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andare in piazza per conto di altri

UtenteMessaggio

19:10
10 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Posto questo articolo di Luisa Muraro, perché mi sembra valido:

Viva le manifestazioni che sono l'espressione collettiva di un pensiero e di un sentire, garantita costituzionalmente. E ben vengano. Sia chiaro però che non esiste pensiero collettivo: si pensa in prima persona o non si pensa. Le masse fatte di persone che non pensano in prima persona, sono cieche o manipolate. Sto citando la filosofa Simone Weil. E pensare non è reagire al detto di altri con un sì o con un no, ma situarsi con il proprio desiderio e interesse nei confronti di quello che accade…

A questo punto della faccenda si fa appello alle donne. Che senso ha? Come altre, io ci ho visto una strumentalizzazione dei loro sentimenti. Il sentire femminile, per me, è una cosa profonda e delicata che attiene alla vita del corpo sociale. Comunemente le donne, e io sono una di loro, detestano la prostituzione. Ed è su questo sentire che, dopo l'ultimo scandalo berlusconiano, si è fatto leva: gesto criticabile perché il nostro sentire immediato, in sé giusto, non può tradursi in atti politici senza le necessarie mediazioni. Queste sono mancate. Le critiche avanzate da alcune femministe in proposito sono state accolte, per fortuna. Andando avanti in questa direzione, deve diventare chiaro che lo scambio tra soldi e sesso, sesso e potere è una pratica diffusa tra gli uomini, compresi i politici sia di destra sia di sinistra. E che il capo del governo, da questo punto di vista, non è un'eccezione. Grazie a quella presa di coscienza accanto alle donne scenderanno in piazza anche uomini a manifestare la loro distanza da un sessismo che ancora imbeve di sé la cultura politica e non soltanto…

La rivolta femminile degli anni Settanta è nota per le sue manifestazioni pubbliche ma il suo aspetto non appariscente è stato e rimane molto più efficace. Questo aspetto riguarda l'esserci in prima persona con il proprio desiderio, non delegare niente di essenziale ad altri ma creare relazioni di fiducia e trasformare la propria esistenza in una libera impresa. Insomma, dare vita a un'economia di mercato non dominata dal profitto ma dalla forza dei desideri. Una manifestazione come quella di domenica prossima entra in questo gioco? Ci vai, per te. Non andarci contro qualcuno per conto di altri.

http://www.corriere.it

dmk

21:13
11 febbraio 2011


Manfredi

Ospite

e infatti ci sono state diverse defezioni, da quel che ho letto…

18:56
13 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Non so niente, Manfred, non ho sentito nessun  TG, oggi.

dmk

20:13
13 febbraio 2011


Carmen

Ospite

Non credo nella manifestazione che c'è stata per le donne, non credo a nessuna manifestazione finché aiuto l'africano in Africa e non aiuto il mio vicino di casa, e finché certe valori sono stati perdute in quelle famiglie che mandano le figlie allo sbaraglio.

Vorrei chiedere 100 euro e vorrei sapere quanti sarebbero disposti a darmeli.

Ma non ci portiamo in giro.

Non manifesto come donne per delle donne in cui non mi riconosco.

Sono tutte manipolazioni politiche e che di donna hanno poca a che fare, sempre mio modesto parere. Anzi, modesto, manco per niente (detta alla romana).

 

Buona notte carissimi.

 

Carmen

21:49
13 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Da: http://www.corriere.it/

Gentile direttore, 

Le invio la mia riflessione, di giovane donna di 26 anni emancipata, pluri-laureata e multi-lingue, sulla giornata del 13 febbraio, perché in questo clima di indignazione (di cui sono poco chiare le cause ed i motivi) sento il dovere di dissociarmi da chi dichiara di parlare a nome delle donne. Cordiali saluti

Oggi domenica 13 febbraio resterò a casa a leggere un libro o andrò a fare una passeggiata al mare od in centro, ma sicuramente non scenderò in piazza e non permetterò a nessuno di strumentalizzarmi. Non solo non aderisco alla manifestazione, ma la condanno e aborro l'idea che un tema importantissimo come l'emancipazione femminile possa essere strumentalizzato dal partito di opposizione di turno, in questo caso centro e sinistra.

