L' Ospite, come l'Adorabile descritto da Rimbaud, "E' venuto, se ne è andato, e forse non tornerà mai più".
" Per Teorema, presentato alla Mostra di Venezia nel 1968, piovvero su Pasolini critiche feroci sia da parte della sinistra, che sostenne che si trattava di un film reazionario, oltre ad accusare Pasolini di misticismo, sia dalla destra, che proclamò il suo disgusto per il modo in cui nel film si affrontava il tema della sessualità. La verità era che né la destra né la sinistra compresero allora, neppure marginalmente, gli intenti dell' autore: rappresentare la totale e irrimediabile perdita di identità della borghesia nel momento in cui essa si avvia, dopo essere entrata in contatto con un "Altro", del tutto estraneo alle certezze prefabbricate, indelebili e indistruttibili dalla "ragione dominante", a una presa di coscienza che non può che svelare drammaticamente il "vuoto", l' impotenza, la "non esistenza" che costituiscono l' essenza stessa della borghesia…"
Angela Molteni
"Lo sforzo espressivo di Pasolini è tutt' altro che irrazionalista, tutt' altro che reazionario o mistico", scrive Serafino Murri. "Infatti, va a toccare le basi concettuali di una cultura che del proprio mezzo, la ragione illuministica, aveva fatto la gabbia in cui imbalsamare definitivamente, con tutto il carico di ingiustizia presente, la società nei suoi schemi irremovibili, nei suoi antagonismi tutti interni ad essa."