“La lupa” è la tipica novella verista. Ambientata in una Sicilia popolare e contadina, non presenta antefatti né commenti dell'autore. Assistiamo alla vicenda, come se fosse un dramma che avviene sotto i nostri occhi.
E' la storia di una donna, emarginata dal paese, perchè diversa. Oggi la si definirebbe 'trasgressiva', una “Bocca di rosa” ante litteram. Naturalmente, la trasgressione all'ordine costituito non è qualcosa che la gente di un piccolo paese siciliano della fine '800 possa perdonare facilmente.
Di cosa è colpevole, alla fine? La Lupa non si accontenta di un solo uomo, ma “ruba” i mariti delle altre. Persino il parroco del paese, “un vero servo di Dio, aveva perso l'anima per lei”. La Lupa non rispetta neppure la convenzione dell'età e attira anche uomini molto più giovani. Ad un certo punto, intreccia una relazione quasi incestuosa col marito della figlia, che non sa più cosa fare, per liberarsi dall'incantesimo.
Siamo molto lontani dal tipico personaggio femminile della letteratura italiana e anche dall'idea aborgese della donna come angelo del focolare. Gli occhi della Lupa non sono un elemento stilnovistico, attraverso cui la donna può suscitare sentimenti puri e nobili, ma sono “occhi di satanasso”, con i quali la Lupa si tira dietro gli uomini, come ammaliandoli.
Non è un caso che questa donna venga accostata ad elementi naturali che suscitano sgomento: “Aveva l'andare randagio e sospettoso della lupa affamata”; oppure, la vediamo, mentre va incontro all'uomo che sta per ucciderla “con le mani piene di papaveri rossi, mangiandoselo con gli occhi”.
Sembra quasi una vittima sacrificale, ma in effetti, si offre, come per godere anche di questo momento terribile. Amore, passione, morte: l'annullamento nell'amato e per mano dell'amato è quasi inevitabile.
In fondo, quella della Lupa è una morte eroica. In questa novella, i vinti sembrano essere gli uomini, presentati come se non avessero una volontà propria e fossero semplici vittime del fascino oscuro della donna.
Curioso anche il tentativo della figlia della Lupa di ricorrere alla forza pubblica, per impedire il proseguo della relazione fra la madre e il marito. Quest'idea del brigadiere, garante della moralità del paese, ci fa un po' sorridere,
In un'epoca e in un ambiente diversi, la Lupa sarebbe stata semplicemente una donna dotata di un notevole 'sex appeal', che avrebbe esercitato il suo fascino sugli uomini, senza curarsi delle convenzione o della moralità.
Nel nostro tempo, per esempio, la Lupa avrebbe avuto tutte le carte per diventare un personaggio televisivo di successo. Immaginiamola come la descrive il Verga: “alta, magra, con un seno fermo e vigoroso, da bruna; due occhi grandi e delle labbra fresche e rosse che vi mangiavano”.
Uniamo l'atteggiamento un po' ombroso e aggressivo … I curatori d'immagine non avrebbero avuto molto da aggiungere: la Lupa sarebbe stata perfetta, così com'era.