Utente | Messaggio |
19:04 11 gennaio 2010
| Elina
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l'argomento non è nuovo, in realtà lo esporto per condividerlo e magari aprire un pò di discussione
questa volta cambia la prospettiva:non sono spettatore ma divento attore
(che parole grosse )
e cominciamo..sperando che non stiate già sbadigliando
tempo fa ho partecipato al seminario intensivo di recitazione sul Metodo Strasberg tenuto da Danny Lemmo, membro onorario dell'Actors Studio di New York. Attore e regista, ha recitato per circa 20 anni sui palcoscenici americani con Al Pacino, Arthur Penn, Ellen Burstyn ecc…, non fu facile averlo nella nostra città .
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19:08 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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secondo Strasberg il metodo aiuta l'attore ad utilizzare al meglio il suo talento, a stimolare la sua creatività. Tutto in una persona è ricordo di emozioni o sensazioni, il bambino non tocca il fuoco perchè una volta si è scottato, o almeno perchè qualcuno gli ha detto che ci si scotta. C'è una memoria mentale, una memoria fisica, una memoria dei sentimenti e delle emozioni. Noi ricordiamo facilmente le esperienze mentali e fisiche, ma spesso non sappiamo ricostruire le esperienze emotive. Gli attori devono saperle ricreare in scena. L'attore è egli stesso strumento ed esecutore della sua arte, un creatore non un interprete.
Due sono soprattutto gli esercizi che Strasberg faceva svolgere ai suoi attori: A) l'improvvisazione, cioè l'interpretazione di situazioni emotivamente analoghe a quelle contenute nella storia che avrebbe dovuto essere interpretata (ma senza il sostegno delle battute); B) l'esercizio di memoria affettiva, che consisteva nel rivivere un avvenimento del proprio passato, in modo da rievocare sentimenti che erano entrati in gioco nel momento in cui questo avvenimento si era svolto. Sono esercizi con cui l'attore impara a esprimersi non soltanto con la voce e il gesto ma con tutto il suo essere, a entrare nel personaggio e a riprodurne gli schemi psicologici.
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19:16 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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ed ora eccoci, anzi rieccomi per parlarvi dello stage
Diviso in due parti, la prima dedicata all'essere attore, la seconda al corpo. Danny Lemmo dapprima ci spiegò l'importanza della memoria per interpretate un personaggio, mostrandoci concretamente cosa fosse la memoria dell'emozione, diversa da quella fisica o relazionale che usiamo più di frequente. Descrivendoci delle situazioni quotidiane,come l'attesa di un amico in ritardo o l'incontro imprevisto con il datore di lavoro a cui avevamo detto di essere malati, cercò di far riaffiorare in noi sentimenti e sensazioni, la memoria dell'emozione appunto,da poter poi riutilizzare in scena. Seguì il lavoro di coppia.Ognuno di noi doveva osservare il suo compagno e, dopo aver fermato nella propria memoria le fattezze dell'altro, ipotizzare di "togliergli" il volto, la sua "maschera", per indossarlo su di sè. La seconda parte dedicata a esercizi di riscaldamento da fermi attraverso la tensione dei singoli muscoli, cominciando dalle braccia per finire ai piedi alternando tensione a rilassamento, poi associando singoli gesti a suoni e ritmi, come il battito delle mani.
Il tutto finalizzato a prendere coscienza del nostro corpo e delle sue enormi possibilità.
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21:08 11 gennaio 2010
| sandra
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Io credevo che tu fossi una fatina gentile, cara Elina ed invece ti scopro un' attrice consumata! Le donne di questo forum sono delle forze della natura! 
Quello che dici è molto interessante. A me sembrano degli esercizi piuttosto difficili… rivivere le emozioni con la stessa intensità… Sarebbe bello (anche senza la scusa della recitazione). Non suona affatto facile.
Ma all'inizio non ti vergognavi davanti agli altri?  
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21:59 11 gennaio 2010
| Rose
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| Ospite
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Ciao, Elina. Davvero interessante questo topic. 
Anch'io vorrei farti una domanda, se posso ed è: cosa spinge una persona a fare l'attore? 
