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Christine Cristina

UtenteMessaggio

22:49
6 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

La storia di un'italiana che va a vivere da bambina alla corte di Francia, al seguito del padre astronomo.
Stefania Sandrelli, attrice amatissima e in odore di David, debutta alla regia con il ritratto, affidato alla figlia Amanda, di Cristina Da Pizzano, prima donna a vivere della propria penna, scrivendo e pubblicando versi illuminati nel bel mezzo dei secoli bui.  

Sono sola, e sola voglio rimanere
sola, mi ha lasciato il mio dolce amico,
sola, senza compagno né maestro,
sola, triste e dolente.

Sola, languo sofferente,
smarrita come nessuna
sola, senza più amico.

Sola, alla porta o alla finestra,
sola nascosta in un angolo,
sola, mi nutro di lacrime,

sola, dolente o quieta,
sola, non c'è nulla di più triste,
sola, chiusa nella mia stanza
sola, senza più amico…

Di origine italiana – la famiglia proviene da Pizzano, nei pressi di Bologna – Cristina vive in Francia, dove il padre é astronomo-astrologo e medico alla corte di Carlo V. Sposa a quindici anni, dopo la morte del padre rimane vedova a venticinque anni, con a carico tre figli, oltre la madre e i fratelli; caduta in disgrazia a corte, deve affrontare di volta in volta l'arroganza dei creditori, la disonestà dei debitori pronti ad approfittarsi di una donna sola, il servilismo di certi magistrati e la grettezza dei professori dell'università di Parigi, incapaci di accettare che una donna possa accedere al sapere. Deve battersi per mantenere la “pesante” famiglia con il suo lavoro letterario, che sarà sorprendentemente prolifico. 

dmk

11:17
8 maggio 2010


Pietro

Ospite

Una segnalazione interessante. Grazie, Daniela. Smile

Per le donne è stato sempre più difficile farsi strada, anche nel mondo dell'arte.

19:05
8 maggio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Tremendamente difficile, Pietro…Yell

dmk

22:05
8 maggio 2010


Manfredi

Ospite

una figura estremamente interessante, cui oggi si guarda come antesignana del femminismo, in effetti però è stata qualcosa di diverso e, oserei dire, di più di questo. 

si può, senza dubbio dire che fu la prima "professionista" della letteratura italiana e svolse una funzione eccellente nella valutazione del ruolo della donna, così come era concepito al suo tempo, andando contro i canoni che si erano venuti affermando nel suo secolo.

qui Cristina di Pizzano è raffigurata nell' atto di "educare" il figlio

Nella sua opera più nota, La Città delle Dame, si oppone a quanti

…Sembrano tutti parlare con la stessa bocca, tutti d'accordo nella medesima conclusione, che il comportamento delle donne è incline ad ogni tipo di vizio… 

riferendosi in particolare a Boccaccio (De mulieribus claris), a Mateolo, all' autore di Le Roman de la Rose, Jean de Meun e a quanti avevano delle donne una visione misogina.

Cristina presenta invece una società utopica e allegorica in cui la parola dama indica una donna non di sangue nobile, ma di spirito nobile. Nella città fortificata e costruita secondo le indicazioni di Ragione, Rettitudine e Giustizia, la Pizan racchiude un elevato numero di sante, eroine, poetesse, scienziate, regine etc che offrono un esempio dell'enorme, creativo e indispensabile potenziale che le donne possono offrire alla società.



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