Girato di nascosto e in condizioni terribili a Teheran pochi mesi prima delle scorse elezioni, I gatti persianidi Bahman Ghobadi a Cannes è stato premio speciale della giuria Un Certain Regard nel maggio 2009, quando in Iran si respirava un grande fermento sociale e si pensava seriamente a un rinnovamento politico… Poi i risultati elettorali hanno disatteso le aspettative. Ma nel film del regista di Baneh (dal 16 aprile nelle sale) si respira quella tensione pronta ad esplodere che ha animato i giovani iraniani e ancora fermenta sotto. La pellicola racconta la storia di due giovani musicisti, un uomo e una donna, da poco usciti di prigione ma ostinati a formare una band. Per farlo setacciano il mondo underground di Teheran. Ma suonare è vietato in Iran, per questo devono nascondersi per fare la loro musica, progettando di fuggire dalla loro esistenza clandestina e sognando di esibirsi in Europa…
non se ne è sentito parlare molto, in effetti. non è un film di "cassetta", diciamo che è "impegnato" e perciò non ha avuto la solita grancassa pubblicitaria… merita d' esser visto.