Mi è piaciuta, Stella, la tua solitudine che va a braccetto con la quiete della notte. Grazie.
Caro Gio, ti ringrazio per il bel contributo. I frammenti di Saffo sono davvero splendidi, a mio parere.
"Dolce-ridente Saffo coronata di viole" la chiamò Alceo di Mitilene che ebbe la fortuna di conoscerla. A tutt'oggi, a duemila e settecento anni di distanza, Saffo continua a incantare l'umanità.
Perché la poetessa di Lesbo cantò i più delicati e sottili moti dell'anima, l'enigma dell'innamoramento, la forza struggente della passione, il distacco, la nostalgia, la melanconia; fu la prima voce a parlare di sé stessa nella letteratura greca e dunque nell'intera letteratura occidentale. Pochi frammenti sono pervenuti della sua opera ma la loro forza è immensa. Quella di Saffo fu una figura straordinaria, anche se troppo a lungo si è insistito, forse con eccessiva malizia, sul tiaso da lei fondato per educare le fanciulle al culto delle Muse e sui dolci amori che là fiorivano. Ma non bisogna dimenticare che proprio in quel luogo privilegiato nasceva un nuovo modo d'intendere la poesia. Una poesia struggente e di rara bellezza, capace di piegare piegare l'esperienza eroica di Omero all'impeto dei sentimenti. Solo il cuore di una donna poteva arrivare a tanto e sfiorare l'Assoluto nei suoi versi d'amore.
Dario Giansanti
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Tramontata è la luna
Tramontata è la luna
e le Peiadi a mezzo della notte;
anche la giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.