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la maledizione del templare

UtenteMessaggio

21:51
23 marzo 2009


franco

Ospite

La maledizione del Templare

 

 

Il 13 ottobre 1307 in Francia e nei paesi limitrofi, con un'operazione pianificata in modo incredibilmente efficace e coordinato, furono arrestati per ordine di Filippo il bello e con il consenso di Papa Clemente v° tutti i templari e ne furono confiscati tutti i beni.

L'accusa fu di eresia, bestemmia, sodomia e idolatria.

Chi si oppose all'arresto fu immediatamente giustiziato, gli altri furono fatti marcire in carcere.

Il gran maestro Jaques de Molay il 18 maggio del 1314, su un rogo allestito sull'isola della Senna, di fronte ai giardini reali, fu arso vivo per ordine diretto di Filippo.

Prima che il fumo e le fiamme lo soffocassero, lo si sentì gridare :

 

“Filippo, Clemente, e voi Guglielmo ed Enguerran, entro un anno vi chiamo davanti al giudizio di Dio.”

 

Papa Clemente V° mori il 20 aprile. Filippo il Bello lo segui il 29 novembre.
Poco dopo Guglielmo Nogaret morì, a sua volta, per un incidente di caccia e l'altro iniquo persecutore del Tempio, Enguerran de Marigny. finì impiccato l'anno seguente.

C'era indubbiamente di che alimentare una leggenda.

 

f

22:36
23 marzo 2009


Filippo

Ospite

Personalmente propendo per la coincidenza. Altrimenti ci sarebbe da analizzare le cause della morte dei quattro: gli avvelenamenti erano piuttosto comuni… finire impiccato era abbastanza frequente… l'incidente di caccia, beh! Fatalità? Boh?

Ricordo una simpaticissima battuta sulla causa di una …morte. "Mentre era alla guida della propria auto, urtò violentemente contro un proiettile che proveniva dalla direzione opposta" Smile

22:47
23 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

ho letto con gusto (anche se non è un capolavoro) Iacobus di Matilde Asensi ambientato nel periodo in cui L'Europa è ancora in subbuglio a causa dello scioglimento dell'ordine dei Templari.  All' inizio il romanzo propone proprio il racconto di queste 4 morti…

All' epoca, i pochi cavalieri superstiti hanno trovato rifugio in Portogallo, una delle poche nazioni disposte a dar loro asilo, o hanno rinunciato ai voti. Galceran de Born, medico appartenente all'Ordine dei Cavalieri dell'Ospedale di San Giovanni, detto il Perquisitore, a causa della sua fama di eccellente segugio e maestro nello svelare gli enigmi più misteriosi, viene convocato da Giovanni XXII alla corte papale di Avignone: lì, gli vine affidata la missione di scoprire dove gli ultimi Templari hanno nascosto le loro immense ricchezze.

Le ricchezze dei Templari sono state cercate e cercate e hanno costituito parte delle tante leggende che si sono venute a creare intorno alla realtà storica dell' ordine.



…pertanto, in letizia e fratellanza, su richiesta del maestro Ugo de Payns, dal quale fu fondata, per grazia dello Spirito Santo, la nostra congregazione, convenimmo a Troyes da diverse province al di là delle montagne, nel giorno di S. Ilario, nell'anno 1128 dall'incarnazione di Cristo, essendo trascorsi nove anni dalla fondazione del suddetto Ordine. 

Regola dei Templari

dmk

22:51
23 marzo 2009


Rose

Ospite

Mi sembra che di questa vicenda e del massacro perpetrato da Filippo il bello si parli diffusamente ne Il pendolo di Faucault, di Umbero Eco, libro che ho apprezzato sotto vari aspetti, a suo tempo.

L'ordine dei Templari, così ricco di fascino e di mistero, ha dato vita a varie leggende, per esempio quella relativa al Graal, che ha dato grande ricchezza Frown a Dan Brown, col suo Codice da Vinci.

23:03
23 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

nessun dubbio che possa essersi trattato di una serie di coincidenze, ma in quei tempi (e non solo!) fu davvero un attimo e fiorirono storie e leggende! Legate anche e supportate dalle caratteristiche "misteriche"  "esoteriche" dell' ordine.Oggi si sa con sufficiente certezza che lo scioglimento dell' Ordine (dopo la caduta di Acri) fu tanto sanguinoso – una vera e propria caccia alle streghe – poiché Filippo volle impossessarsi delle ricchezze dei Templari che erano davvero immense, si erano accresciute continuamente e avevano consolidato la potenza dell' ordine.

Il Monte del Tempio, a Gerusalemme, quartier generale dei Templari

dmk

23:06
23 marzo 2009


franco

Ospite

una lettura piacevole anche se non ha le pretese di un testo storico, sono anche i due libri di Druon Maurice: il re di ferro e la regina strangolata.

Credo anch'io come Filippo che si tratti di mere coincidenze, anche se un anno è un lasso di tempo per quattro morti ognuna con modalità e circostanze diverse, decisamente breve anche per l'epoca.

