Il giorno si avvia a passi lenti verso i vicoli silenziosi della città a persiane chiuse.
Un gatto randagio esce furtivo da sotto il parafango di un’automobile a gomme sgonfie e
il cielo di Roma, questo sabato mattina, é orfano di sole.
Nulla pare turbare la quiete delle prime ore, a parte il rumore del motore di un autobus al capolinea.
C’è poca gente in giro, ma gli uccelli sono svegli a buon ora.
"Ieri c’è stato un funerale, quello dei fagotti se n’era andato.
Il mondo si ritrova in grembo un’altra vedova e mi dispiace."
Proseguo pensierosa il mio cammino lungo il Tevere della Lungara.
Guardo l’attico del passato ormai sterile di risata trasteverina, e penso al fiume e ai ricordi racchiusi nei meandri dei suoi fondali e ai rami dei platani lungo gli argini, che sembrano braccia tese verso il cielo, come soldati inermi mossi in fila a pregare per la pace dei sampietrini.
C’è aria di attesa sulla piazza e, a poco a poco, arrivano i saltimbanchi indaffarati ad esporre la loro merce.
Io saluto il Trilussa che mi guarda beffardo, mi avvicino a rovistare nelle sue tasche in cerca di poesia.
"Ho deciso di non andare al funerale. Ho dato la mia parte per l’esistenza.
E chiamerò la nuova vedova quando gli altri avranno smesso di chiamare."
La Sinagoga è chiusa. Mi sarebbe piaciuto visitarla, almeno per una volta.
Prendo nota degli orari e mi addentro nel ghetto, quasi vuoto.
Qualche rudere sparso tra le case dagli intonaci rinfrescati di recente, testimoniano muti della grandezza di civiltà passata.
Oggi dicono che è un lusso abitare da questi parti.
Ghetto è una parola che pare sia in voga, ora.
Raggiungo Campo de’ Fiori dove troneggia Giordano Bruno, risorto statua sulla piazza dove finì sul rogo, per amore del pensiero e della verità.
Certe verità filosofiche fanno paura, se sono troppo avanti e toccano interessi di caste privilegiate, forse perché non erano in grado di evitarle hanno pensato bene di bruciare lui senza sapere che il pensiero non si brucia e che è forza indomabile e sa distruggere a sua volta foreste di menzogna.
"La vedova che pare morta dal dolore si rassegnerà a vivere, presto o tardi.
Forse con il tempo troverà la gioia in un nuovo amore, senza sentirsi in colpa verso nessuno.
Risorgerà anche lei, come Giordano Bruno e tutti gli altri, perché la vita – dicono – è più forte della morte.
Aspetterò il giudizio universale e vedrò cosa succederà.
Sarò banale per gli intellettuali, ma poi la vita in fondo è quotidiana e per molti versi “ovvia” come un semplice rituale."
Incontro un signore impegnato in un footing mattutino, suda e ha il fiato corto, e un altro in bicicletta con il casco e tutto il resto. Vedo le donne in vestaglia che spalancano le finestre appoggiando sui davanzali coperte e lenzuola a prendere aria.
I vicoli della città si rianimano all’aroma del caffè ed io apro il mio ombrello.
Inizia a piovere il giorno sulle prime bancarelle.
Carmen