sono una studentessa romana di 21 anni, iscritta al terzo anno di giurisprudenza. Scrivo al Fatto Quotidiano perché spero che possa dar voce a una generazione ormai troppo spesso ignorata. Per farci ascoltare siamo dovuti scendere in piazza e bloccare le città. E nonostante questo ci hanno dato dei falliti e dei fannulloni.
Io non sono una bambocciona, né sono fuori corso come dice il presidente del Consiglio. Io sono l’orgoglio di una famiglia che spera ancora di potermi dare una vita migliore di quella che hanno avuto loro. Noi studenti non siamo scesi in piazza solo per la riforma. Certo, quella è la punta dell’iceberg di una cultura che questo governo ha voluto imporre: sei ricco? Potrai ancora studiare. Sei povero? Meglio se fai un istituto professionale e ti cerchi un lavoro, perché l’Università non te la potrai permettere. Io fino ad oggi posso garantirmi gli studi grazie alla borsa di studio e al lavoro di cameriera. Se dall’anno prossimo verrà a mancarmi la prima, il secondo non mi basterà più.
Sono stata e tornerò in piazza per far sentire la mia voce insieme a quella degli altri ragazzi che non solo hanno paura di non potersi laureare, ma soprattutto temono che quel foglio di carta guadagnato con immensi sacrifici non valga poi nulla nel nostro paese. Sono pronta ad andare all’estero se necessario, ma perché non possiamo sognare di restare in Italia per valorizzarla con la nostra cultura? Il rischio, restando, è una vita di sacrifici che non porti nemmeno a una pensione decorosa. Anzi, che non porti proprio alla pensione, che forse non riceveremo mai. L’applauso degli automobilisti romani bloccati nel traffico di Roma, martedì, ci ha detto che non siamo soli. Anche loro sperano che i figli possano avere un futuro migliore di quello che questo governo ci sta disegnando. Ai politici la nostra cultura fa paura, preferiscono un popolo ignorante. Ma noi, questa volta, non ci fermeremo. Speriamo neanche voi nel darci voce.
Cara Francesca che scrive al Fatto dove sa con certezza che troverà ascolto e visibilità!
Nessuno ti ha detto che le cose sono drasticamente cambiate, perché per quarant' anni si è giocato allo sfascio dell' economia del paese? per quarant' anni l' Istruzione nel suo complesso (come la Sanità, d' altra parte) sono state "usate" per "sistemare" persone, configurando un bacino di lavoratori "in più" che alla fine non ci si può più permettere? Ringrazia, cara Francesca, l' ottusità di chi, in passato, ha voluto accontentare tutti, cercando i voti di tutti (il più delle volte) in nome di un potere politico che adesso scontiamo noi. A 21 anni suonati non l' hai capito da sola?
Personalmente mi infastidisce il tuo porti "a vittima": non sei una fannullona, ti credo. Sei l' orgoglio della famiglia: ti credo. Studi e lavori: ti credo. Ma non sei una mosca bianca. L' abbiamo fatto in tantissimi. E se oggi il pezzo di carta che alla fine otterrai, non varrà un fico secco e se un domani la pensione sarà una miseria, incolpa, non questo oggi, ma il pregresso mondo politico che indegnamente ha retto il paese, in una allegra, incosciente gestione, cieca al futuro. Futuro che é oggi.
Io risponderei, parola per parola, come Daniela. Non fa una piega. Paghiamo oggi per glli sprechi di ieri, e a quel lontano ieri, certo non c'era questo Governo.
Anche le mie figlie hanno lavorato per studiare, addirittura andando all'estero; e non credo proprio che la Laurea sia un "pezzo di carta qualunque", cara Francesca.
Le mie figlie hanno trovato lavoro senza raccomandazioni. Avevano soltanto il "pezzo di carta" e quel "pezzo di carta" le ha indicato quale è stata strada da fare. E senza presunzione, tutte e due, hanno abbassato la cresta per un po' di "gavetta", perché è dal basso che si impara.
Ora grazie al "pezzo di carta" lavorano tutte e due con contratto a tempo indeterminato.
Dunque, non la vedrei così nera.
Tu sei giovane Francesca e la gioventù deve guardare al futuro, nonostante si voglia speculare sui loro orizzonti.
(detta fra parentesi fra di noi, Daniela, a chi avrebbe dovuto scrivere Francesca se non a chi sapeva cha le avrebbe dato asclolto e, perchè no, visibilità?
Detto fra noi, Mario, e senza parentesi, é piuttosto comodo spalancare le porte aperte per farsi dare le risposte che si vuole avere. E questa é una colpa.
carmen, dmk "é" tosta (e la conosco ormai da una vita), ma d' un tosto che neanche puoi immaginare e qui mi fermo, se no mi dà dietro.
per prima cosa voglio rassicurare Francesca per quel che riguarda le borse di studio.
