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Antiche conoscenze geografiche

UtenteMessaggio

06:52
17 febbraio 2010


Rose

Ospite

Esistono carte, affreschi, riproduzioni cartografiche che raffigurano il continente americano, sia quello del Nord, sia del Sud, esattamente come è adesso.
Interessanti le carte di Martin Waldeemuller del 1507 con indicate le isole al 50° parallelo (le Falkland?) e la carta di Homem del 1519 dove possiamo vedere l'estremità ancora inesplorata del continente sudamericano piegare verso il continente australe.
Nel palazzo della Manta si trovano affreschi realizzati dal 1418 al 1430; sul soffitto di una delle sale al secondo piano vi è raffigurato un globo terrestre con le parole “Spiritus Intus Alit”, ossia lo spirito alita dentro, con segnate le coste dell'America meridionale e l'Antartide. Il primo mappamondo fu di Martin Behaim nel 1492, meno dettagliato di questo.
Nel Palazzo Besta, in Valtellina, risalente ai primi decenni del 1500, esiste, nella sala della Creazione, una carta affrescata  (quella dell'immagine) che porta la data del 1459 o 1469, dove compare, oltre alle Americhe come in effetti sono, l'Antartide non coperta dai ghiacci e l'Australia scoperta “ufficialmente” solo nel 1770, quando fu proclamata territorio britannico da Thomas Cook; già visitata più volte dagli Olandesi fra il 1607 e il 1642.
La carta del Mediterraneo di Yehudi Ibn Ben Zara, navigatore e commerciante, è esatta nella linea costiera ma indica isole che non esistono più sopra il livello del mare. Osservando le coste delle isole del Mediterraneo si nota l'aumento notevole del livello del mare.
La carta geografica di Oronteus Fineo del 1531 presenta un Antartide diversa da quella che noi conosciamo e in una posizione spostata rispetto all'attuale. Tale carta ne documenta la colonizzazione ed è sicuramente stata ricopiata da altri documenti precedenti dei quali si è persa traccia.
Nel 1949 una spedizione di Byrd (3), effettuando carotaggi nel mare di Ross, rilevò cambiamenti delle condizioni ambientali in diverse epoche. Emersero composti di sedimenti a grana fine, come quelli depositati nei mari dai fiumi. Si scoprì che prima del 4000 a.C. vi era un clima caldo, ed era durato per molto tempo.
Fineo presenta una carta dell'Antartide priva di ghiacci, con catene montuose e fiumi come è stato appurato che siano. Numerose insenature e estuari, mentre all'interno non vi sono raffigurazioni fluviali e montuose, quindi si presume fossero già ricoperti dai ghiacci. Si desume che nel 15.000 a.C. l'Antartide fosse più vicina all'Equatore di 2500 miglia.
Flavio Barbiero ipotizza possa essere la perduta Atlantide, sommersa dai ghiacci in conseguenza dello spostamento della crosta terrestre. Spostamenti cui accennò Hapgood, che iniziarono nel 91.600 a.C. portando l'Europa nel Circolo Polare Artico e continuarono nel 50.600 a.C. con il Nord America nella zona polare, culminando nel 15.000 a.C. per terminare nel 9.600 a.C. con un violento sisma.
Uno spostamento di 3200 chilometri avrebbe provocato lo spostamento di una terra abitabile nel circolo polare antartico. Quella terra era circondata da oceani, come afferma Platone.
Hancock incaricò un esperto nella ricerca delle tracce del continente perduto; questi dichiarò che un simile continente doveva estendersi su di un territorio più grande di 2000 miglia, impossibile quindi che sorgesse sul fondo dell'Atlantico secondo quanto rappresentato dalle carte moderne.
Padre Kirker possedeva una carta di Atlantide, copia di un originale che i romani rubarono in Egitto, che sembra avvalorasse tale teoria.
Hapgood è sempre stato trattato come se avesse sollevato il coperchio di una pentola, il cui ingombrante contenuto doveva rimanere sconosciuto.
A tal punto chi ha ragione?
L'ortodossia afferma che sono trascorsi milioni di anni da un antartico privo di ghiacci rendendo impossibili tali teorie.
Chi tracciò quindi quelle carte?

13:38
17 febbraio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Che argomento interessante! 

A parte i quesiti posti, le antiche mappe e carte geografiche sono, per me, delle vere opere d' arte.

dmk

13:45
17 febbraio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Mappa di Terranova disegnata da James Cook nel 1775 

dmk

15:26
17 febbraio 2010


borablu

Ospite

Una notizia interessante può essere che nel 1513 un ammiraglio turco si nome Piri  Reis disegnò una carta dell'oceano Atlantico in cui sono dettagliate le coste anche dell'America meridionale che, a quanto storicamente ne sappiamo, dovrebbero a quel tempo essere state ignote. Colombo solo da pochi anni aveva conosciuto una piccola parte delll'America Centrale.

questo è un fac-somile della carta in questione, che ho attaccato alla partete del mio studio. Fotograficamente vale poco, ma è interessabte il contenuto.

Per chi volesse approfondire, esiste un libro del noto geologo Mario Tozzi, del 2000, titolato “Piri Reis –  Carta dell'Atlantico – 1513″ che espone interessantissime considerazioni.

15:45
17 febbraio 2010


borablu

Ospite

Qui il disegno è più chiaro:

17:38
17 febbraio 2010


Pietro

Ospite

Complimenti per questo argomento e per le carte di Mario. Ho letto qualcosa riguardo a queste conoscenze che gli antichi dovevano avere.

