Finalmente, l'istruzione elementare è un diritto, in India. Dal 1° aprile il Right of Children to Free and Compulsory Education Act è entrato in vigore, 63 anni dopo l'indipendenza: prevede l'istruzione obbligatoria da 6 ai 14 anni, mentre le scuole private dovranno riservare il 25% dei posti ai bimbi poveri. "L'India si aggiungerà a un gruppo di pochi paesi nel mondo, con una legge che rende l'istruzione un diritto fondamentale di ogni bambino"; ha scritto The Hindu, ma in realtà l'India è il 135° paese al mondo ad adottare questo sistema, che richiederà 28 miliardi di euro, in cinque anni, per la sua applicazione.


L'India è quindi diventata, ora, uno stato meno elitario.
Infatti Non bisogna infatti farsi illudere dalla democrazia formale e dai successi economici del paese. Il sistema delle caste è dappertutto e, con una popolazione di oltre un miliardo di persone non è stato così difficile dar vita a una solida élite economica.
La nuova legge è comunque ambiziosa. Vuole sviluppare "la conoscenza, le potenzialità e il talento del bambino", ma anche renderlo il bambino libero di paure, traumi e ansia, aiutandolo a esprimere liberamente idee". Un obiettivo nobile quanto difficile.