Bravo! non turbare Sandrina!

(che poi, credo, non sia tanto facile da turbare!)
OK De Es, ma Valls lascialo da parte, per il momento. Troppi fantasmi.
Tienilo in serbo per quando farà meno caldo e ci sentiremo tutti un po' più a nostro agio. OK?
Certo che il mondo di De Es è un universo stratificato e pietrificato. Eppure espressivo, ma di che? di una ricerca delle origini, di una trasformazione – mutazione, dell' intimo che indurisce il nocciolo, di un mondo dove ogni dettaglio richiama alla mente la desolazione (tua ultima immagine) rami protesi come braccia scarnificate, a un cielo torbido e solo una luce in fondo, proprio in fondo, fra la muraglia che preclude ogni visione alternativa e i tronchi desolati.
Mah, lo sai, io amo le pietre, i sassi…