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Clonazione umana

UtenteMessaggio

16:31
23 maggio 2009


Rose

Ospite

Ieri, nella sala d'aspetto del mio medico, ho letto, in ritardo di tre mesi, Frown questa notizia:

Antinori «Ho clonato tre bimbi» «Sono due maschi e una femmina che oggi hanno 9 anni. Sono nati sanissimi e godono di ottima salute»

«Ho contribuito a far nascere con la tecnica della clonazione umana per fini riproduttivi tre bambini. Sono due maschietti e una femminuccia che oggi hanno 9 anni. Sono nati sanissimi e attualmente godono di ottima salute». Lo rivela in un' intervista rilasciata al settimanale «Oggi» il ginecologo Severino Antinori.

Il ginecologo Severino Antinori

NELL'EST EUROPEO - Le mamme dei bambini, secondo quanto ha raccontato Antinori, vivono in Paesi dell'Est europeo. Circa i particolari delle procedure utilizzate il ginoecologo ha spiegato al settimanale che ha messo a punto «un miglioramento della tecnica adottata dallo staff di Ian Wilmut, il genetista scozzese che nel 1997 ha clonato la pecora Dolly». « Sostanzialmente, si tratta di un trasferimento nucleare».

DISTINGUO - «Sono contrario alla clonazione in sè e per sè degli esseri umani – dice Antinori che nel 2001 aveva annunciato di aver proceduto alla clionazione umana. Anzi, per me è del tutto fuorviante anche quella parola, «clonazione». Preferisco parlare di terapie innovative, di riprogrammazione genetica, anche per produrre cellule staminali autologhe, cioè proprie, destinate a riparare i danni provocati dalle malattie degenerative».

03 marzo 2009

Alcuni sono favorevoli ai tentativi di creare neonati per clonazione. Ci possono essere anche genitori che hanno perso un neonato e che vorrebbero sostituirlo, oppure persone che vogliono avere un figlio ma non riescono ad averlo con i metodi tradizionali. Per esempio, nel caso in cui un uomo non riesca a produrre sperma, può fare sì che il suo DNA venga introdotto nell'ovulo della sua partner, creando così un clone di se stesso.

10:19
25 maggio 2009


stella

Ospite

"Ci possono essere anche genitori che hanno perso un neonato e che vorrebbero sostituirlo,………..

…….è quel "sostituirlo" che mi lascia perplessa…….come si può sostituire un essere umano unico ed irripetibile anche se apparentemente uguale a se stesso.

Sono esperimenti che non ho ancora elaborato a livello psicologico.

Di fronte a queste notizie rimango sempre un pò incerta.

11:07
25 maggio 2009


Gio

Ospite

Anche se “sostituito” non avremo mai la contro prova che è uguale all'altro se non altro per ragioni di tempo e spazio, sono convinto (nella mia ignoranza in materia s'intende) che comunque anche se clonato, sia essere umano o animale, avrà si le stesse caratteristiche somatiche, ma la personalità no. 

L'argomento è compleso soprattutto dal punto di vista etico, e, come dice Stella, ci vuole ancora molto tempo per elaborarlo a livello psicologico, poi chissà, diventerà una prassi usuale.

 

ESPERTO – «Un triste giorno degli annali della scienza», ha detto per esempio Joseph Cummins, massimo esperto canadese di genetica. «La clonazione viola la dignità e l'identità della vita umana», gli ha fatto eco l'arcivescovo Tarcisio Bertone, vice del cardinale Ratzinger alla Congregazione per la dottrina delle fede. «Esperimenti pericolosi. Più rischi che vantaggi», ha sostenuto il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. E contrario si è detto anche il ministro della Sanità Girolamo Sirchia: la clonazione dell'uomo «Per l'umanità sarebbe un pericolo immane». E' davvero così? O non si è forse aperta la strada per la cura di menomazioni e malattie che ci affliggono ancora? E' presto per dirlo: occorre attendere chiarimenti e dati certi sulla strada che la scienza intende percorrere. Per il resto, rimane una questione di coscienza.

