per accorgersi dell'altro,

come crescita, riappropriazione della coscienza di sé, del proprio corpo, dei propri sensi, della libertà di pensare e sentire a modo proprio. 


Sarebbe rivoluzionario.Surprised Oggi come allora. Più oggi di allora, forse. Difficile la pratica allora, quasi impossibile oggi. A meno che… Smile

dmk

00:08
8 maggio 2009


Rose

Ospite

08:02
8 maggio 2009


Gio

Ospite

14:14
8 maggio 2009


Manfredi

Ospite

XXXVIII

First time he kissed me, he but only kissed

The fingers of this hand wherewith I write;

And ever since, it grew more clean and white,

Slow to world-greetings, quick with its ' Oh, list,'

When the angels speak. A ring of amethyst

I could not wear here, plainer to my sight,

Than that first kiss. The second passed in height

The first, and sought the forehead, and half missed,

Half falling on the hair. O beyond meed !

That was the chrism of love, which love's own crown,

With sanctifying sweetness, did precede.

The third upon my lips was folded down

In perfect, purple state; since when, indeed,

I have been proud and said, ' My love, my own.'

E. Barrett Browning

XXXVIII

La prima volta che egli mi baciò, solo baciò

Le dita di questa mano con cui scrivo;

E fin d' allora, essa divenne più chiara e bianca,

lenta ai saluti del mondo, rapida ai suoi: " Oh, ascolta, "

Quando gli angeli parlano. Un anello d' ametista

non posso portarvi, più semplice agli occhi,

Di quel primo bacio. Il secondo superò

Il primo, cercò la fronte, quasi la smarrì,

a mezzo cadendo sui capelli. Oltre ogni compenso!

Questo fu il crisma dell' amore, che d' amore la corona,

Con pura dolcezza, precedette.

Il terzo fu deposto sulle labbra

Perfetto, purpureo; da allora, invero,

Son stata piena d' orgoglio e ho detto: " Amore mio, mio solo. "

(la traduzione è di dmk, da un suo articolo a titolo The Brownings che ho conservato)Wink

14:56
8 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

di', Manfred, mica me lo potevi risparmiare, eh?

ma non ti perdi mai niente? é roba d' antiquariato (la trad, intendo)!LaughLaugh

Ciao e grazie per il reperto.Smile

dmk

22:45
11 maggio 2009


Manfredi

Ospite

Laughne ho altri, di reperti, che ti credi?

22:57
11 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

YellYellYell!!!!!

Smile

dmk



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