Utente | Messaggio |
22:53 16 giugno 2009
| Rose
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Caserta
Si chiama ”shoeffiti” (da shoe= scarpa e fiti=graffiti), arriva da Oltreoceano e sta contagiando anche i casertani. Da qualche settimana, in alcune strade cittadine, anzi sopra di esse, appese ai fili aerei della luce o del telefono, penzolano coppie di scarpe, scarponcini, perfino piccoli doposci, verniciati con colori brillanti (giallo, rosa, verde, rosso).
Come arrivano lassù quelle scarpe è un mistero. L’ipotesi più probabile è che una volta legata, la coppia venga lanciata sui fili come una sorta di bolas «fai da te». Già visto nelle strade di molti paesi, dalla Germania, al Canada, alla Gran Bretagna, alla Spagna, all’Australia, al Brasile, al Messico, al Perù, all’Irlanda, Israele, Norvegia, Svezia, lo strano fenomeno si sta allargando come una di quelle manie che attraversano i territori del mondo globalizzato.
Patria d’origine di questa pratica gli Stati Uniti. Incerte e diverse le motivazioni. In America, pare che quelle scarpe servano a segnalare una zona di spaccio, secondo altri, invece, l’abitudine è nata per ricordare un lutto (le scarpe sarebbero della persona scomparsa), spiegazioni meno sinistre vogliono quelle calzature lanciate sui fili come un modo per celebrare la fine di un ciclo di studi o un imminente matrimonio, insomma, una sorta di rito di passaggio da una condizione all’altra.
Segnali convenzionali, originale forma artistica, insolito strumento di comunicazione qualunque cosa sia la nuova abitudine si sta diffondendo in città.
Non sembra nemmeno tanto facile …
Dopo i lucchetti, le scarpe. Speriamo non lancino quelle nuove … con quel che costano …
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08:48 17 giugno 2009
| Gio
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…o forse è la noia che l'umanità "progredita"esterna non sapendo come comunicare il proprio disagio per un benessere troppo materiale ed effimero ?
 
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08:51 17 giugno 2009
| Gio
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11:11 17 giugno 2009
| fernirosso
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invece dei graffiti sui muri
lasciano la loro impronta con ciò che produce l'orma e abbandonano ciò che hanno acquistato, le scarpe magari griffate, perchè avevano lasciato uno striscio in loro che ora rigettano per aria, vuoto della griffa e pieno della loro vita.
Nuove preghiere metro-tibetane ?
Nuovi depositi di scarpe per chi non ne ha?
Magazzini per il futuro tracollo economico?
…
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11:44 17 giugno 2009
| franco
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una moda lanciata dal film “sesso e potere”, con la coppia DeNiro – Hofmann
un'opera che mette alla berlina la stupidità del popolo americano, così propenso a commuoversi per una causa qualunque e specialmente quando si fa leva sul suo spirito patriottico ma soprattutto il potere manipolativo dell'uso degli effetti speciali nei media.
Molto efficaci le scene di mobilitazione (tra scritte sui muri e lanci simbolici di vecchie scarpe a ciondolare dai cavi della luce o dagli alberi) in favore del soldato Schumann, soprannominato old shoe – vecchia scarpa appunto – e impersonato da Woody Harrelson.
f
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12:42 17 giugno 2009
| fernirosso
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a me sembrava che quel film avesse un altro scopo, soprattutto la manipolazione delle notizie e delle immagini per avvalorare le notizie, costruite entrambi a favore di propri obiettivi utilitaristici. Ma mi pare abbastanza vecchio, inizio 2000, prima ancora forse?
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14:04 17 giugno 2009
| franco
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è vero, il film è del 1997.
Il film evidenzia la tecnica manipolatoria delle immagini, mediante gli effetti speciali, fino a “creare” un vero e proprio scenario di guerra, tanto realistico quanto falso, se pur limitatamente all'intervallo che separa gli eventi, dalle imminenti elezioni presidenziali.
Ricordo ad esempio la spettacolare sequenza, in cui si costruisce in un improvvisato set, la fuga attraverso un ponte, di una ragazza con in braccio un gattino, sullo sfondo di un villaggio in fiamme; tutto inventato e tutto apparentemente e straordinariamente vero, (tanto che nemmeno Repubblica avrebbe potuto far meglio  ).
f
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16:04 17 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
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16:16 17 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
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Curiosità
Wag the dog orrendamente tradotto – a mio parere – con Sesso e Potere, presente una allucinante serie di menzogne funzionali a "distrarre" l' opinione pubblica da uno scandalo sessuale che coinvolge il Presidente a pochi giorni dalle elezioni.
La curiosità sta nel fatto che il film uscì solo pochi mesi prima che l' amministrazione Clinton si trovasse ad affrontare lo scandalo Lewinski. Premonizione?
 the Clinton-Lewinski Saga
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16:32 17 giugno 2009
| Manfredi
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queste sembrano appollaiate
credo anch' io che wag the dog sia stato reso semplicisticamente, prendendo spunto dai 2 motivi conduttori del film. potevano fare di meglio, anche se …
"fa' scodinzolare il cane", trad letterale, era un poco ostico da rendere, no?
cmq, arriverà il momento in cui si riuscirà a vedere che il mondo non è solo quello che passa per i media? in ogni senso, intendo.
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19:57 17 giugno 2009
| fernirosso
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e se fosse un rifiuto all'invito ripetuto da sempre:RESTA CON I PIEDI PER TERRA! Ma la terra… dove ha i piedi? E…non ci fa forse…le scarpe a tutti?
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23:12 17 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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fantasiose interpretazioni, tutte suggestive
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10:09 18 giugno 2009
| Gio
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Anche le "soluzioni" sono fantasione, qui si può accedere con più facilità  