Se fossi un uomo mi accuserebbero di essere maschilista e sessista, ma sono una donna, emancipata, istruita, con un lavoro normalissimo, e la decisione di non aderire alla protesta è stata da me analizzata ed approfondita in ogni aspetto. Dapprima pensavo che la manifestazione indetta "per le donne" riguardasse la segregazione e discriminazione femminile che è oramai scientificamente provata, così come l'esistenza della corruzione e dell'uso improprio delle raccomandazioni. Basti ricordare che le donne nel Parlamento italiano sono il 17%, contro una media europea del 23% e contro la totale parità in Norvegia ed Olanda. Ma invece di scendere in piazza per chiedere politiche paritarie, di sostegno alle donne che lavorano, e di miglioramento delle infrastrutture dell'infanzia, si scende in piazza per chiedere le dimissioni di Berlusconi.

Andiamo per ordine. Innanzitutto nel manifesto dell'appello alla mobilitazione si fa riferimento alle italiane: sono escluse le immigrate e gli uomini, come se i comportamenti lesivi della dignità delle donne riguardasse solo una parte della nazione e non tutti. E, cosa gravissima, si fa riferimento a due tipi di donne, le buone e dignitose, ovvero coloro che "lavorano fuori o dentro casa, che si sacrificano, che si occupano di figli, mariti e genitori anziani", e le altre, le cattive, che lasciano i figli nelle mani di imprudenti babysitter, i genitori abbandonati a badanti senza scrupoli, i mariti alle prese con fornelli e lavatrici, o che legittimamente sono manager del loro corpo e del loro aspetto.

Continua il manifesto asserendo che le buone "hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità femminile ottenute con il contributo di tante generazioni di donne che hanno costruito la nazione democratica", alla quale invece non pare abbiano contribuito le cattive, che verranno giudicate e pagheranno i loro errori passando il resto della loro esistenza espiando i loro gravi peccati. Il manifesto prosegue dicendo che ciò che "non è più tollerabile, è la ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità". Mi domando, perché non è più tollerabile? Perché fino a ieri era lecito e tollerabile trovare una donna seminuda in un programma televisivo o in una pubblicità ed oggi non lo è più? O meglio, perché se fino a ieri il corpo seminudo di una donna era tollerato, oggi non può più esserlo? Cosa è cambiato? Come hanno fatto a scoprire l'esistenza di "una cultura diffusa che propone alle giovani generazioni di raggiungere mete scintillanti e facili guadagni offrendo bellezza e intelligenza al potente di turno, disposto a sua volta a scambiarle con risorse e ruoli pubblici"? Come hanno fatto a scoprire tali atteggiamenti? Chi ha spiato o tradito le cattive?

Ovviamente le buone non possono tollerare tali atteggiamenti che "inquinano la convivenza sociale e l'immagine in cui dovrebbe rispecchiarsi la coscienza civile, etica e religiosa della nazione". Avete letto benissimo, in uno Stato laico, si parla di coscienza religiosa della nazionedalla quale non si può prescindere. Quale sia la religione alla quale si ispirino non è dato sapere, ma forse la povera Giovanna D'Arco avrà presto qualcuno a farle compagnia. Ma eccoci a Berlusconi, colpevole di essersi accompagnato alle cattive, ovvero giovani e belle donzelle leicemente rimborsate per il tempo che hanno lui dedicato. Secondo le indignate, ovvero le buone, tale "modello di relazione tra donne e uomini, che egli ha ostentato (di solito si ostenta in un luogo pubblico davanti al pubblico non in una casa privata), incide profondamente negli stili di vita e nella cultura nazionale, legittimando comportamenti lesivi della dignità delle donne e delle istituzioni". Quindi il problema non sono la segregazione e la discriminazione femminile, o la mancanza di donne in parlamento o di politiche dedicate alla situazione delle donne in Italia, ma l'abitudine lecita di Berlusconi di trascorrere il suo tempo privato in una casa di sua proprietà con giovani e belle donne: cattive, ovviamente. Non solo, le paladine della dignità delle donne – le buone di cui sopra – minacciano in perfetto stile leniniano chi non aderirà alla loro grande rivolta di dover "rispondere delle proprie azioni, assumendosene la pesante responsabilità, anche di fronte alla comunità internazionale".

