"Una vita tranquilla": Rosario Russo è un uomo che ha dovuto abbandonare la sua terra e fuggire dal suo passato. Si è rifatto una seconda vita con un'altra identità, un altro lavoro e un'altra famiglia, in un altro paese, sperando che finalmente questo possa essere il corso sereno della sua vita, finché il destino non decide per lui e i nodi vengono al pettine.
"Io sono con Te" racconta la storia di una ragazza vissuta nella Galilea di duemila anni fa: Maria di Nazaret. Grazie a lei, con la nascita del figlio Gesù, si inaugura un nuovo corso nella storia dell'uomo.
Le domande sollevate nel film sono più che mai all'ordine del giorno e riguardano il nascere, il crescere, l'educare i figli, il ruolo della donna nella società, il senso della parola amore, in una prospettiva squisitamente femminile.
Maria è la donna capace di seguire il proprio istinto, esaltato dalla condizione di madre, attraverso un sano equilibrio con la razionalità.
Anche a costo di sottrarsi alla legge e alla società, come farà poi il figlio. In questo sta la sua importanza e attualità.
Nel suo percorso, Maria è sostenuta dalla presenza discreta di Giuseppe, il patriarca "che si fa da parte", o come vuole l'etimologia del suo nome "aggiunge", rinunciando al primato maschile.
"La scuola é finita": Istituto Pestalozzi, Roma. Una scuola pubblica come tante, dove alunni e professori condividono ormai la stessa noia e lo stesso sfinimento. Ci sono momenti di gioia, però. Alex Donadei li distribuisce a pagamento in pasticche colorate, durante la ricreazione. Ecco perché Alex è così popolare tra i ragazzi e così poco amato dai professori. Fa eccezione la professoressa Daria Quarenghi, che col suo Centro d'ascolto è impegnata in un solitario tentativo di recupero del ragazzo, e il professor Talarico, che una mattina se lo vede affibbiare alla sua classe dalla preside. Non sono due professori modello, Daria e Talarico. E salvare uno come Alex, che la scuola l'ha presa storta da sempre, sarebbe comunque un'impresa quasi impossibile. Come se non bastasse, i due professori entrano in competizione tra loro e si contendono le attenzioni del ragazzo, intessendo con lui un rapporto educativo e affettivo fuori dalle regole, coinvolgendolo nei propri problemi e nelle proprie passioni.
"Gangor": girato tra le città di Purulia e Calcutta, il film – primo caso di coproduzione italo-indiana, con la partecipazione della Bibi Film di Angelo Barbagallo e di Rai Cinema – è tratto dalla novella della scrittrice begalese Mahasweta Devi "Choli Ke Peeche" (Dietro il corsetto) e racconta la storia di un donna tribale, Gangor, il cui seno bellissimo, immortalato da un fotografo che lo renderà famoso, scatena una sequela di soprusi e violenze di cui la giovane sarà vittima.
"Un ritratto delle contraddizioni dell'India contemporanea, dove anche l'emancipazione può rivelarsi fatale in una società ancora permeata da millenarie tradizioni maschiliste", afferma Spinelli.