Utente | Messaggio |
07:31 28 marzo 2009
| Rose
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puoi pure non crederci ma c’è della gente che attraversa la vita con molto poco attrito o angoscia. vestono bene, mangiano bene, dormono bene. sono soddisfatti della loro vita familiare. hanno momenti di dolore ma tutto sommato nessuno li disturba e spesso stanno decisamente bene. e quando muoiono è una morte facile, solitamente nel sonno. puoi pure non crederci ma la gente così esiste.
anche se io non sono uno di loro. eh no, io non sono uno di loro. non ci vado nemmeno vicino a essere uno di loro però loro sono lì e io sono qui.
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17:17 28 marzo 2009
| sandra
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Non so se esistano davvero persone così. In fondo, tutti ricevono dalla vita la propria razione di guai. Leggo qui invece la critica verso quello che, all'epoca di Bokowski, veniva considerato uno stile di vita 'borghese' e quindi, per definizione, sbagliato.
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17:50 28 marzo 2009
| Rose
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Non mi piace suonare il contrabbasso né cercare un po' di gloria nel successo non mi piace girare col maglione tanto meno cantare nei night club.
Io vado in banca stipendio fisso così mi piazzo e non se ne parla più. L'utilitaria la compro a rate e per l'estate mi faccio un vestito blu.
Voglio andare a Como ogni domenica le mie ferie le passo tutte a Rimini giocherò al totocalcio tutti i sabati per parlarne coi colleghi al lunedì.
Io vado in banca stipendio fisso così mi piazzo e non se ne parla più
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17:58 28 marzo 2009
| Filippo
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18:44 28 marzo 2009
| Rose
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Non è strano che quello che la nostra generazione snobbava (la sicurezza del 'posto fisso' ecc.) sia diventato un modello di vita irraggiungibile, per quanto desiderato, con la precarietà che permea il mondo del lavoro e la crisi economica globale?
E comunque oggi, il modello di vita non è più nemmeno quello 'piccolo borghese'. L'aspirazione più grande sembra essere diventare 'milionari', ricchi, famosi e chi più ne ha, più ne metta. La notorietà è assurta a ideale di vita, corroborato dalla bellezza e dal tentativo di rimanere sempre giovani, almeno nell'aspetto.
Dai, adesso, se insistete, riposto il mio racconto "Forever young" 
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18:52 28 marzo 2009
| admin
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Sandrina, io invece ho inteso le parole di Bukowski come il riconoscimento generale di un dato di fatto: ci sono persone così. Ne ho conosciute. Mondo più o meno "borghese" a parte. 
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19:02 28 marzo 2009
| Rose
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Sono d'accordo con te, daniela, ma mi piaceva la 'piega' presa dal discorso di sandra anche perchè Bukowski è il poeta underground per eccellenza e, di sicuro, ha vissuto una vita 'alternativa'. O no?
Anch'io conosco persone che sembrano immuni da grandi angosce e attraversano la vita, apparentemente tranquilli …
Mi colpiscono, per esempio i miei vecchietti che non chiedono altro che nutrirsi, godere di un minimo di salute e trascorrere i pomeriggi, giocando a briscola.

