Utente | Messaggio |
19:03 27 gennaio 2010
| admin
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Per revisionismo storico, in senso positivo, si intende il riesame critico di fatti storici, sia per il venire alla luce di nuove evidenze, sia come reintepretazione delle informazioni esistenti. L'assunto alla base è che la tradizione nel riportare gli eventi storici possa non essere del tutto accurata, rifiutando l'assioma che una data tradizione storica sia apoditticamente fondata e non più sottoponibile a critica scientifica.
Il termine revisionismo può anche avere una connotazione negativa e, in questo caso, si riferisce all' illegittima manipolazione della storia per scopi politici, quali secondo alcuni il revisionismo dell' Olocausto.
 Clio, Musa della Storia
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20:52 27 gennaio 2010
| Pietro
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Com'è stato detto spesso: “LA STORIA LA SCRIVONO I VINCITORI” e questo dovrebbe lasciare qualche dubbio sulla totale verità dei fatti riportati.
Anche anticamente, non era insolito che fazioni opposte sopprimessero ogni testimonianza relativa ad un regnante: vedi il faraone Akhenaton, di cui si hanno poche notizie proprio perchè i successori ripristinarono il culto di Amon, precedente e cercarono di cancellare ogni prova relativa al loro regno ed alla loro stessa esistenza.
Oggi li chiamarebbero dei “negazionisti”.

Una delle poche immagini di Akhenaton, Nefertiti la moglie e alcuni dei figli. Su di loro, i raggi del dio sole Aton-Ra a cui erano devoti.
Il loro è un famoso caso di damnatio memoriae che è stato corretto, a distanza di molti secoli.
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21:25 27 gennaio 2010
| sandra
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Grazie, Daniela e Pietro, per aver aderito subito al nuovo topic.
Interessante, vero? E' incredibile che si sia dovuto aspettare così tanto tempo per 'riabilitare', per così dire, quel faraone e la sua (più famosa) moglie .
Quello che impariamo dai libri di Storia, è pure guidato dal nazionalismo.
Determinati eventi possono avere importanza a seconda della prospettiva nazionale.
Ad esempio la battaglia di Waterloo ha ruolo notevole nei libri di testo europei, mentre la percezione della sua importanza diminuisce fuori dai confini d'Europa.
Anche il nome di eventi, in particolare i conflitti, assume un significato politico o nazionale. Per riferirsi alla guerra di indipendenza americana si parlerà di American War of Indipendence , negli Stati Uniti, e di American Revolutionary War guerra di rivoluzione americana, nel Regno Unito. Questo nonostante si parli la stessa lingua in entrambi i paesi.
Analogamente per la guerra d'indipendenza irlandese: Irish War of Independence in Irlanda, diventa Anglo-Irish War, guerra anglo-irlandese nel Regno Unito.
Per restare in Italia, Garibaldi per noi è un eroe, ma per gli Austriaci doveva essere un ribelle (sarebbe interessante sapere come lo descrivono, oggi come oggi, nei loro libri di storia).
Morale della favola, il concetto di verità storica è relativo. 
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22:42 27 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Penso che il nazionalismo cerchi sempre di far vedere solo "una certa faccia" del fatto storico o del personaggio storico e, ovviamente, quella che è di maggior comodità. In questo modo si operano dei travisamenti che rasentano "i falsi d' autore" e certo si configurano come disonestà intellettuale.
Credo anche che il Revisionismo storiografico (o storico) - corrente storiografica denominata "revisionismo storico", avviatasi negli anni ottanta in Germania e che tanto ha fatto discutere storici e intellettuali in genere - sia altro: uno studio concreto e basato su dati storici incontestabili che aggiunga o tolga alla Storia codificata, informazioni, prospettive o semplici dettagli. Questo nell' accezione positiva cui ho fatto riferimento nel post d' apertura.
Pietro! hai nominato Akhenaton, figura storica di tutto rilievo e che, fra l' altro, amo molto.
E' vero, il suo ricordo, il ricordo della trasformazione che operò in Egitto, introducendo una religione monoteista, furono cancellati, e per ovvi motivi: la casta dei sacerdoti di Amon, allora potentissima, non ne poteva permettere la sopravvivenza, pena la loro decadenza e l' annullamento del loro enorme potere politico.
Esiste, anzi esisteva, in quanto ora è introvabile, un romanzo: Akenathon, gioia del sole, di Mereskowsky, che ne narra la vicenda in chiave storica e affascinante.
