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il mio paese adottivo

UtenteMessaggio

00:19
3 ottobre 2009


borablu

Ospite

22:07
3 ottobre 2009


sandra

Ospite

Non so perchè, zio Mario, mi hai fatto venire in mente Palazzeschi:

"Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: rio Bo"

Magari il tuo invece è un 'signor' paese… dalle dimensioni della chiesa, sembrerebbe così. Smile

22:17
3 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Una bella "vista", Mario: dà l' idea di un luogo tranquillo, diciamo "a misura d' uomo".

Questa è l' impressione che la fotografia mi suggerisce…Laugh

dmk

23:22
3 ottobre 2009


borablu

Ospite

"…una stella innamorata!

chi sa se nemmeno ce l'ha

un grande città"

21:39
5 ottobre 2009


Manfredi

Ospite

nel cielo delle grandi città, manco si riescono a vedere le stelle, ormai, per via di tutta quell' illuminazione sfacciata…

figurarsi se hanno una "stella innamorata"!

Ciao, Mario!

15:15
6 ottobre 2009


stella

Ospite

Ragazzi io vivo in un paesello, tranquillo, salubre (tutto da veder visto che  l'umidità èal 99,9% ).

Un paese di campagna, regno di zanzare e fossi ,dove, fino a qualche anno addietro ci si conosceva tutti.

Ora, visti i prezzi della città, si sono costruite un sacco di case e il tranquillo paesetto è diventato un dormitorio.

Del paese ha conservato, intatto, il gusto del pettegolezzo.

Le corna sono ancora l'argomento dei pensionati che passano il tempo alla bocciofila.

Nulla,o quasi , passa inosservato.

Non credo che da me verranno mai i ladri.

I vicini, sanno sempre, a che ora rientro, se esco o non esco, si sentono in dovere di chiedermi conto di ogni cosa accade nel mio cortile.

Ho imparato a, non, rispondere , semplicemente faccio un sorriso a 32 denti.

Loro non sono ovviamente soddisfatti ma devono abbozzare, io in cuor mio li mando al paese che non c'è ma che se ci fosse sarebbe il loro habitat ideale.

E' anche vero che se rompo l'aspirapolvere c'è M pronto ad aggiustarmelo.

Se prende fuoco una casa c'è I…..pronto con l'estintore.E' quello che i in casa chiamavamo “Pesi e misure”(Pesi perchè è proprio “peso”, quando attacca bottone lo attacca sul serio , misure, perchè è di una precisione maniacale, se per innaffiare occorre un litro di acqua stai tranquillo che non userà una goccia in più)

C'è il vicino idraulico che mi viene ad aggiustare il tubo forato  il giorno di ferragosto.

C'è il fornaio che andando al lavoro alle tre di notte mi chiude porta di casa e garage dimenticati  spalancati.

Poi ci sono le donne !

Micidiali, con cento occhi, mia suocera ne deve avere mille e un udito da elefante perchè sente tutto e sa tutto di tutti.

Come faccia non lo so, visto che praticamente,  non si allontana quasi mai  dalla nostra.

 via.

Giovani e vecchie sanno che  il prete,non ha una sola “sposa” ne ha come minimo venti o trenta.

Però “l'è brev, povrett, lee anca lù un omèn”.

Che la tale si è divisa dal marito, e che ha già un altro.

Sanno perfino il perchè si sono divisi e quello che si son detti prima di dividersi!

E' il mio paese adottivo, dove le stelle brillano , la luna illumina i cortili, i grilli e le rane ti rallegrano le serate e la civetta manda la sua buona notte ogni sera.  

15:55
6 ottobre 2009


sandra

Ospite

Cara Stella, i tupi racconti hanno sempre il pregio di essere realistici e leggermente ironici, ma di un'ironia benevole Smile come sei tu, credo.

