Utente | Messaggio |
23:38 5 gennaio 2010
| Elina
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con: Sara Mansi, Enrica Provasi, Luisa Supino Regia: Enrica Provasi Compagnia: ZeroBeat di Mantova
Cara la pelle racconta di una donna qualsiasi, e di una guerra che un mattino entra nella sua vita "con un calcio nella porta". Una donna che fa l'insegnante in un paesino di provincia, figlia di un'impiegata statale e di un ingegnere, che viene caricata su un autobus e portata in un campo di concentramento dove diverrà prima serva, poi oggetto di violenza sessuale, di tortura sistematica, concubina, ed infine "profuga" spedita in un paese straniero. I profughi di Cara la pelle sono donne di diverse origini, tradizioni, religioni, lingue . Accomunate dall'essere state bestiame di scambio, prostitute, animali da soma, da tortura o da compagnia. Sbriciolate, consumate, come un pezzo di pane, o di sapone.
 
 
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15:45 6 gennaio 2010
| sandra
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Leggo: Liberamente tratto da Anna Politkovskaja e Slavenka Drakulic. La Politovskaja non era quella giornalista russa che hanno ucciso tempo fa?
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20:28 6 gennaio 2010
| Elina
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lo spettacolo nasce dal libro "Il disonore russo" di Anna Politkovskaja
assassinata il 6 ottobre 2006 nell'ascensore della sua casa, a Mosca
Era una delle poche giornaliste russe che avesse ancora il coraggio di denunciare la corruzione mafiosa del governo Putin e l'infinita serie di violenze, torture, rapimenti, stupri, esecuzioni e massacri perpetrati dalle truppe federali sui civili in Cecenia.
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20:36 6 gennaio 2010
| Elina
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ancora immagini dallo spettacolo che rivedrò nella mia città (dopo averlo visto nel 2008 a Mantova)
 
Insieme all'italiano, i dialetti - del nord italia e del sud – si impastano. Un'unica voce frammentata in quelle migliaia di voci di donne che parlano lingue diverse, accomunate dall'essere state prede.
 
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21:03 6 gennaio 2010
| Rose
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Sarà senz'altro interessante, Elina. I disordini le le guerre nell'ex Unione Sovietica (come quella in Cecenia) sono 'guerre dimenticate' e le poche voci che si alzano a denunciare le ingiustizie, vengono messe a tacere. Poi si sa che donne e bambini sono quelli che andranno a soffrirne di più. Ben vengano questi spettacoli che ci ricordano queste cose.
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22:00 6 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Credo sia un lavoro in chiave "moderna" che racconta di scempi passati e presenti in un ricordo che si fa ammonimento perchè non diventino anche futuri…
Grazie, Elina.
 
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