é di oggi (ma lo si sapeva già e se solo questi giovani aprissero le orecchie, ma, più importante, il cervello e la smettessero di farsi strumentalizzare dalle boiate che circolano, lo saprebbero):
Roma, 2 dic. (Adnkronos Salute) – "Non è vero che la riforma prevede un taglio dell'80% dei fondi per le borse di studio". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, nel corso della trasmissione Radio Anch'io. "L'anno scorso – ha detto – c'erano 150 milioni di euro, quest'anno sono 125 milioni, ma c'è l'impegno mio e di Tremonti ad arrivare a 150 milioni come l'anno scorso. E ancora – ha aggiunto il ministro – nel piano per il Sud ci saranno molte più risorse per le borse di studio".
In merito ai prestiti d'onore, Gelmini ha ribadito che "sorprende la paura dei giovani verso la novità. I prestiti d'onore sono utilizzati in tutto il mondo, Obama si è laureato con il prestito d'onore e ora sta restituendo allo Stato il prestito avuto da giovane studente. E' una modalità nuova di finanziamento del diritto allo studio e vi inviterei tutti a provarla prima di bocciarla, proprio come metodo, approccio".
ecco qua. facciamola finita con le boiate, come dicevo sopra.
posso capire gli studenti universitari inglesi che fanno le barricate a Cambridge: si son visti aumentare, dalla sera alla mattina, le tasse da 3000 sterline l' anno, a 9000. una botta da cascare svenuti. fosse capitato da noi… altro che tetti!
un' ultima cosa: un PAESE si può permettere di essere di manica larga quando é PROSPERO.
il nostro paese é alla lisca (ma c' é qualcuno che non l' ha ancora capito) e deve darsi misure, in generale, d' austerità. si DEVE tirare la cinghia. si deve TAGLIARE quel che o non funziona, o funziona male o addirittura é superfluo. a me sembra elementare da capire.
adesso vi comunico (e non ve ne importa niente, magari) che vorrei:
- che il 14/12/2010 il governo venisse sfiduciato
- che si facesse un governicchio, governaccio allargato al politicame più vario dal sinistrume ai bocchiniani
- che il succitato governaccio afferrasse l' occasione, il momento magico, l' oggetto del desiderio, e si tenesse alle poltrone per il resto della legislatura con le unghie e con i denti
sapete perché? (non vi importa, eh)
ma perché così cesserebbe miracolosamente il gossip su Berlusconi
perché L' Aquila centro risorgerebbe in un fiat (che poi i quattrini per la ricostruzione siano in mano e da tempo, alle autorità locali, regionali che non si mettono d' accordo su come utilizzarli, da dove incominciare ecc, non conta)
perché magicamente sparirebbe la spazzatura da TUTTA la Campania:magicabula bibidibobidibu!
perché i vari Fazio, Santoro ecccccccccccccccccc non saprebbero più di che parlare (o forse sì, continuerebbero a incensarsi l' un l' altro per aver contribuito alla fine del governo Berlusconi)
perché si potrà assistere, comodamente seduti davanti alla TV, a come gli illuminati governeranno il paese….. AHA! non me lo voglio perdere!
Bellissimo il Cindarella song, ad ogni modo. Degno di te, se posso dirlo.
E' una gran brutta situazione, lo so. In generale, dico. Ma non c' é rimedio. Penso che abbia ragione quel sindaco di Firenze che parla di rottamazione.
Rottamazione delle teste, oserei dire. Sai che cosa? L' odio verso Berlusconi ci ha portato qua.
Pur di farlo sparire, si manda il paese e noi con lui, perché noi siamo il paese, al macello.
Non vedo altro in prospettiva, se devo dar credito (ma tanto cambiano idea ad ogni alito di vento e questo, in certo modo, mi dà fiducia) a quel che sento dire dagli "altri". La loro idea di "soluzione" della crisi. Faremo la fine della Grecia e allora sì che tutti saliranno sui tetti.
Pantalone ha pagato e pagato fino a restare con le ragnatele in tasca
Nessuno qui é a ascrivere potere salvifico e santificante al governo in carica.
Si sta solo esprimendo il proprio disinteresse per le ammucchiate che tendono a far rivivere quanto di fatiscente é stato proprio della I Repubblica. Ad esprimere, sulla base di quanto costoro dicono pubblicamente, la propria mancanza di fiducia in una loro eventuale futura governance. Ma nessuno ha posto Berlusconi sugli altari, perché non siamo né ciechi, né tanto meno incapaci di discernimento. Ne siamo tanto capaci da aver ben visto come ci sia stata, come ci sia un' indegna strumentalizzazione di ogni atto, ogni parola, ogni gesto, ogni presa di posizione, ogni mossa politica, ogni legge, ogni ddl… messa in atto in modo talmente trasparente da far vergognare (almeno avrebbe dovuto far vergognare) i loro sostenitori. Proprio per la convinta pertinacia con cui é stata portata avanti, utilizzando sistemi collaudati in tempi di oscurità democratiche.
Che adesso poi si plauda alla crisi di governo, in questo periodo, con l' aria che tira, il pil in affanno, il debito pubblico, l' euro in posizione critica (ma non troppo) ecc, rasenta l' assurdo, é indice di follia politica. Ma per rimanere in tema evangelico:
"perdoniamoli, perché non sanno quello che fanno".
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e qui mi fermo, se no mi dà dietro.
) che vorrei:
