daniela manzini kuschnig' s weblog

TRAMA: La storia di Cassius Clay (Will Smith), il più grande pugile di tutti i tempi. La profonda fede islamica che lo ribattezzerà Muhammad Alì, le vittorie dentro e fuori il ring, gli odi, gli amori e le emozioni che ha vissuto e ha fatto vivere nell'arco di tempo tra il 1964 al 1974…

GIUDIZIO: Michael Mann rende omaggio al grande Muhammad Alì, nell'anno del suo 60esimo compleanno, con un tributo cinematografico attento e scrupoloso: una biografia asciutta e carica di tensione grazie ad una sapiente combinazione di primi piani, dialoghi, dettagli, suoni, luci e movimenti. Mann, sapendo di non poter riprodurre pienamente sullo schermo la complessità di emozioni e vicissitudini vissute dal grande Alì, decide di ripercorrere un arco di tempo di circa 10 anni, che inizia con il primo titolo mondiale e finisce con l'epica sfida del 30 ottobre 1974 a Kinshasa contro Foreman, ed il conseguente secondo suggello mondiale. Lo stile di Mann rinuncia alla spettacolarità e punta molto alla storicità delle vicende, così “Alì” non è un film destinato alla grandi platee, ma agli appassionati e agli estimatori del cinema d'autore. Will Smith sfodera una prestazione ottima che mette in mostra tutto il suo valore, oltre che 20 kg in più. Bene comunque tutto il cast, soprattutto Jamie Foxx, ma anche Mario Van Peebles nei panni di Malcolm X e John Voight in quelli del giornalista dell'ABC Cosell. Pino Insegno è un buon doppiatore, ma nei panni del grande Muhammad a volte è parso fuori luogo, come anche alcuni adattamenti dei dialoghi

INTERPRETI

Will Smith: 9 Meritatamente nominato all'Oscar per un ruolo davvero difficile e anche rischioso per la carriera di un attore. Movenze, forma fisica e atteggiamenti davvero alla Muhammad Alì.
Jamie Foxx: 8 “Bundini”, l'incitatore all'angolo del ring. Bravissimo..
John Voight: 8 Gli bastano pochi minuti per conquistarsi la nomination all'Oscar come miglior attore non protagonista.

Muhammad Ali è noto anche per avere rifiutato di combattere nella Guerra del Vietnam. Da anni affetto dal Morbo di Parkinson, dopo il suo ritiro dal mondo sportivo, Ali si è distinto per le sue azioni umanitarie per le quali gli è valsa la candidatura come Premio Nobel per la Pace nel 2007.

Purtroppo no Pietro, il film parla solo dei suoi dieci anni di combattimento. Dovrebbero fare un altro film per continuare la sua storia con le battaglie sociali proprio come dice lei.