Utente | Messaggio |
22:13 27 novembre 2009
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Chiamato Il pittore della luce, è considerato l'artista che ha elevato l'arte della pittura paesaggistica ad un livello tale da poter competere con la maggiormente considerata pittura storica.
 
Il naufragio
 
Acquerello, Ivy Bridge
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11:42 28 novembre 2009
| Rose
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11:54 28 novembre 2009
| Rose
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Turner esprime il sentimento del sublime, cioè il misterioso insieme di sensazioni miste a timore che si prova davanti ai grandi spettacoli naturali (un tramonto infuocato, una tempesta di neve, una notte di vento).
 
Entrambi esponenti del Romanticismo inglese, Turner viene solitamente contrapposto a Constable, più accademico.
Notiamo la diversità di questi paesaggi con arcobaleno:
 
 
Per Constable lo spazio è fatto di cose (alberi, case, acqua, nuvole).
Per Turner lo spazio è estensione infinita, animata dall'agitarsi di grandi forze cosmiche.
Per il primo, lo spazio è emozionato (basato sui ricordi d'infanzia e sui propri sentimenti, in relazione a questi ricordi).
Per il secondo, lo spazio è emozionante, perchè è la natura a suscitare una reazione passionale.
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14:32 28 novembre 2009
| sandra
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Quache anno fa ci fu a Venezia una mostra di diverse opere di Turner, a dimostrazione dello stretto legame tra il pittore e la città lagunare.
Sono vedute insolite della città… visioni, più che altro.
 
 
 
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19:07 28 novembre 2009
| admin
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Per il secondo, lo spazio è emozionante, perchè è la natura a suscitare una reazione passionale.
anche per questo, oltre che per un insieme di altre ragioni, Turner viene solitamente indicato come un predecessore dell' impressionismo.
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19:55 28 novembre 2009
| francmec
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Un centinaio di anni prima che Turner ambientasse quei quadri a Venezia, tutta una scuola vedutista si era sbizzarrita a rappresentare la città lagunare con precisione acribiosa, rigore prospettico e dettaglio ineccepibile. Erano ancora gli anni dell'illuminismo, durante i quali le regole della ragione e le istanze dell'antropocentrismo filtravano anche il prodotto dell'arte, lo inquadravano a misura d'uomo, lo domavano, lo controllavano. Poi è arrivato, un po' alla volta, il romanticismo e anche i pittori si sono adeguati. Così la prospettiva smise di rispettare le regole dell'ottica umana e la natura prese la sua strada, libera, terribile e affascinante.
Devo dire, però, che sono stato a Venezia due volte e pioveva sempre , per cui me la ricordo più come la riproduce Turner che come la fa vedere Canaletto. Chissà, forse anche Turner ha trovato il brutto tempo! Ma in fondo era nordico, là piove sempre, perciò certi filoni pittorici, che mostrano sempre una natura sfocata e oscura che si aggroviglia su se stessa, nascono di solito da quelle parti!
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10:23 29 novembre 2009
| Pietro
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Un tema ed un artista appassionanti. Amo Turner per questa suggestione di indeterminatezza e di infinito. Sono d'accordo con la signorina Sandra quando parla di 'visioni' di Venezia e con la signora Rose quando ricorda il concetto del sublime.
Il sublime è l'estremo limite della percezione del bello, è una vertigine.
Anch'io come Francmec ho sempre visto Venezia con la pioggia, ma questo aggiunge fascino al suo fascino, oltre ad allontanare la ressa di turisti. 
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11:12 29 novembre 2009
| Rose
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Tutto interessante. Però io preferisco una pittura meno emotiva e più razionale. Tutti questi vortici d'aria e turbinii di luce, sarò blasfema, ma mi stancano. Dei quadri di Turner preferisco quelli dove si vedono più chiaramente alcuni elementi, come i primi postati da Daniela o l'ultino di Venezia. 
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21:16 29 novembre 2009
| Manfredi
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21:33 29 novembre 2009
| Manfredi
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John Constable: "pittura non è altra parola che sentimento"
 
 
 
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22:09 29 novembre 2009
| admin
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10:17 30 novembre 2009
| Rose
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Ehi! mi sono veramente goduta questi due filmati. Grazie, Daniela! 
Anche a Manfred, for the pictures. 
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