Piri Reis disegnò la sua carta, ritrovata nel 1929 durante lo sgombero nell'harem del Palazzo Topkapi a Istambul dov'è tuttora custodita, usando, come egli stesso scrisse, "antiche carte e mappe del mondo disegnate ai tempi di Alessandro, nelle quali erano indicate le zone disabitate della terra" e, un'altra ottenuta da suo zio Kemal Reis in seguito alla cattura di un marinaio che dichiarò di aver partecipato alle spedizioni di Colombo, il quale, a sua volta, disponeva di rare carte geografiche.
La carta di Reis, redatta nel 1513, presenta regioni all'epoca conosciute. Mette in risalto le coste africane, sud americane e la parte settentrionale del continente antartico scoperto solo nel 1818; mostra la Penisola di Palmer, la Terra della Regina Maud priva di ghiacci, cosa che si ritiene possibile solo nel 4000 a.C., picchi sub glaciali al largo scoperti solo nel 1949. Vi si osserva un puma e un lama, animali ignoti fino a quando Pizarro non invase il territorio Inca, vicino alla cordigliera delle Ande, scoperte solo nel 1523.
Nonostante vi siano degli errori, come il Rio della Plata, fino a quel momento mai disegnato, riprodotto due volte, l'isola Hispagnola confusa con Cuba e la linea costiera Antartica non corrispondente a quella attuale, vi si notano particolari rilevati solo nel 1957 attraverso rilevamenti satellitari.
Piri Reis inoltre afferma che le terre d'oltre oceano furono scoperte da Colombo nel 1485, le Antille addirittura nel 1460.

21:10
17 febbraio 2010


Rose

Ospite

Un'altra carta interessante, la mappa di Hadji Hamed:

Rinvenuta nel 1550 in Portogallo, era stata disegnata dai cartografi della famosa "casa della sapienza" di Bahgdad, intorno all'anno 850 d.C., sulla base di una precedente mappa, proveniente dalla Biblioteca di Alessandria d'Egitto, come indicato sulla stessa dagli estensori.

La mappa mostra in particolare il profilo del Nord America con una precisione che solo i satelliti moderni hanno potuto confermare. La tecnica usata richiedeva avanzate conoscenze astronomiche, matematiche e trigonometriche.

Quale misteriosa civiltà preistorica poteva avere queste conoscenze?

21:33
17 febbraio 2010


sandra

Ospite

Ogni cultura ha in sè il germe della sua distruzione, che finisce per travolgerla. Ogni civiltà sembra svilupparsi fino a che non è in grado di crearsi i mezzi per autodistruggersi. Più una cultura è evoluta, più la sua distruzione sarà facile e lascerà meno tracce.

22:19
17 febbraio 2010


Manfredi

Ospite

l' ultima mappa che hai postato, Rose, è uno spettacolo.

Sandra, credo che senz' altro si sia d' accordo sul fatto che ogni cultura porta in sè il germe dell' autodistruzione. è però tremendo pensare che più una cultura si sviluppa, invece di acquisire il senso di una crescita via via più armoniosa, invece di potenziare le proprie positività, possa scavarsi la fossa: alla faccia del suo evolversi. deprimente.

eppure è andata così in passato tante di quelle volte che pare proprio sia una tragica realtà.

22:34
17 febbraio 2010


Manfredi

Ospite

tornando alle mappe:

«Le mappe medievali non avevano funzione scientifica ma rispondevano alla richiesta di favoloso da parte del pubblico, vorrei dire nello stesso modo in cui oggi riviste in carta patinata ci dimostrano l'esistenza dei dischi volanti e in televisione ci raccontano che le Piramidi sono state costruite da una civiltà extraterrestre.» 

(Umberto Eco, “Dalla Terra Piatta alla Terra Cava“ 

come a dire che non si dovrebbe prendere per testimonianze geografiche assolutamente certe e credibili le antiche mappe di navigazione cinquecentesche, redatte prima della scoperta di precisi metodi di rappresentazione cartografica e soprattutto del modo di calcolare in modo accurato la Longitudine.

Le carte geografiche disegnate fino a quel periodo spesso si basavano su sistemi di rappresentazione simbolici, potevano mettere il nord in basso e il sud in alto, o Gerusalemme al centro del mondo, o enfatizzare la grandezza di una nazione a spese di altre meno importanti. Inoltre in moltissimi casi le mappe non derivavano da osservazioni dirette ma da altre mappe più o meno adattate alle pretese di nazioni come Spagna e Portogallo, in contrasto tra di loro per il dominio sulle terre scoperte di recente. A questo aggiungiamo il fatto che fino al 1507 si pensava che quelle nuove terre, toccate prima da Colombo e poi da Vespucci, facessero parte dell'Asia, non di un nuovo continente. Per questo motivo certe mappe univano parti dell'estremo oriente conosciuto con parti delle nuove terre da poco esplorate …

14:16
18 febbraio 2010


Rose

Ospite

Meglio non usare le mappe medioevali, dunque. Wink A proposito, quella che hai postato non si vede, Manfred.

Invece, quelle riportate colpiscono proprio per l'accuratezza, un'accutarezza che, oggi come oggi, è possibile solo dai satelliti e con strumentazioni tecnologiche.

23:25
18 febbraio 2010


Manfredi

Ospite

l' ho ricaricata, spero che adesso si veda. altrimenti la tolgo.

a chi è interessato segnalo questo sito

http://canalemisteri.altervist….._mappe.htm

dove ho trovato un' inchiesta sulle antiche mappe dei misteri. vi compaiono quelle che qui sono state citate e si cerca anche di dimostrare come occorra operare dei distinguo prima di parlare di "misteri". vengono offerte delle spiegazioni che a me sono suonate, sia pure nell' ignoranza della materia specifica, abbastanza ragionevoli. Smile



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