Utente | Messaggio |
16:51 22 marzo 2009
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E lo sognavo, e lo sogno, e lo sognerò ancora, una volta o l'altra, e tutto si ripeterà, e tutto si realizzerà, e sognerete tutto ciò che mi apparve in sogno.
Là, in disparte da noi, in disparte dal mondo un'onda dietro l'altra si frange sulla riva, e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello, e il reale, e i sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra.
Non mi occorrono le date: io ero, e sono e sarò. La vita è la meraviglia delle meraviglie, e sulle ginocchia della meraviglia solo, come orfano, pongo me stesso
solo, fra gli specchi, nella rete dei riflessi di mari e città risplendenti tra il fumo. E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia.
A. Tarkovskij
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17:32 22 marzo 2009
| Rose
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Mi piacciono questi versi:
“La vita è la meraviglia delle meraviglie, e sulle ginocchia della meraviglia solo, come orfano, pongo me stesso ”
Il resto mi risuona delle solite teorie sulla vita che continua, che era e sarà … Sinceramente, io penso che senza la consapevolezza di me stessa, non mi importerà molto di essere in qualcos'altro … anzi, non lo saprò e quindi … Dovrebbe essermi di conforto adesso? Mah! Io ci provo … ma 'sta cosa non mi convince proprio.
Comunque, bisognerebbe conoscere un po' di più l'autore … una poesia da sola non basta.
Voi direte: ma cos'ha oggi la Rose? No, non voglio essere polemica, vi assicuro. Sto dicendo quello che penso, ma non voglio urtare nessuno, sia chiaro. E ringrazio daniela di portare sempre nuovi autori. 
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18:50 22 marzo 2009
| admin
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Vediamo di conoscerlo un po' meglio, l' autore!
Anzi, faccio così:
La prima quartina della poesia illustra una concezione del tempo caratteristica del poeta ("E lo sognavo, e lo sogno, / e lo sognerò ancora, una volta o l'altra"), una concezione di un tempo assoluto, al di fuori della contingenza, ma che la contiene ("e sull'onda la stella, e l'uomo, e l'uccello, / e il reale, e i sogni, e la morte: un'onda dietro l'altra").
E' l'idea-immagine di un tempo « mitico » nel quale sogno e realtà sono fusi. Il riferimento al primo anno di vita è evidenziato dall'accenno del rapporto dialettico tra il bimbo e il volto della madre ("E la madre in lacrime si pone il bimbo sulle ginocchia")
Si può dire che nelle liriche del poeta il tempo venga proiettato in una dimensione irreale, assoluta ma oggettiva allo stesso tempo, quello delle tragedie greche, in cui ogni istante è racchiuso in un arco che unisce la vita e la morte: in esso ogni istante possiede una sua necessità e un suo significato intrinseco.
Da una profonda crisi "esistenziale" scaturisce una meditazione sofferta sull'uomo in relazione al tempo e alla natura, che è popolata da motivi filosofici legati alla tradizione piú alta della poesia russa.
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18:54 22 marzo 2009
| admin
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E' fuggita l'estate, più nulla rimane. Si sta bene al sole. Eppur questo non basta.
Quel che poteva essere una foglia dalle cinque punte mi si è posata sulla mano. Eppur questo non basta.
Ne' il bene ne' il male sono passati invano, tutto era chiaro e luminoso. Eppur questo non basta.
La vita mi prendeva, sotto l'ala mi proteggeva, mi salvava, ero davvero fortunato. Eppur questo non basta.
Non sono bruciate le foglie, non si sono spezzati i rami… Il giorno è terso come cristallo. Eppur questo non basta.
A. Tarkovskij
Tra il '29 e il '30 inizia a scrivere poesie e drammi in versi per la radio sovietica, ma nel '32, accusato di misticismo, è costretto ad interrompere la sua collocazione. Nello stesso anno nasce il figlio Andrej. Inizia a tradurre poesia dal trkmeno, ebraico, arabo, georgiano, armeno. Nel dicembre '43, dopo essere stato insignito dell'Ordine della Stella Rossa per il suo eroismo di guerra, è ferito gravemente e gli viene amputata una gamba. Nel '46 viene rifiutata l'edizione del suo primo libro in quanto i suoi versi vengono ritenuti 'nocivi e pericolosi'. Solo nel '62 esce il primo volume di poesie: Nece imminente
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22:02 22 marzo 2009
| Rose
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Ah!ah!, Daniela, come dire che non ci avevo capito niente!
Prima di leggere una poesia, sarebbe sempre meglio conoscere qualcosa dell'autore: il periodo in cui è vissuto, il suo paese, la vita che ha fatto … sono tutti fattori che influenzano i suoi scritti.
Qui abbiamo un giovanotto russo nato durante o dopo la rivoluzione d'ottobre, figuriamoci. Ha vissuto quei grandi cambiamenti, ha combattuto nella seconda guerra mondiale ed ha vissuto il periodo della guerra fredda. Un intellettuale multilingue …
Un crogiuolo, una miscela esplosiva, daniela!
Credo che rileggerò con calma le due poesie e ci penserò sopra.
Ma non stasera. Sono in piedi dall'alba. Buona notte a tutti. :-D
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14:12 29 aprile 2009
| admin
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14:17 29 aprile 2009
| admin
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Primi incontri
Dei nostri incontri ogni momento noi festeggiavamo come epifania, soli nell'universo tutto. Tu piú ardita e lieve di un battito d'ala su per la scala, come un capogiro volavi sulla soglia, conducendomi tra l'umido lillà, dentro il tuo regno che sta dall'altra parte dello specchio.
Quando scesa la notte, a me la grazia fu elargita, le porte dell'altare si aprirono, nel buio prese luce e lenta si chinò la tua nudità.
Sulla terra tutto fu trasfigurato, anche le cose semplici – il catino, la brocca – e tra noi di sentinella stava l'acqua dura e stratiforme.
Chissà dove fummo sospinti, dinanzi a noi s'aprivano miraggi di città costruite per prodigio, solo la menta si stendeva sotto i piedi gli uccelli erano compagni di viaggio i pesci balzavano dal fiume il cielo si dispiegava ai nostri occhi.
Quando il destino seguiva i nostri passi come un pazzo con il rasoio in mano.
A. Tarkovskij
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19:33 29 aprile 2009
| fernirosso
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amo Tarkovskij padre, il poeta, e anche il figlio, regista poeta di sottilissima acuta delicata profondità. Il suo cinema è composto di quadri in cui tesse la vita oltre le tracce della tecnologia con cui viene realizzato, apre le porte della grazia e della bellezza che sole generano quotidianamente l'uomo, non già le cose mercantili e costose e uniche riescono ad attraversare le tragedie che devastano l'umanità, guerre,odio,politica,persino le religioni o le ideologie.Ho visto più volte i suoi film, tutta la fimografia è stata oggetto di uno studio approfondito in più momenti, sia all'università, nei corsi di cinema, sia personalmente attraverso i libri che ha pubblicato e ancora non ha smesso di regalarmi, al pari del padre e addirittura più di lui,la possibilità di allontanarmi così tanto da me stessa per vedermi, finalmente,molto più nitidamente di quanto mi fosse possibile guardandomi allo specchio. ferni
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21:05 29 aprile 2009
| admin
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