Non ho preparato nulla e quello che scrivo è "di getto".
Percepisco una pensioncina di reversibilità (alcuni dicono di "superstite", ma a me questa parola non piace) e non so se ci sia differenza tra reversibilità e superstite (con la lingua italiana bisogna essere prudente…), in ogni modo, il fatto sta che io percepisco questa pensione che ha subito molti variazioni da quando mio marito è deceduto.
All'inizio usufruivamo tutti di questa pensione: io e le mie figlie finché studiavano, poi è stata ridotta al 60% dicono. Io non so, io ho preso quello che mi è stato dato.
Ora, io non voglio reclamare ciò che la legge detta, ma, non mi piace il "tono" con cui l'Istituto si rivolge ai pensionati.
Vi spiego meglio:
A luglio la mia pensione è stata diminuita di 100 euro senza spiegazione. Ho chiamato l'Inps che mi ha spiegato che forse c'era stato un conguaglio, oppure qualche altra cosa e che dovevo aspettarmi una lettera dall'Istituto. E la lettera è arrivata.
Secondo l'Inps io dall'anno 2008 ho "intascato" soldi a cui non avevo diritto per la dichiarazione del reddito di quell'anno. E così, sono passati tre anni, senza un controllo dell' Inps e senza che io, ignara della legge, (è facile dire che la legge non ammette ignoranza) avessi comunicato qualcosa all'Inps. Si tratta di cinquecento euro.
Mi sono subito trovato i 100 euro di meno, ma vada per i cento euro di meno, se non mi aspettava di più, pazienza, ma che poi l'Inps voglia gli arretrati, si parla di Euro 3.000,81 mi sembra una mancanza da parte dell'Inps e non la mia.
Se l'Inps se ne accorge solo oggi che io ho usufruito di una cifra che non mi aspettava, che colpa ne ho io? Non sono io che mi faccio i conti!
Una cosa è certa, non esiste la responsabilità contabile di chi lavora nel pubblico impiego di fatto, ossia esiste, ma a quanto pare non si applica. Si applica invece sul pensionato.
A voi, questa cosa come vi sembra?
Tanto per parlare insieme.
Carmen