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Le nazioni più strane del mondo

UtenteMessaggio

22:11
4 aprile 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Sealand 

Estensione: 0.00055 km2 

A 10 km dalle coste dell'Inghilterra sorge questo ex fortino della Seconda Guerra mondiale, che serviva ad avvistare gli attacchi aerei tedeschi. Nel 1967 Paddy Roy Bates lo occupò e lo usò per una radio pirata off shore. Bates e la sua famiglia si dichiararono nazione indipendente e iniziarono a stampare passaporti. Nel 1968 un tribunale britannico dichiarò che dal momento in cui si trovava in acque internazionali, Londra non aveva nessuna giurisdizione su Sealand. Dieci anni dopo, mentre Bates era assente, Alexander Achenbach, che si dichiarava primo ministro di Sealand, insieme con altri compatrioti tedeschi e olandesi occupò Sealand e prese in ostaggio il figlio di Bates, che però riconquistò la sua nazione. Nel 1990 Sealand sparò a una nave britannica per invasione delle sue acque nazionali. 

Waveland 

Estensione: 784 km2 

Waveland è nota anche come "Rockall", ed è un'isola disabitata vicina alle coste del Regno Unito. La sua proprietà è oggetto di disputa fra il Regno Unito, l'Islanda, l'Irlanda e la Danimarca. Nel 1997 Greenpeace occupò per breve tempo l'isola per protestare contro le trivellazioni petrolifere in quell'area, dichiarando la propria sovranità su Waveland e offrendo la cittadinanza a chiunque la richiedesse. La protesta è continuata – senza esito- fino al 1999. 

Nazione dello Spazio Celestiale 

Estensione: tutto l'universo, tranne la Terra 

Nel 1949 un certo James Mangan andò al catasto di Cook Country, in Illinois, per rivendicare la proprietà dello spazio. Un folle? Forse. Ma la sua intenzione era quella di impedire che un giorno una nazione qualsiasi facesse valere le sue rivendicazioni sull'universo. L'anno prima Mangan aveva scritto la costituzione della sua "Nazione dello spazio celestiale" (o Celestia), dove dichiarava che il suo obiettivo era quello di "assicurare alla gente, in qualunque parte del mondo vivesse, le bellezze e i benefici di un grande dominio non ancora rivendicato da nessuno stato o nazione". L'idea era nobile, ma morì con il suo fondatore nel 1958. Il suo alto scopo, però, le fece meritare il titolo di micronazione, e la sua bandiera sventolò nell'edificio dell'Onu a New York. 

Dominio della British west Florida 

Formato nel 2005, il microstato giustifica la sua esistenza in quanto ex colonia britannica. L'obiettivo è diventare parte del Commonwealth. Hanno un uccello nazionale, l'aquila dalla testa rossa, e l'inno nazionale si ispira a God Save the Queen. I cittadini devono ovviamente giurare fedeltà alla corona britannica. La capitale è Pensacola. 

Kugelmugel 

Questa micronazione si trova a Vienna e ha dichiarato la sua indipendenza nel 1984. A fondarla è stato l'artista Edwin Lipburger che aveva costruito una casa a forma di sfera, fatto che aveva suscitato le proteste delle autorità austriache. La nazione è costituita dalla casa e il suo indirizzo è "2, Antifaschismusplatz". Oltre al suo fondatore ha altri 389 cittadini nel mondo. 

Repubblica di Conch 

Estensione: 15,4 km quadrati 

Dal 16 al 25 aprile ci saranno le celebrazioni per il 28esimo anno di indipendenza di questo stato, nato nel 1982 dalla secessione delle isole Florida Keys dagli Usa, in risposta alla chiusura di una strada che portò gravi danni al turismo. Il governo di Washington non ha mai reagito a questa secesssione, e da allora Conch stampa i suoi passaporti (anche in spagnolo) e diffonde nel mondo il suo motto: "Mitigare la tensione attraverso l'esercizio dell'ironia". Il suo segretario generale è Sir Peter Anderson. 

………………..

……………………………Laugh

dmk

07:39
5 aprile 2010


Rose

Ospite

C'è anche il Principato di Seborga, in Liguria.

Il paese rivendica l'indipendenza dalla Repubblica Italiana in virtù di un antico status di principato di cui la località anticamente avrebbe goduto. Secondo alcuni abitanti, documenti storici testimonierebbero il diritto all'indipendenza del borgo.

