
La separazione di una coppia è sempre un evento traumatico, ma alla fine superabile dagli ex-coniugi. Assume invece i connotati del dramma quando c’è di mezzo un bambino, non sempre capace di comprendere quello che gli sta accadendo attorno. “Kramer contro Kramer”, tratto dall’omonimo romanzo di Avery Corman, è sicuramente il racconto cinematografico più famoso e premiato su tale dramma, vincitore nel 1980 di ben cinque premi Oscar: miglior film, regia, sceneggiatura, attore protagonista e attrice non protagonista. Diretto e scritto da Robert Benton, reduce dallo script del primo “Superman”, ed interpretato da due dei migliori attori degli ultimi anni, Dustin Hoffman e Meryl Streep, il film segue la delicata fase in tutti i suoi fatidici passaggi.
Dapprima abbiamo l’abbandono di uno dei due genitori, in questo caso la madre, successivamente la fase in cui le cose tentano di ritrovare un equilibrio, ed infine il momento più cruento, la causa legale per l’affidamento del bambino, dove i sentimenti vengono sotterrati da astuzie legali. Una trama che procede in maniera molto lineare, spesso chiusa sui tre Kramer, che Benton sceglie di narrare con uno stile alquanto asciutto. Un scelta vincente, che dà vita ad un’opera equilibrata, mai troppo sopra le righe, che cattura ed emoziona anche con semplici primi piani. Ovviamente danno un contributo indispensabile le prove attoriali dei protagonisti, che sfoggiano interpretazioni indimenticabili, con un Hoffman perfetto nel tratteggiare la figura di un uomo che cova sempre interiormente il proprio malessere, ed una Streep che incarna in maniera impeccabile una madre fragile e piena di insicurezze (eccezionale nel sorprendente epilogo), assai incisiva nei pochi minuti che compare sullo schermo, minuti che gli valsero il suo primo premio Oscar.
Altro pregio del film è la capacità di toccare svariate tematiche, senza mai dare l’idea di essere superficiale nell’affrontarle: c’è, con la situazione familiare dei Kramer, un accenno a problematiche diventate ora centrali, come l’ambizione lavorativa di entrambi i componenti della coppia, e su come un bambino conteso sia costretto a crescere troppo in fretta; inoltre c’è un interessante richiamo alla parità dei sessi anche quando si tratta di affidamento. Storia comune, regia attenta e attori formidabili, questo è “Kramer contro Kramer”.