Visto che tale avvertimento mi riguarda poiché non scenderò assolutamente in piazza, vorrei sapere di quale responsabilità si tratta, quale sarebbe il mio peccato e se il mio petto verrà marchiato a fuoco così come quello della protagonista della lettera scarlatta. Buone contro cattive quindi, in un perverso scontro architettato dalle donne stesse per far dimettere l'attuale Presidente del Consiglio. Io non ci sto. Io non mi faccio strumentalizzare, non mi schiero contro chi utilizza la sua vita diversamente da me e soprattutto non condanno o giudico chi si comporta in maniera diversa; e mi fa orrore, impressione, terrore sapere e constatare che delle donne condannino dei comportamenti e mostrino invece quali debbano essere quelli da tenere. Mi fa schifo sapere che per Irene Tinagli, possibile futura candidata primo ministro per il PD, una donna debba essere "femminile ma non seduttiva, perché chi si presenta in autoreggente lo fa non solo perché gli uomini la vogliono così, ma anche perché é insicura".

Mi fa schifo perché realizzo che le battaglie delle donne per essere giudicate in base all'operato e non all'aspetto sono finite nel gabinetto di un qualunque bagno. Mi fa schifo perché sono convinta che una donna od un uomo debbano essere liberi di fare quello che vogliono con il loro corpo, liberi di prostituirsi, andare a letto con un trans o con chiunque. Mi fa schifo perché sento che nel mio bel Paese si parla sempre di più di comportamenti morali e giusti avvicinandoci ad un modello di Stato che ha eguali solo laddove vige la Sharia.

Lucia Palmerini

dmk

17:55
14 febbraio 2011


Carmen

Ospite

Perfetta, finalmente qualcuna la pensa come me!  

Ho provato a dirlo su facebook, ma figurati che casino. Mi hanno risposto, tra altre cose,  che "gli italiani dovrebbero rinunciare a qualcosa per la società, e per gli altri".

Hmmm…, ho messo in bella mostra una mia richiesta breve e chiara:

Ho bisogno di 100

ovviamente non ne avevo bisogno, la mia era una provocazione, ossia volevo fare un'indagine e vedere quante persone erano disposte a rinunciare a qualcosa per me…

Per ora ho visto solo una offerta di un'amica di mia figlia che ha risposta che le dava lei, anche se non le aveva, ma stasera andrò a vedere meglio perché da qui non posso e ti terrò aggiorna.

 

Ha ragione l'autrice di questa testo, Lucia Palmerini: la manifestazione era ovviamente strumentalizzata dalla sinistra. Ancora non hanno capito che continuando ad inveire contro la persona Berlusconi continueranno a perdere voti. E lui se la ride…

Non hanno ancora capito che in Italia, per ora, non c'è una alternativa chiara e forte a questo Governo, un'alternativa che riesca a convincere chi vota e di fiducia in una sinistra che fa un'opposizione sbagliata, anzi che non la fa affatto.

Non che a me Berlusconi piaccia, ma credo che l'opposizione e soprattutto i fotografi e la stampa stiano esagerando. Ieri hanno fatto vedere alla tv una foto dove Berlusconi tagliava una grande torta e vicino a lui c'erano delle normalissime persone, donne, sedute a tavola.

Guarda un po' che scandalo…..stava a tavola a tagliare una grande torta…, a me sta cosa mi ha fatto letteralmente "sbudellare dalle risate".

 

Non sono scesa in piazza innanzitutto perché quelle donzelle (saranno pure minorenni), ne sanno più di me e mettiamoci pure le mammine che le hanno spinte là dov'è facile il "guadagno".

Queste donzelle non mi rappresentano, dunque perché andare in Piazza. Non mi sembra che siano state costrette o violentate, qui forse chi è stato violentato è stato Berlusconi.

E come dice Lucia Palmerini se la ragione per scendere in piazza fosse stata per le reali difficoltà e per le pari opportunità delle donne "normali", allora si che ci sarebbe stato un buon motivo.

E meno male che non sono la sola a pensarla così, credevo fossi una mosca bianca.

Grazie Daniela hai fatto bene a pubblicare questo testo, tanto per essere chiare, do pienamente ragione alla signora.

 

A presto e buona serata!

 

Donna Carmen Smile

18:56
14 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Felice che la lettera aperta della Palmerini abbia incontrato il tuo gradimento e consenso, Carmen! L' ho postata perché l' ho trovata efficace nella enunciazione  dei motivi che l' hanno portata a rifiutarsi a partecipare. Motivi che mi hanno trovata d' accordo. 

Come sono d' accordo (e lo sono in parecchi fra quelli con cui ho avuto modo di parlare, qui, nel mio "villaggio") con la tua "puntata"Wink contro certo modo di fare e pensare delle giovani d' oggi e dei loro genitori… Ci si dimentica che nella vita occorre fare delle scelte (anche gravose) e che, pare, scegliere di fare la colf, per esempio, non attrae assolutamente a fronte della possibilità di mettersi in mostra e, magari, diventare una velina. Insomma qui si é perso di vista il significato di onestà mentale, annegato com' é dalla voglia dei soldi facili, del successo (breve), della copertina di un qualche giornale (che domani, come diceva Eduardo, servirà a incartare il pesce al mercato). Ti ringrazio per il tuo intervento.

dmk

19:26
14 febbraio 2011


Carmen

Ospite

ma sai Daniela che poi, se tanto tanto rispondi che non sei stata d'accordo con la "grande" manifestazione e che non ci sei andata, qui da me, siccome siamo nel pubblico impiego dove Brunetta ha dato una bella stretta, anche se sarei stata più soddisfatta se avesse colpito i veri "nullafacenti" e non tutti, mi si rivoltano pure contro.

Questa è la famosa "aggressività" di un partito che si definisce democratico.

Grazie a te Daniela e sono felice che anche tu sei d'accordo.

E per dirla tutta: certo che Licia Palmerini ne ha di grinta e per questo l'ammiro molto, anche senza conoscerla.

 

Ora, scappo a casa, che io – si – faccio il mio dovere  con tre lavori di cui sono la responsabile, e con la paga di uno solo. Il vicario mi aveva promesso più ore di straordinari perché l'ho chiesto io, mica che me le ha offerte lui.  

L'oscillazione delle ore è stata la seguente :

10 ore

7 ore

5 ore

2 ore (perché dicono che abbiamo sfondato il budget)

mi verrebbe da ridere, se non fosse tragico….

ma, una bella notizia ce l'ho:

l'altra settimana sono andata dal Patronato per la pensione. E pensa tu che "botta" fortuna!!

Mi hanno riferito per tutte le donne nate prima del 1951, dunque l'ultima annata è 1950 (ed io sono nata nel mese di dicembre), si apre una "finestra" e resterà per sempre aperta e, dunque, da aprile in poi posso decidermi di andare in pensione. Mi alletta l'idea che posso decidere io e nessun altro e ora vado a lavorare con un altro spirito…

 

Un caro saluto e ci si "rivede" presto!

 

Carmen Smile 

20:32
14 febbraio 2011


admin

Amministratore

messaggi3520

Una buona notizia, Carmen! e hai ragione: adesso sei TU e solo tu che puoi decidere se andare o restare, il che non é cosa da poco!Kiss

dmk



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