Comunque non tutto fu cancellato e la figura di Akenathon emerse poco per volta dai ritrovamenti archeologici come le Lettere di Amarna, la Stele della frontiera e l'Inno all'Aton, provenienti da Akhet-Aton; la Stele della restaurazione, il Testo dell'incoronazione e L'Editto di Haremhab.
 Akenathon
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22:46 27 gennaio 2010
| Rose
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In 1984, il romanzo di G. Orwell, il protagonista, Winston Smith, è un membro subalterno del partito, incaricato di aggiornare i libri e gli articoli di giornale in modo da rendere riscontrabili e veritiere le previsioni fatte dal partito; egli inoltre si occupa di modificare la storia scritta, contribuendo così ad alimentare la fama di infallibilità del Partito stesso.
Questo per dire come sia facile, per chi detiene il potere, scrivere o ri-scrivere la storia. 
 
Il grande Fratello ti guarda.
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22:46 27 gennaio 2010
| francmec
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Non per essere pedante, però non credo che il concetto di verità storica sia relativo. Il fatto storico in sé è oggettivo e incontrovertibile, ad essere relativa è la sua interpretazione. In proposito, ricordo, in “Guerra e Pace”, come nei salotti russi cambiava l’atteggiamento verso Napoleone a seconda dell’alternarsi delle alleanze. Alcuni ritengono che anche il vecchio Catilina risenta di una critica storica pregiudizialmente ostile: non per niente, la principale e quasi unica fonte delle sue vicende è, nientemeno, Cicerone, il suo peggior nemico!
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22:53 27 gennaio 2010
| sandra
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Francesco, non fare il sofista! 
E' praticamente la stessa cosa, dal momento che difficilmente si possono controllare le fonti.
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22:55 27 gennaio 2010
| francmec
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Va bene, come vuoi, mi piego ai protocolli della galanteria… 
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22:58 27 gennaio 2010
| sandra
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Ecco, così va meglio. 
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23:08 27 gennaio 2010
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Beh, a me è piaciuto il sofisma di Francesco. E la penso esattamente allo stesso modo.
Poi, sappiamo come vanno le cose: gli uomini e il potere possono modificare, stravolgere, azzerare ecc, ma, nel tempo, lo abbiamo visto, certi documenti, certe "prove", certi "dati di fatto" saltano fuori e i fatti si dimensionano.
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23:24 27 gennaio 2010
| Rose
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Però, dello stesso avvenimento, spesso si sentono punti di vista diversi. I politici, in particolare sanno dare versioni diametralmente opposte delle cose. E portano sempre dati 'incontrovertibili'.
Io, nel tempo, ho maturato un certo scetticismo. 
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23:29 27 gennaio 2010
| admin
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Of course, Rose. E' come abbiamo detto.
Domanda a Domenico Losurdo professore ordinario di Filosofia della storia nell'Università di Urbino e presidente della Internationale Gesellschaft für dialektische Philosophie- Societas Hegeliana:
Professore, scusi ma il continuo susseguirsi di idee e teorie revisioniste, ci deve far capire che non vi è una verità assoluta, per quel che riguarda la storia?
Ma io non so se esiste una verità assoluta né per la storia né per altre discipline. E' evidente che ogni storico porta con sé le sue passioni anche politiche, civili. E' evidente che ogni storico porta con sé le sue interpretazioni. Lei sa che Benedetto Croce, quindi un filosofo italiano, diceva che ogni storia è una storia contemporanea, proprio nel senso che la ricostruzione di una epoca storica ha sempre delle ricadute sull'attualità politica. Ecco, ma questo non significa che tutte le interpretazioni possono essere messe sullo stesso piano. Ci sono interpretazioni che si fondano su evidenti manipolazioni e su evidente falsificazione, e, comunque, si tratta di accogliere quelle interpretazioni che sono in grado di spiegare il maggior numero possibile di fatti. Per il resto è evidente che, fin quando ci sarà storiografia, ci sarà un'opera di rilettura del passato.
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19:25 28 gennaio 2010
| Manfredi
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ooopsss! parlare di revisionismo è un po' fare un percorso a ostacoli, a mio parere: rischioso
soprattutto se si va a parare in quello negativo, quello che "nega"…
altro discorso il revisionismo che nasce da nuove scoperte documentali …, anche se…
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