Forse risponde “parzialmente” al quesito di Pietro:
“Il film nasce da un'idea della Fondazione San Marcellino, gesuiti di Genova, che da anni assiste in diversi modi la comunità di senza tetto, emarginati, raminghi e indigenti della città”, spiega il regista. L'intento era di raccontare non tanto l'attività della Fondazione quanto il mondo a cui questa si rivolge, le persone e la città…
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Più che un film, un esperimento cinematografico. Ecco come definiremmo in due parole La bocca del lupo, di Pietro Marcello, in uscita il 19 febbraio nelle sale italiane. Un ibrido fra documentario, film drammatico, film di denuncia. Particolare, nuovo, ricorda da vicino un'opera d'arte surrealista con i suoi ‘paesaggi parlanti', i personaggi muti, la voce fuori campo, le immagini ferme che sembrano in tutto e per tutto dei quadri, le scene visionarie e gli intermezzi amatoriali.