Simpatica la battuta sullo scontro frontale, la ricambio con quella dell'impiegato che colto da malore al suo tavolo di lavoro, passò senza accorgersi dal sonno alla morte.

brrr che umorismo macabro.Laugh

Bello il sigillo dell'Ordine postato da Daniela.

I due cavalieri su un unico cavallo a testimoniare la povertà iniziale e la fratellanza.

Però…che incredibili guerrieri furono.

f

08:08
24 marzo 2009


franco

Ospite

Rose, con la quale mi scuso moltissimo per non aver materialmente “visto” il suo intervento ieri sera, e vale anche per il monte del tempio di Daniela, molto opportunamente, invece fa riferimento al codice da Vinci e alla leggenda del santo graal,

anzi “sang real”

Fantasy pseudo storico che ha l'indiscusso merito di una scrittura accattivante e di un soggetto certamente affascinante.

Uno dei best sellers più venduti, se non il più venduto in assoluto, replicato dal grande successo della versione cinematografica.

Naturalmente, oltre le palesi sciocchezze e distorsioni ai fini dell'intreccio, non è mancata, tra le tante motivazioni del successo, anche un certo “modo” di presentare il potere della Chiesa, che nel mondo anglosassone no gode di particolare …simpatie.

C'è persino il frate killer, con assoluzione “preventiva”.

Comunque un excursus tra Templari, chiese, musei e geni dell'arte e della scienza, che ha certamente colpito la fantasia di tutti.

Di tutt'altro livello e spessore culturale, almeno a me pare, è il testo di Eco.

Forse averlo pubblicato dopo il successo strepitoso del suo precedente capolavoro “il nome della rosa”, non gli ha giovato molto, come accade spesso quando una sfolgorante “prima” carica poi di troppe attese la successiva prova.

Grazie Rose,

f

11:39
24 marzo 2009


Rose

Ospite

Effettivamente, caro Franco, sia Il pendolo di Faucault che L'isola del giorno prima hanno molta meno immediatezza de Il nome della rosa e diverse critiche sono giunte all'autore in questo senso. Secondo molti, c'è una sorta di auto compiacimento in Eco … Ho trovato interessante questo commento, di cui posto uno stralcio:

“Gli è che Eco è un burlone. Egli ormai sa tutto, e come chi sa tutto non crede in niente. E’ un agnostico che per sua fortuna non ha ancora perduto la capacità di meravigliarsi, dote che è propria degli innocenti. Ed essendo ricco di mirabile cultura e dotato di vastissima e profondissima erudizione non aveva, dunque, per ripetersi, che da sedersi ad un tavolo e decidere, scegliere, chiedere, su che scrivere. Qualsiasi cosa si fosse scelta ne avrebbe tratto un libro stimolante e all’altezza del precedente. Con pari efficacia e credibilità avrebbe potuto scrivere (trattare) di attività agonistiche e delinquenziali, di trame poliziesche e negromantiche, di astronauti o di lupi mannari, del come si fa la birra e del come si fanno i bambini, del diavolo e dell’acquasanta. Come chi, appunto, conoscendo tutto e possedendo tutto, tutto può. Io penso, mi piace immaginarlo, che a quel famoso tavolo dev’essersi seduto pure il suo editore (si deve pur mangiare …) e che il tema sia stato scelto da questi e dai suoi opinion makers, nell’indifferenza, almeno iniziale, dello scrittore. L’importante era trovare l’idea giusta, come avrebbero detto in Garamond …; il resto, disponendo di uno come Eco, era una facile conseguenza. Circa le ragioni della scelta io m’immagino, mi piace ancora immaginarmi, che abbiano molto pensato al Venerabile Licio Gelli (siamo sempre nei primi anni ottanta) che proprio in quei tempi aveva lasciato intravedere un mondo di compassi, cazzuole e cappucci che incuriosì a lungo gli italiani, anche se, mi pare doveroso sottolinearlo, la tenebrosità delle sue trame serviva più per celare il malaffare che per favorire trame misteriosofiche. Ma gli italiani si sa come sono: il nuovo li incuriosisce, il mistero li intriga, e poi di una cosa meno ne sanno e più ne parlano. Da ciò, secondo me, Il pendolo di Foucault: ardita opera di ingegneria mentale ove si cerca, forse un po' troppo virtuosisticamente, di fare luce su un mondo che è oscuro per antonomasia; un mondo che, se esiste veramente, non può che esistere nel mistero e nel segreto. Insomma, quasi un capolavoro edificato sul nulla. Il merito di Eco scrittore, onesto burlone, consiste nell’aver fatto accostare al tema (o al problema) i suoi tre protagonisti senza nasconderci che non ne sapevano nulla (il che, dati i tempi, non è poco), così come avrebbe potuto accostarvisi il lettore al quale egli si rivolge: con i soli occhi della mente aperti. Si tratta comunque (al di là di quel forse eccessivo virtuosismo letterario che indubbiamente c’è e che è stato puntualmente criticato in quanto ritenuto “fortemente ostativo ad una piena e piana divulgazione popolare”. Madonna santa, come detesto questa terminologia sindacalese! Non le accetto queste critiche in nome del Popolo: secondo me un libro deve piacere innanzitutto a chi lo scrive, e poi se uno del popolo, leggendolo, vi impara qualcosa o qualcos’altro ancora che male c’è? Diventa fascista?). Dicevo di una fantastica tela tessuta tutta sul telaio dell’amore per la cultura e del desiderio di conoscere. Non ci sono né verità rivelate né verità supposte; conoscere e capire è un faticoso procedere per segni (non per nulla Eco è professore di semiotica), difficili da comprendere, rischiosi da decifrare. Di reale, di probatorio, non c’è mai nulla: ciò che all’inizio sembrava essere soltanto un gioco intellettuale, quasi delle esercitazioni affabulatorie, assurgono, in un crescendo di curiosità e di sgomento, alle dimensioni del dramma. E’ il sempiterno dramma del dottor Frankstein. Il dramma di chi, o per curiosità o per gioco, o, più spesso, per sete di potere, crea e cresce una creatura (mostri veri e mostri fantastici) che poi acquista una sua autonomia, non è più controllabile e finisce per distruggere chi l’ha creato. E il dramma, com’è inevitabile in Eco, contiene una sua morale. Questa: Che la realtà effettuale è molto più elementare di quanto la gente sia disposta a concedere. “

