Utente | Messaggio |
14:24 27 aprile 2009
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Le pitture rupestri risalgono all'inizio del Paleolitico superiore 40-35000 anni fa. I disegni che hanno resistito nei millenni sono quelli realizzati nelle caverne perché al riparo dalla pioggia e dal vento. Le grotte più famose dove sono state trovate pitture sono: Lascaux, Rufignac, Altamira ecc.
Per realizzare queste opere d'arte, usavano colori minerali come l'ocra (gialla o rossa), ematite, limonite, manganese, carbone ecc… Questi pigmenti si trovano in piccoli blocchi. Potevano essere usati come gessetti, oppure macinati e mescolati con materie leganti (sangue, grasso e altro). In questo modo, il colore, poteva essere applicato alle pareti con le dita o con rudimentali tamponi e pennelli realizzati con ciuffi di peli, di muschio o erba oppure con cannucce inzuppandole dentro il colore liquido e soffiandoci dentro. Di solito queste pitture rappresentano animali e scene di caccia, forse erano riti propiziatori.
 
Le pitture rupestri delle grotte di Altamira, in Spagna, che risalgono al periodo magdaleniano (16.000 – 10.000 a.C.), raffigurano animali, soprattutto bisonti, dipinti in ocra. |
 
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14:32 27 aprile 2009
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 Lascaux
I concerti dell' uomo preistorico
Migliaia di anni fa, alla luce delle torce, gli antichi abitanti della Francia si radunavano nelle caverne, in spazi decorati da pitture rupestri. Lì probabilmente cantavano e suonavano perché i luoghi, a quanto pare, non erano scelti a caso: i segni sulle pareti venivano realizzati dove l'acustica era migliore. Le cavità dove ancora oggi si possono ammirare scene di caccia e raffigurazioni di animali, insomma, erano le prime sale da concerto.
Che molte pitture rupestri avessero un significato religioso è chiaro da tempo. Non è quindi strano che nelle loro vicinanze si svolgessero dei rituali. Iegor Reznikoff, dell'Università di Parigi X, è però andato oltre, trovando una correlazione tra alcune caratteristiche delle grotte e la presenza di queste opere d'arte preistorica. Un legame che mette in luce aspetti particolari della vita dell'epoca.
Reznikoff, è uno specialista nello studio delle proprietà acustiche degli edifici antichi. "La prima volta che mi è capitato di entrare in una caverna – racconta a Discovery News – ho controllato la risonanza in più punti e la domanda è sorta velocemente: c'è una relazione con la posizione delle pitture?".
Il ricercatore ha quindi deciso di inoltrarsi in alcune delle più note grotte francesi, come quelle di Niaux o di Arcy-sur-Cure. Lì ha condotto una serie di test sonori per individuare, ad esempio, le zone con eco migliore e quelle dove il suono si propaga meglio.
La conclusione di Reznikoff è che gli artisti preistorici tenevano in grande considerazione l'acustica delle caverne, un aspetto che conoscevano bene perché spesso ascoltare il rimbombo della propria voce è l'unico modo per orientarsi nei cunicoli bui e capire cosa ci sia più avanti. In base alle sue rilevazioni, la localizzazione e la densità delle pitture rupestri è direttamente proporzionale alla "qualità sonora" del luogo: la maggior parte delle opere d'arte preistorica in quelle cavità si trova cioè nei punti migliori per cantare e suonare. E dove l'acustica era buona ma dipingere era impossibile, ad esempio in passaggi stretti, venivano tracciate delle linee rosse.
Arti visive e musica, all'epoca, erano insomma strettamente collegate. Una parete adatta, sembrano suggerire i risultati dello studio, non era sufficiente per dare il via alle decorazioni. In quei luoghi, per fini religiosi o di altro genere, si doveva anche cantare o suonare e magari, nella penombra, ascoltare nell'eco la risposta della roccia.
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14:49 27 aprile 2009
| admin
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14:50 27 aprile 2009
| Gio
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Pittura rupestre australiana.
 