 

Stemma del “Principato” sull'antico palazzo dei monaci

Il comune di Seborga è attualmente parte integrante della Repubblica italiana ed i suoi residenti eleggono regolarmente il consiglio comunale ed il sindaco (che presta il consueto giuramento di fedeltà alla Repubblica italiana), nonché i loro rappresentanti al consiglio provinciale di Imperia, al consiglio regionale della Liguria e al Parlamento italiano, nonché al Parlamento europeo secondo le leggi italiane.

I cittadini di Seborga eleggono il “principe”, (dal 1963 fino al 25 novembre 2009, data della sua morte[5], ha “regnato” Giorgio I, al secolo Giorgio Carbone) che è coadiuvato da un consiglio di 15 “ministri”, privi di qualsiasi potere legale.

Il “principato” conia una “moneta”, chiamata Luigino, senza alcun valore legale, ma utilizzata come “buono” spendibile in città; il valore dato al cosiddetto Luigino è fissato in 6 dollari USA. La polizia municipale, dotata di poteri identici a quelli di tutte le altre polizie locali italiane, viene detta guardia ed è dotata di pittoresche uniformi.

Seborga ha delle proprie “targhe automobilistiche” che, però, non possono essere utilizzate se non a latere di quelle italiane. Tali targhe sono applicate solo da chi lo desidera. Vengono anche distribuiti ai richiedenti “passaporti” e “patenti di guida” recanti l'effigie e i timbri del “principato”; alcuni di questi documenti hanno funzione di documento legale del principato mentre altri hanno unicamente funzione folcloristica e di promozione turistica.

La pretesa indipendenza del “principato” sarebbe, secondo molti, soltanto una trovata pubblicitaria per attirare turisti e investitori.

16:22
6 aprile 2010


lucia

Ospite

Ciao ragazze! Che cose interessanti avete messo, cose che non sapevoSurprised, interessantissimo. Non si finisce mai d'imparare! GrazieSmile

17:41
6 aprile 2010


Carmen

Ospite

Notizie curiose e stravaganti, che trovo simpatiche. Quello del Principato di Seborga, mi sembra di ricordare di averlo visto alla televisione.

La tendenza pare sia quella di fare piccoli nazioni per conto proprio, invece di avallare la grande nazione, o forse sono dei piccoli gioielli in mezzo alle grande pietre..

Grazie ! 

Carmen  

22:20
6 aprile 2010


Manfredi

Ospite

ai microstati Lonely Planet ha dedicato la prima guida turistica mai pubblicata.

- il paesino di Whangamomona (Nuova Zelanda) nel 1989 ha invece proclamato la secessione quando gli abitanti, fanatici per il rugby, scoprirono che il nuovo confine provinciale li avrebbe costretti a giocare nella detestata squadra rivale.

- sono legate ai diritti civili le motivazioni del Gay and Lesbian Kingdom of the Coral Sea Islands, fondato nel 2004, quando il governo australiano rifiutò di concedere il matrimonio omosessuale: la bandiera è (ovviamente) arcobaleno, l'inno nazionale "I'm What I'm" di Gloria Gaynor, e una vivace vita di società mette in secondo piano qualche problema di futuro popolamento.

- persino John Lennon e Yoko Ono, alle prese con l'ufficio immigrazione che voleva allontanare il cantante dagli Stati Uniti, proclamarono la nascita di Nutopia il 1 aprile 1973, scegliendo un'elegante bandiera bianca, e per inno alcuni secondi di silenzio, nei quali ognuno poteva ricordare la propria canzone preferita.

- altre micronazioni sono invece (quasi) serie. Ad esempio lo stato alternativo di Christiania (Copenhagen), fondato dagli squatters danesi nel 1971, con i suoi tricicli (le auto erano bandite), i concerti (anche di Bob Dylan), le migliaia di visitatori, almeno fino al 2004, quando il governo danese ha ridotto i margini di tolleranza.

Christiania venne fondata nel 1971, quando un gruppo di hippie occupò un'area costituita da edifici militari abbandonati. Una delle persone più influenti del gruppo era Jacob Ludvigsen, che pubblicava un giornale anarchico, che annunciò ampiamente la proclamazione della Città Libera. Per anni lo status legale della zona è rimasto avvolto nel limbo, mentre il governo danese tentò, senza successo, di rimuovere gli occupanti. Famosa per la sua via principale, nota come Pusher Street, dove l' hashish veniva venduto da chioschetti permanenti fino al 2004, Christiania ha comunque delle regole che vietano le droghe pesanti. Christiania ha negoziato un accordo con il ministero della difesa danese (che è ancora proprietario del terreno) nel 1995, e i residenti non pagano tasse.



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