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storie vere Figlia di Sharasade

UtenteMessaggio

01:07
30 gennaio 2010


lucia

Ospite

Siamo rimasti inorriditi nel sentire di quei padri musulmani che uccidono le figlie,perchè non ubbidiscono al loro volere. I musulmani intervistati hanno detto che il corano non dice di fare questo,  purtroppo non sono casi isolati. Tanto tempo fa ho letto il libro”Figlia di Sharasade”: é Aisa che scrive la sua storia, racconta che le tocca scappare perchè se i suoi genitori la trovano la uccidono per non aver voluto sposare un cugino,cui il padre l'aveva promessa in sposa quando Aise era bambina. Vivono in Germania da anni, Aisa è nata in Germania e vuole vivere la sua vita come tutte le ragazze, lavora in un ospedale, è infermiera e si innamora di un ragazzo tedesco. Da piccola aveva una amica, poi per tanto tempo della sua amica non ne ha saputo più nulla. Mentre una sera sente il fratello parlare con un amico di famiglia della sua amica, scopre che il padre e i fratelli della sua amica l'hanno uccisa perchè trovata con il fidanzato tedesco. L'orrore di questa cosa è che la ragazza è stata uccisa davanti agli occhi del fidanzato mentre a lui hanno bruciato il viso con dell'acqua bollente. Aisa in un primo momento non racconta nulla al fidanzato del suo problema ma lui………………………………………………….Confused

se volete sapere cosa succede e come finisce leggete il libro ve lo consiglio.

non stupiamoci quando succedono queste storie, purtroppo ce ne sono moltissme in questa situzione, non so nenche cosa si potrebbe fare per aiutarle. Solo l'onorevole Daniela Santachè si sta battendo per le donne che non vogliono indossare  il burka.                                                   

07:34
30 gennaio 2010


Rose

Ospite

Abbiamo un'altra nottambula. SurprisedWink

Cara Lucia, grazie per aver aperto questo topic. L'argomento è agghiacciante per noi occidentali di questo tempo e non si può che schierarsi dalla parte di tutte le 'Aise'.

E' un prezzo questo, delle profonde differenze culturali, che le famiglie degli emigrati non tengono in conto e invece dovrebbero, perchè è inevitabile che i figli vengano in contatto e vogliano imitare i loro compagni e amici.

E' solo logico che, nel tempo, ci sia una progressiva assimilazione di usi e costumi del paese in cui si abita.

Un atteggiamento rigido e intransigente crea uno "scontro di civiltà", dove le vittime sono queste povere giovani a cui vanno la nostra solidarietà e il nostro sostegno.

Ben vengano le leggi che tutelino la libertà delle donne e dei più deboli.

Non stiamo parlando di quale cultura sia meglio dell'altra. Ogni tradizione è degna di rispetto ed ha senso nel proprio contesto, ma è necessario che gli emigrati rispettino a loro volta le leggi del paese che li ospita.

11:54
30 gennaio 2010


Pietro

Ospite

Ha ragione, cara Lucia. Questi fatti fanno inorridire. Concordo con quanto detto da Rose e aggiungo che i genitori dovrebbero ricordare la “forza dell'amore”, per usare un'espressione abusata, ma vera. Non è normale che questi giovani s'innamorino? Anzi,  la diversità e i contrasti a volte rafforzano sentimenti che, lasciati crescere spontaneamente, forse si esaurirebbero, come molte “relazioni” adolescenziali, senza sfociare in questi drammi.

Sugli aspetti culturali e legali, sono d'accordo che: ogni tradizione ha senso nei vari paesi, ma “è necessario che gli emigrati rispettino le leggi dei paesi che li ospitano”.



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