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19:16 28 marzo 2009
| admin
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19:24 28 marzo 2009
| admin
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che Hank sia stato un "alternativo", non ci son dubbi. Tanto alternativo che alcuni sono urtati dal suo linguaggio che è finalizzato ad incidere proprio sulla "doratura" conformista per ottenere un effetto shock.
LORO E NOI
stavano tutti fuori sulla veranda a chiacchierare: Hemingway, Faulkner, T.S. Eliot, Ezra Pound, Hamsun, Wally Stevens, E.E. Cummings e qualcun altro. "senti", disse mia madre, "puoi dirgli di starsi zitti?" "no", dissi io. "stanno dicendo solo fesserie", disse mio padre, "dovrebbero trovarsi un lavoro". "ce l'hanno un lavoro", dissi io. "un accidenti", disse mio padre. "esattamente", dissi io. a quel punto Faulkner entrò dentro barcollando. trovò il whisky nella credenza e se lo portò fuori. "una persona tremenda", disse mia madre. poi si alzò e sbirciò fuori in veranda. "c'è una donna con loro", disse lei, "solo che sembra un uomo". "è Gertrude", dissi io. "c'è un altro tizio che sta facendo vedere i muscoli", disse lei, "dice di poterli battere a tre a tre". "è Ernie", dissi io. "e lui", mio padre mi indicò, "vuole essere come loro!" "è vero?", chiese mia madre. "non come loro", dissi io, "ma uno di loro". "trovati uno stramaledetto lavoro", disse mio padre. "statti zitto", dissi io. "che?" "ho detto, 'statti zitto', sto ascoltando queste persone". mio padre guardò sua moglie: "questo non è figlio mio!" "spero di no", dissi io. Faulkner entrò di nuovo nella stanza barcollando. "dov'è il telefono?", chiese. "a che diavolo ti serve?", chiese mio padre. "Ernie si è appena fatto saltare le cervella", disse lui. "lo vedi cosa succede alla gente così?", urlò mio padre. mi alzai lentamente e aiutai Bill a trovare il
telefono.
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21:03 28 marzo 2009
| Rose
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Grazie, daniela, per la poesia letta (proprio ad hoc) e quest'ultima.
Ecco, io credo che quella generazione di 'alternativi' e la nostra che li ha seguiti a ruota, con 'ideali' simili, siano servite, in qualche modo, a dare una svolta, a rompere con un sistema paternalistico e per molto versi, pieno di forme di ipocrisie. Tuttavia, come nel 'bordeggiare' di una barca a vela, ora si dovrebbe trovare una via di mezzo, una direzione di vita accettabile che dia un senso al vivere attuale e futuro.
Invece, dopo un estremo e l'altro, sembra che manchi questa strada intermedia. Mi rifiuto di credere che il materialismo, il consumismo e la dilagante filosofia dell'apparire siano questa 'via' intermedia. 
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21:08 28 marzo 2009
| admin
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Ah, Rose! Forever young? lo ri-vogliamo!!!!!!!!!!
La nostra società ha creato degli idoli, che sono sempre esistiti, è vero, ma mai come adesso si sono configurati come obiettivi primari, tanto da creare veri problemi di comportamento e di relazione.
Bisognerebbe essere:
- 1. ricchi
- 2. famosi
- 2. celebri o almeno "noti" (questo punto va di pari passo con il precedente)
- 3. belli a tutti i costi
- 4. in forma (la linea!)
- 5 alla moda
- 6. sempre giovani nell' aspetto
qualcosa da aggiungere? 
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21:25 28 marzo 2009
| Rose
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Mi ero già dimenticata del racconto.
Allora, vista la GRANDE richiesta, vado a metterlo nella prosa.
Credo che il tuo elenco, cara daniela, comprenda tutte le maggiori 'aspirazioni' attuali. 
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22:11 28 marzo 2009
| admin
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ecco, allora, se queste sono le maggiori 'aspirazioni' attuali, si capiscono il disagio giovanile e le fragilità familiari, si capisce come una sana competizione sia diventata voglia di sopraffazione, come la legittima "ricerca della felicità" si sia trasformata in una corsa a perdifiato accecante eccc: involuzione e degenerazione di valori.
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22:37 29 marzo 2009
| admin
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Posta
la posta aumenta. lettere su lettere per dirmi che grande scrittore che sono, e poesie, romanzi, novelle, racconti, ritratti. qualcuno chiede solo un autografo, un disegno, una parola. altri propongono una corrispondenza permanente. io leggo tutto, butto tutto, faccio i miei affari. so bene che nessuno è un"grande"scrittore. può esserlo stato, ma scrivere è un'impresa che ricomincia da capo ogni volta e tutti gli elogi, i sigari, le bottiglie di vino inviate in tuo onore non garantiscono come sarà la riga successiva, e soltanto quella conta, il passato è inutile, siede sulle ginocchia degli dei mentre i secoli svaniscono nel loro marcio celere sfarzo.
 
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23:20 29 marzo 2009
| admin
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20:57 30 marzo 2009
| Rose
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Ma, daniela, Bukowski è sempre così lineare e discorsivo? Ho letto alcune sue, molto underground e on the road, ma, a parte il descrivere certi ambienti o certe persone con un linguaggio piuttosto 'diretto, diciamo, non ci ho mai trovato molto di poetico … e per poetico non intendo 'la luna che spunta a Marechiaro", ovviamente. 
Continuo a pensare che nell'arte, certi esponenti siano utili per mostrare l'iter compiuto dall'arte nel corso del tempo, ma da lì a piacermi è un'altra cosa.
E' interessante il fenomeno in sè, il movimento che c'era dietro … that's it.
E' un parere personale e probabilmente dovrei approfondire la conoscenza di questi autori, ma non mi piacciono, ch'aggia fà? 
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22:43 30 marzo 2009
| admin
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Sì, è generalmente lineare e discorsivo.
E', come sempre, una questione di gusti personali, sia per quanto riguarda i contenuti che il linguaggio.
Sapessi quanti autori, consacrati, non piacciono a me!
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20:45 31 marzo 2009
| admin
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Confession
waiting for death
like a cat
that will jump on the
bed
I am so very sorry for
my wife
she will see this
stiff
white
body
shake it once, then
maybe
again
"Hank!"
Hank won't
answer.
it's not my death that
worries me, it's my wife
left with this
pile of
nothing.
I want to
let her know
though
that all the nights
sleeping
beside her
even the useless
arguments
were things
ever splendid
and the hard
words
I ever feared to
say
can now be
said:
I love
you.
 
Attendendo la morte
come un gatto
pronto a saltare sul
letto
io sono così spiacente per
mia moglie
ella vedrà questo
rigido
bianco
corpo
lo scuoterà una volta, poi
forse
un' altra
"Hank!"
Hank non
risponderà.
non è la mia morte
a preoccuparmi, è mia moglie
abbandonata con questo cumulo di
niente.
Voglio però
farle sapere
che tutte le notti
passate a dormire
accanto a lei
persino le discussioni
senza senso
sono state cose
splendide
e le parole
difficili
che ho sempre temuto di
dire
ora possono venir dette:
io amo
te.
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20:53 31 marzo 2009
| sandra
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| Ospite
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Carino… per un marito dedito all'alcool. 
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21:04 31 marzo 2009
| admin
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in realtà all' epoca dell' ultima compagna, Linda Lee, Buk aveva rivisto le sue abitudini: proprio con l' aiuto della moglie - unica tra le sue molte compagne a mitigarne la vena la imprevedibilità autodistruttiva -, si era verificato un cambiamento sostanziale sia nelle sue condizioni economiche che nei suoi comportamenti.
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