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Utente Messaggio
17:52 8 giugno 2010
Carmen
Ospite
Questa oscura casa diroccata è recintata da soppalchi a sostenere un cuore stanco che pulsa nonostante la fragile struttura
nelle stanze in agonia a corrompere il tempo che consuma il pavimento brulicano vene colme di sostanza
non c'è sangue a sufficienza per il tempo in anemia resta il sole a dar colore al pallido grigiore dell'impalcatura
il silenzio accompagnato dalla solitudine sono accovacciati sulle mura come corvi in attesa
ferisce la triste ombra un guizzo di luce che la ciglia ballerina accoglie e la casa si riaccende.
Carmen
19:08 8 giugno 2010
admin
Amministratore
messaggi3520
C' é un "visibile" contrasto fra la struttura della casa così come appare nella "descrizione" e il finale che brilla di luce propria. Si passa dalla solitudine, tristezza, silenzio alla "ciglia ballerina" e, di colpo, l' aria cambia, come un darsi una sferzata d' energia, un rialzarsi e sorprendersi, ancora una volta, nella luce. Grazie, Carmen!
10:03 9 giugno 2010
Carmen
Ospite
Grazie a te Daniela, in effetti mi piace concludere i miei testi con la speranza.
Quel che scrivo, in fondo, sono.
Un abbraccio grande Daniela e a presto!
Carmencita
10:59 9 giugno 2010
Elina
Ospite
"un guizzo di luce che la ciglia ballerina accoglie "
leggendo ho pensato ad una lacrima di commozione che fa brillare gli occhi e li illumina
nella tua casa dimora sempre un lampo di sole che tutto riaccende
ciao Carmen e grazie
12:40 10 giugno 2010
Carmen
Ospite
Un abbraccio Elina e buon proseguimento!
A presto!
Carmen
23:07 10 giugno 2010
Manfredi
Ospite
mi ha fatto pensare alle case – manieri stile E. A. Poe, stessa atmosfera, un habitat che non dà l' idea di "casa". ma, alla fine c' è l' apertura e tutto prende fiato e si apre alla luce. buono l' aspetto contrastivo.
16:18 11 giugno 2010
Carmen
Ospite
Grazie Manfredi e un caro saluto.
Carmen
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