

Mi vengono in mente
la leggerezza di un volo
e il tonfo del dolore
lo stridio di freni all’arrivo
alla nuova residenza
ricordo tutti quanti i tuoi sorrisi
e l’abbandono
del gioco dei cuscini
per le prime calze di seta
l’indulgenza per le piccole follie
concesse all’adolescenza
la sobrietà delle lezioni
di matematica e filosofia,
gli occhiali del professore
mi vengono in mente
i primi amori, l’entusiasmo
di vivere la favola e la paura
della strega, il principe azzurro
che arriva
e poi, mi vengono in mente
la dura prova delle fede
e l’infinita sofferenza
ma so anche dell’essenza
quando l’anima si libra
dalla spietata sconosciuta
e dell’eterno amore che sconfina
oltre le lacrime dei crisantemi
e il sussurro di chi sa perché ama:
“che non è un addio,
ma la dolce presenza
del nuovo Angelo Custode”.
Carmen