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22:22 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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un 'attrice consumata ah ah scusate ma Sandra mi ha strappato una risata
certo non è facile poichè tu intramprendi un viaggio fisico e interiore
e come ogni viaggio hai una meta, una destinazione ma la valigia (ti capita, no?) l'hai riempita troppo o troppo poco
magari bastava poco, un gesto e invece hai usato la voce
potevi mimare poichè in metropolitana non puoi comunicare diversamente
sono solo esempi per corrispondere a delle situazioni che devi vivere, senza troppo pensare, ma sentendo, provando, senza vergogna poichè si è un gruppo
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22:26 11 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Trovo tutto estremamente interessante, Elina. Fare l' attore, essere attore, proporsi a un pubblico deve richiedere qualità particolarissime, non solo professionali, di metodo ecc, ma anche di personalità. Credo che sia un lavoro duro, impegnativo, ma travolgente.
Tutto in una persona è ricordo di emozioni o sensazioni,
lo penso anch' io: il feedback emozionale di ognuno è fondamentale nel ricreare, interpretare, relazionarsi con le espressioni artistiche. Penso che costituisca la base o una delle basi dell' immedesimazione in ciò che, per esempio, si legge…
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22:36 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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da "aspirante attrice" posso dire che nel mio caso il teatro è stato innamoramento
mia madre mi ha portato fin da piccola ed io vedevo con occhi meravigliati un mondo fatto di personaggi con l'ombrello quando fuori non pioveva e viceversa
la visione sempre nuova, il sogno, la leggerezza, il vestire abiti diversi, imparare un testo, provarlo, raccontarlo con una voce che nella realtà non avresti o non hai
e poi l'incontro, il fare gruppo, costruendo passo per passo, vincendo anche le proprie paure o ansie questo è ciò che penso muova in chi "si esercita" ad esprimersi attraverso il teatro
il teatro permette di accorgersi di cose, persone che la vita nasconde
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22:42 11 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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il teatro permette di accorgersi di cose, persone che la vita nasconde
sono convinta che sia così, un processo di “apertura” e il sipario – quello dentro, quello che cela parte del nostro “intorno” – si alza a rivelare …
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22:58 11 gennaio 2010
| Rose
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| Ospite
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Grazie, Elina. Proprio bello questo percorso che ti ha portato al teatro. 
E' un'esperienza che si riflette sulla tua vita quotidiana? (oops, sorry, un'altra domanda … dimmi quando devo smettere).
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23:10 11 gennaio 2010
| sandra
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| Ospite
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Si capisce subito che la recitazione ti entusiasma. Elina. Che brava! Ma riuscivi davvero a calarti nel personaggio?
Scusa, qui tra me e Rose, sei a posto!
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23:11 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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Rose con te è sempre bello parlare
il teatro si riflette nel senso che devo studiare intonazioni, testi, è un impegno insomma
ma la sostanza della vita non ne viene alterata o modificata
e poi lo sai che di mestiere interpreto e scruto..le leggi
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23:16 11 gennaio 2010
| francmec
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| Ospite
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Anch'io ho avuto esperienza di recitazione. Un aspetto che mi ha fortemente coinvolto è quel legame particolarissimo che si crea con gli altri attori. Recitare insieme, coordinare le finzioni dei personaggi e il loro modo di essere, muoverli in sintonia come in un'orchestra, equivale un po' a mettere in comune una parte di se stessi.
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23:16 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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ma la piccola del gruppo è una curiosona?
poichè sei tu Sandra la più piccola
sarò breve e asciutta: ci sono personaggi e lavori che ho amato di più, la capacità di renderli dipende molto dagli insegnanti e dal rapporto che instauri con la compagnia
buona notte e sogni d'arte
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23:19 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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ecco non avevo visto francmec
un saluto e porta qualcosa di tuo, questa sezione vuole tanti occhi e ben aperti
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23:26 11 gennaio 2010
| Rose
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| Ospite
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Ciao, Francesco. Vedi, Elina, intendevo questo: questi legami così forti che si stabiliscono con gli altri attori … questi te li porti poi nella vita quotidiana, n'est-ce pas?
E il risultato di questo lavoro sul corpo e sulla psiche è inevitabile che divenga parte del tuo bagaglio di vita.
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23:27 11 gennaio 2010
| sandra
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| Ospite
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23:34 11 gennaio 2010
| Elina
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| Ospite
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certo Rose sono legami che fanno parte di te, del tuo sentire, permeano la vita nel senso che creano appartenenze che esulano dai soliti vincoli affettivi
hai sottolineato un passaggio importante
ciao Sandra se hai qualche altra idea..tienila buona per domani
un saluto a voi
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23:38 11 gennaio 2010
| sandra
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| Ospite
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OK. Ciao a tutt… è rimasta solo Rose. 'Notte, Rose. 
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23:40 11 gennaio 2010
| Rose
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| Ospite
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Buona notte, Sandra. 
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