Scena di caccia al cervo con l'arco; pittura rupestre mesolitica. Spagna.
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22:19 29 aprile 2009
| franco
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stilizzazione, astrazione, imitazione, l'arte esprime queste modalità, fino dai suoi albori.
Alternandole o spesso facendole addirittura coesistere.
Questo bel post e le sue splendide immagini ce lo rammentano.
f
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14:15 30 aprile 2009
| Rose
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Testimonianze silenziose di un remoto passato.
Alcuni vi ravvisano simboli astrali e visite di extraterrestri (mi riferisco al alcune immagini del video). 
Dal punto di vista artistico, stupiscono il tratto 'moderno' e la capacità di rendere un'immagine complessa, con poche, sapienti linee.
Quindi, non un'espressione stilisticamente immatura, ma piuttosto avanzata.
Interessante il discorso della scelta dei luoghi e la relazione con musica/suoni e religiosità.
Vorrei ringraziare Daniela che trova sempre argomenti e video molto interessanti. 
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22:03 30 aprile 2009
| admin
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è dmk che ringrazia Rose e tutti voi per il vostro apprezzare gli argomenti…
La pittura rupestre mi ha sempre affascinata, rimandi di un passato lontanissimo, eredità del mondo degli antenati.
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22:53 30 aprile 2009
| fernirosso
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è un gioiello che un amico realizza, insieme ad altri, soprattutto per i musei.E' una copia di un graffito trovato in Algeria, datato circa a 15000 anni fa,si pensa, vista l'altezza delle figure che sia una danza propiziatoria,la danza delle ombre, poichè temevano di perdere qualcosa di sè man mano che il sole scompariva all'orizzonte.
Vi sono anche altri gioielli, che riportano scene rupestri ritrovati in altri siti archeologici.Questo per esempio
 
e molti altri,se a qualcuno interessa posso dare il link del sito.ferni
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16:46 5 maggio 2009
| admin
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sono gioielli estremamente raffinati, a mio gusto, naturalmente. Se mi fai avere il link, mi farai cosa gradita, ferni. Mi dispiace d' essere arrivata così tardi a chiedertelo, ma è un periodo un po' pesante per me e faccio fatica a seguire tutto.
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16:52 5 maggio 2009
| admin
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17:06 5 maggio 2009
| Gio
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Caccia all’elefante
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17:08 5 maggio 2009
| Gio
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Caccia alle giraffe
 
Caccia alle giraffe
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17:36 5 maggio 2009
| admin
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essenzialità di linee, reperti affascinanti, caro Gio.
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18:13 5 maggio 2009
| Gio
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E' affascinante pensare a chi li ha "scolpiti", è rimasto nella storia inconsapevolmente e noi ora possiamo ammirarli…è questo che mi affascina nell'osservarli cara Daniela. 
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19:08 5 maggio 2009
| admin
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chi li ha "scolpiti", Gio, ha tramandato un mondo, il suo mondo con tutte le sue creature, al di là del tempo e, persino, dello spazio. E lo ha lasciato a noi, in memoria perenne. Un lascito di cui non saremo mai abbastanza grati. Sono le nostre origini, no?
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16:21 6 maggio 2009
| fernirosso
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Scusa anche tu per il ritardo, ma bastava cliccassi sopra l'immagine,scegliendo visualizza, e avresti trovato il link.Ad ogni modo è questo,anche se non accetta ordini via e-mail,tratta solo con i musei o gli atelier che trattano questi particolari gioielli.
http://www.museumstyles.com/
Spero che ora tu stia un pochino meglio e gli impegni si siano allentati. Un bacio,ferni
PS: certo che si tratta di un grande regalo, oltre che di una maestria assolutamente notevole, se pensate agli attrezzi usati. In ogni caso non tutti i disegni parlano allo stesso modo, ve ne sono che, oltre a dire cosa è accaduto o sta per accadere, mostrano anche lo sguardo:mostrano cioè la percezione di cose sovrapposte fra loro, anche se, di primo acchito, sembrano chissà che strane figure. In realtà si tratta di una riproduzione di oggetti in sequenza assiale tra loro, di modo che una parte del corpo finisce coperta da quello dell'ltro e così via fino a comporre un unico corpo che, spesso, è stato confuso con animali introvabili in natura. Grandi artisti!
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18:14 6 maggio 2009
| admin
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… ecco, ferni, mi sento una completa cretina. Certo che, per avere il link, sarebbe bastato che cliccassi ecc. Non ci ho pensato. E queste cose – nebbie e paludi mentali – tendono a spaventarmi. Diciamo che è colpa dello stress. Grazie, comunque.
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21:08 8 maggio 2009
| fernirosso
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ma dai, capita a tutti, solo non passa per la testa e poi avrebbe potuto essere una immagine salvata nel mio pc e non avresti avuto nessun indirizzo. Dai, non preoccuparti. Bacio,ferni
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