Paolo Salomon- Corriere della sera

14:16
25 maggio 2009


Rose

Ospite

L'argomento era stato trattato (in un certa chiave) in un vecchio film classico: I ragazzi venuti dal Brasile, con Gregory Peck e Laurence Olivier. Non sono riuscita a trovare un video in italiano e poi ora devo scappare dai vecchietti. Buon pomeriggio. Kiss

14:58
25 maggio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Il film I ragazzi venuti dal Brasile è tratto dal romanzo omonimo di Ira Levin

il film     il romanzo

Molti anni dopo il termine della seconda guerra mondiale il famigerato medico nazista Josef Mengele, rifugiatosi in Brasile, crea 94 cloni di Adolf Hitler, dati in affidamento e allevati da diverse famiglie residenti in paesi del Nord Europa e del Nord America, cosa che gli è possibile in quanto, prima che il dittatore tedesco morisse, Mengele aveva prelevato di persona un suo lembo di pelle e un campione di sangue. Finanziato da una potente organizzazione di camerati nazisti, l'abile medico porta avanti, con successo, esperimenti di clonazione.

I genitori che crescono inconsapevolmente i piccoli cloni di Hitler sono stati scelti in base a specifiche caratteristiche: tra i due coniugi c'è una notevole differenza d'età, il padre è assente e tirannico verso il bambino mentre la madre si comporta in modo affettuoso ed amorevole. Questo rispecchia l'indole degli autentici genitori di Hitler.

Mengele affida ad alcuni sicari il compito di eliminare tutti i padri non appena i cloni raggiungono i 14 anni di età entro la primavera del 1977. Il dittatore, nato nel 1889, perse il padre nel 1903. Il sogno del folle dottore è di ricreare esattamente le condizioni in cui venne a trovarsi il giovane Hitler all'inizio del Novecento. Egli si augura che uno dei 94 ragazzi possa diventare il nuovo Führer e guidare la Germania verso il Quarto Reich. Mengele, però, durante l'attuazione del progetto, viene abbandonato dai potenti ma non persuasi fiancheggiatori e rintracciato negli Stati Uniti dal vecchio e tenace cacciatore di nazisti Yakov Lieberman. Il medico morirà in una fattoria americana in Pennsylvania dopo aver elimanto di persona uno dei padri dei 94 giovani cloni. Ironia della sorte, Mengele deve prima affrontare Lieberman nella fattoria per essere poi aggredito mortalmente dai dobermann aizzatigli contro da una delle sue amate creature

Spiacente, ma non ho trovato video in ItalianoSmile

dmk

17:37
25 maggio 2009


franco

Ospite

un argomento…difficile.

La scienza coglie di sorpresa con l'irrompere di problematiche che l'etica stenta ad affrontare, anche a causa della rapidità dell'una, rispetto ai tempi necessari all'altra per comprendere, valutare ed esprimere valutazioni.

Chi ha vissuto esperienze drammatiche, nel vedere possibili soluzioni, è portato a sperarle e ad auspicarle, chi, al contrario, sente vacillare il castello delle proprie convinzioni e certezze, si ritrae quasi con timore, se non addirittura con orrore.

La sacralità dei ritmi naturali ed il loro rispetto, sembrerebbe dover fornire il senso del limite e della misura, non scordando però che in "natura", non sempre l'affermazione delle leggi e dei modi in cui si esprimono, ci trovano consenzienti.

Deformità, sofferenza e naturalmente mortalità, sono certamente in sintonia con ciò che la natura prevede, ma lo sono molto meno con la nostra rassegnazione ad accoglierle, per cui continueremo a guardare con timore, ma con speranza, a quanto la scienza sembra minacciare e nel contempo promettere.

f

06:47
26 maggio 2009


Rose

Ospite

Condivido le perplessità di Franco ed il pensiero di Stella e Giò che ringrazio per l'apporto recato alla discussione.

Riprendendo l'idea del film, “Il sogno del folle dottore è di ricreare esattamente le condizioni in cui venne a trovarsi il giovane Hitler all'inizio del Novecento” (grazie, Daniela), l'influenza dell'ambiente sarebbe comunque determinante, nello sviluppo di un clone di chiunque. L'ambiente, i casi imprevisti … troppe variabili, fortunatamente.

Credo che l'unicità dell'individuo, alla lunga, prevarrebbe.



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