Il commento, purtroppo è anonimo, come gli altri a questa pagina:

http://www.ibs.it/ser/serdsp.a…..amp;rec=41

13:54
24 marzo 2009


sandra

Ospite

Zio franco, io ADORO i Templari: il mistero, l'esoterismo, le strame alchimie che dicono praticassero… Credo che Dan Brown abbia avuto un c… una fortuna, voglio dire, sfacciata. Però devo confessare che il libri di Eco li trovo d'un pesante!!! Se trovasse qualcuno che glieli riassume e sistema un po' di dialoghi, non sarebbe meglio? Smile

Interessante il commento postato da Rose. Peccato non conoscere l'autore… probabilmente il fratello di Unberto Eco. SmileSmileSmile

14:54
24 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

LaughSandra, mi sei piaciuta!

Ho letto e mi è piaciuto moltissimo Il nome della rosa.

Ho trovato indigeribile L' isola del giorno prima, l' ho letto dalla prima all' ultima pagina, seguendo la convinzione (che avevo) che un libro, quando lo si inizia, lo si finisceLaugh.

Una volta terminato, l' ho buttato: troppo involuta ricerca lessicale, stra-abuso di una terminologia ricercata, mi è parso, con autocompiacimento. Se il libro deve piacere in primis a chi lo scrive e i risultati sono questi, per me l' autore dovrebbe essere l' autentico (solo) lettore di se stesso. Scrivere significa anche, penso, sapere che c' é chi ti può leggere e che ha il diritto primario di "capire" il percorso, senza aver bisogno di controllare un vocabolo su 4 sul dizionario.

Insomma, se non si è capito, ho un pessimo ricordo di questa performance di Eco. 

Per il "pendolo di Focault", mae culpa, non l' ho letto. Embarassed

Ma Il codice da Vinci, sì!Laughnon male, davvero. Ma la storia e le leggende dei Templari sono da sempre un' ottima base su cui costruire un racconto che intrighi e affascini.

dmk

17:08
5 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

dmk

17:12
5 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

dmk

18:22
5 maggio 2009


stella

Ospite

Embarassed…..mea culpa …….avevo perso questo post.

Avete trattato un argomento che mi affascina da sempre.

Ho letto parecchie cose ……ma tutta roba di autori minori.

Non riesco a digerire Umberto Eco……..mi sono legata alla seggiola per leggere il Pendolo di F………….ma dopo le prime pagine……..ho pensato bene di utilizzare il libro come contenitore di …….segreti (ora però non lo utilizzo…..questo per i ladri che dovessero venire a far visita a casa mia…….).

L'ultimo libro che ho letto è il "Dodicesimo apostolo" di cui non ricordo l'autore……..robetta rispetto agli autori da voi citati.

Io non sono di palato sopraffino………ahi…….meeeeeeeee.

Gerusalemme meravigliosa, scrigno di misteri e contraddizioni.

Città santa e assassina, rimarrà per sempre nel mio cuore.

22:35
6 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

La Città Santa delle tre principali religioni monoteistiche

«  Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte Gerusalemme! »
  Salmo 121 (122)

dmk

09:09
7 maggio 2009


stella

Ospite

admin ha detto:

La Città Santa delle tre principali religioni monoteistiche

«  Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte Gerusalemme! »
  Salmo 121 (122)

……..


……..quale sensazione di gioia provai nel vedere la prima volta ,lassù, Gerusalemme.

Nel varcare la porta di Damasco mi prese un senso di pace, come fossi ritornata a casa dopo tanto girovagare.

Brividi unici ed irripetibili.

………….ed io non sono facilmente suggestionabile!!!

Grazie per questo video…………..è bellissimo. 



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