Mi hai fatto venire la nostalgia dei paesi italiani Cry Meno male che fra un po' torno a casa, perchè comincio a tingere l'Italia di un rosa improbabile Wink

16:25
6 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Vedo, Stella, che i nostri rispettivi paesi d' adozione spartiscono caratteristiche fondamentali, anche il preteLaugh che è, “anca lù un omèn”. 

Piccoli centri, dove l' edilizia continua a essere in pieno sviluppo, vuoi perchè le case costano meno che in città, vuoi perché molti si sono stancati di vivere nel caos e nell' inquinamento cittadino.

Così alla mattina si assiste al' esodo di quanti vanno a lavorare a Bologna e zone limitrofe e degli studenti delle superiori (qui abbiamo elementari e medie). E al contro esodo delle 17-18 quando tutti rientrano. Per il resto del giorno: pace. Se non fosse per quelle ciacalone delle tortore…LaughLaughLaughLaughWink

Poi c' é una certa dose di aiuto reciproco, proprio come dici tu: ti controllano la casa se vai via. Ti aiutano con il camino se fa le bizze. Ti imprestano la levigatrice se ne hai bisogno eccc. Come dire, a volte mi pare d' essere entrata a far parte di una società di mutuo soccorso ed é una bella impressione.

dmk

22:26
6 ottobre 2009


Rose

Ospite

Adoro i paesi. Più sono piccoli, meglio è. Per tutte le ragioni che avete esposto … tranne i preti farfalloni. Non condivido la tolleranza popolare per chi dovrebbe dare l'esempio.Frown

09:56
7 ottobre 2009


stella

Ospite

Vedi Rose la maggior parte delle volte non è tolleranza è proprio maldicenza.

Sono il frutto fantasioso  di chiacchiere di beghini e beghine.

Nulla di reale solo uomini che cercano di fare al meglio il loro ministero, e oggi non è molto facile rispondere alle aspettative di tutti i parrocchiani.

Ciaoooooooooooo Roooooseeeeee!

10:44
7 ottobre 2009


Rose

Ospite

Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! Non avevo capito. Surprised

Miodio che 'gnucca' che sono a volte. Frown

Scusa, Stella! CryCryEmbarassedEmbarassed

22:55
7 ottobre 2009


Manfredi

Ospite

non per far il bastian contrario, ma capita anche che le chiacchiere di paese corrispondano a verità.

in questo caso, che fare?

- naturalmente i benpensanti non possono ricorrere alla lapidazione sulla pubblica piazza e neanche alla gognaWink

- essere "tolleranti" non significa esclusivamente far finta di niente e abbozzare. può indicare anche non saper come muoversi, cosa fare di preciso, e spesso il riconoscere le debolezze umane anche a chi dovrebbe essere fortificato dalla fede in modo da sapersene svincolare, non è espressione di tolleranza bovina (con tutto il rispetto per mucche, buoi e ruminanti in genere), ma semplicemente di condivisa istintiva consapevolezza umana. 

- l' intransigenza può avere delle ricadute anche peggiori di una forma di intelligente tolleranza

con questo non voglio sostenere niente e nulla giustificare. per me, se un prete vede di non riuscire a tenersi a debita distanza dalla "carne", dovrebbe s-pretarsi, per onestà verso se stesso e verso gli altri.

mi infastidisce invece l' atteggiamento di quelli che non vogliono fare il gran rifiuto-rinuncia, "tanto la vita è mia!" (questa l' ho sentita sul serio). 

nossignore. se vuoi che la vita sia tua, nel senso che te la vuoi poter gestire come meglio credi, non fai il prete. perchè tu devi fungere da guida, da esempio (qui do ragione a Rose) e quindi devi sottostare a certe regole che ti son state ben chiarite nei lunghi anni di seminario.

Se no diventi una mala erba, uno che predica bene e razzola male.

ho comunque sempre pensato che i preti dovrebbero poter metter su famiglia. ci sarebbero altri problemi, ma si eviterebbe un mare di comportamenti non consoni.



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