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10:39 18 giugno 2009
| Rose
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Complimenti per le ultime immagini postate. 
Scarpette rosse e quella di Manfred che pare quasi un quadro di Mondrian.
L'ultima è certamente stata fatta per e dai bambini. L'albero delle scarpe (come la precedente, sempre di Giò). Sembra il titolo di una fiaba. 
Interessanti tutte le motivazioni. Io credo che ci sia anche un aspetto ludico in queste cose e, probabilmente, liberatorio. 
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11:09 18 giugno 2009
| sandra
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Vi dedico queste scarpe che non butterei mai! 
 
Comunque, adoro queste iniziative, anche se dubito che sarebbero apprezzate nei paesi.
Magari ci provo una notte  
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11:57 18 giugno 2009
| stella
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posso fare ohhhhhhhhhhhh…..di sorpresa?
Ignoravo completamente esistesse questo movimento(?) che trovo simpatico ed indolore qualunque siano le motivazioni che lo hanno prodotto.
Forse è un modo di rendere piacevole alla vista l'abitudine del riciclo?
Forse ho trovato il modo di vuotare il solaio di tutte le scarpe accumulate negli anni.
Anche volendo sono importabili , ma non riesco a buttarle, questa sarebbe un'occasione per farlo.
……..sarebbe interessante vedere le facce di quelli che mi vedono, di notte, scagliare scarpe sui fili della luce ……….minimo arriverebbe a sirene spiegate l'ambulanza!
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13:26 18 giugno 2009
| Rose
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Cara Stella, hai ragione. Sono convinta che anche nel mio paesello un tentativo in questo senso non avrebbe molto successo.
E' inutile, certe avanguardie aritistiche hanno bisogno dell'ambiente cosmopolita della città. 
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12:30 19 giugno 2009
| fernirosso
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un tempo non si appendevano le epigrafi dei deceduti sui pali della luce o sui tronchi d'albero,c'era la bacheca. Hanno perso il posto anche quelle memorie, o forse hanno trovato che possono convivere con i tanti biglietti attaccati agli stessi pali dove si cerca
o ci si propone come giardinieri, tuttofare,elettricisti,babysitter…
Se si scavasse al cimitero, come hanno fatto gli archeologi per altre epoche,la nostra
non lascerebbe molto in visione, si farebbe parte di un popolo silente e perduto sotto
la cui riga di memoria non c'è traccia da ingrandire con la lente. A volte capita che gesti casuali dicano qualcosa che si nasconde sotto e che in ritardo si capisce. Per questo…lancio..in alto, sopra il filo della comunicazione e della luce…. ancora non ho trovato una risposta ma, magari proprio questa sottolineatura lo è.f
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14:11 19 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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… Pochi colpetti leggeri sul vetro lo fecero voltare verso la finestra. Aveva ricominciato a nevicare. Guardò assonnato i fiocchi, argentei e scuri, che cadevano obliquamente contro la luce del lampione. Era venuto il momento di mettersi in viaggio verso occidente. Sì, i giornali avevano ragione: c'era neve in tutta l'Irlanda. Cadeva dovunque sulla scura pianura centrale, sulle colline senza alberi, cadeva dolcemente sulla palude di Allen e, più a occidente, cadeva dolcemente nelle scure onde ribelli dello Shannon. Cadeva anche dovunque nel cimitero isola croci storte e sulle lapidi, sulle lance del cancelletto, sugli sterili spini. La sua anima si abbandonò lentamente mentre udiva la neve cadere lieve nell'universo e lieve cadere, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e i morti.
J. Joyce, The Dead
il filo ininterrotto che unisce idealmente i vivi ai morti, quelli di ieri non meno silenti e perduti di quelli di oggi. Penso.
 
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23:00 19 giugno 2009
| Manfredi
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il filo ideale che collega una generazione all' altra, un secolo all' altro ed errori, ingiustizie, orrori nella storia dell' uomo imperfetto, fragile, incostante, tessono la trama dei tempi, dei corsi e dei ricorsi,
e le nostre tombe rivelerebbero-riveleranno le debolezze che sono state anche di ieri e del giorno prima ancora
non c' è stato tempo di gloria in cui l' uomo si sia scosso dai sandali la sabbia delle sue imperfezioni e nefandezze. Per quanto indietro io guardi.
Mai stato un laudator temporis acti.
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