Utente | Messaggio |
12:28 27 novembre 2009
| Carmen
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Non giudico Piero Marrazzo e mi piace ricordarlo nelle vesti del conduttore di “Mi manda Rai3” e di come difendeva bene i diritti del cittadino e accusava gli imbroglioni.
Mi piace parlare di Marazzo come uomo e non come politico e quant'altro.
Marazzo chiede perdono al Papa. I giornali riferiscono che lo Stato del Vaticano risponde con un: No comment. Mi pare giusto non andare a spiattellare i sentimenti di un uomo sulla stampa.
Sarà una questione tra Marrazzo e il Papa; tra un uomo che sente talmente grande le sue colpe da dover chiedere perdono al più grande Rappresentante del perdono.
Il Vaticano come Stato non c’entra nulla.
Il gesto di Marrazzo mi fa capire quanto può soffrire un essere umano, o ha sofferto (che ne sappiamo noi?) da sentire il bisogno di alleggerire la coscienza con il perdono, e non trovo nulla di male in questo, ma credo che non sia solo per “alleggerire la coscienza”, come dicono i giornali, credo che sia un gesto necessario per un punto di partenza. Tutti abbiamo il diritto di ricominciare.
Marrazzo dal silenzio del convento, dunque, chiede perdono a tutti, riferiscono sempre i giornali, e a me questa richiesta fa tenerezza. Ci vuole coraggio anche nel avere l’umiltà di riconoscere i propri sbagli e chiedere perdono a chi ha ferito così profondamente e a chi è rimasto da lui deluso. Marrazzo è un uomo “politicamente bruciato” e quindi non ha nessun “reso conto” per fare questo gesto. Nè vedo altri motivi, se non se stesso.
E sempre dal punto di vista della fede: io credo che Dio lo abbia già perdonato, perché quando una persona sente l’esigenza di essere perdonato è già stato assolto per dare inizio ad nuovo percorso della sua vita. Non perdoniamo forse i nostri figli, ancor prima che pronuncino la parola “scusa”? Basta un'occhiata e noi capiamo. Figuriamoci, per i credenti, un Essere Superiore all'Uomo. Uno che per amore ha sacrificato il proprio Figlio.
Auguro a Marrazzo tutto la serenità di cui ha bisogno per ritrovare i valori che aveva perduto e ricominciare a vivere, veramente. Il resto è cronaca.
Carmen
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14:15 27 novembre 2009
| Rose
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Bene fa Marrazzo a chiedere perdono 'a tutti', proprio per il ruolo pubblico da 'moralizzatore' che la trasmissione citata gli aveva cucito addosso.
Chiedere perdono al Papa mi sembra un gesto plateale. Chi crede alla confessione sa che qualunque sacerdote può impartire l'assoluzione.
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15:00 27 novembre 2009
| admin
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| Amministratore
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Sono d' accordo, Carmen, con quanto dici sul fatto che Marrazzo abbia chiesto il perdono di tutti.
Concordo però con Rose. Per quanto grandi siano le colpe, un umile frate è in grado di rimettere i peccati esattamente come il Papa. Per questo il fatto che abbia chiesto perdono al Papa mi è suonato un po' plateale, un po' sopra le righe.
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14:42 28 novembre 2009
| sandra
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Allora anch'io voglio essere confessata dal Papa… Chissà che metta una parola buona in alto loco, per un paio di cosette che avrei da farmi perdonare…
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19:11 29 novembre 2009
| Manfredi
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dai, val la pena di sorridere… brava, Sandra!
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00:42 30 novembre 2009
| borablu
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| Ospite
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Infatti, Manfredi, a certe buffonate non resta che riderci sopra.
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10:22 30 novembre 2009
| Rose
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| Ospite
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Forse Marrazzo vuole seguire il precedente illustre di Enrico IV a Canossa.
 
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12:52 30 novembre 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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in questo caso ha operato un fraintendimento
- della sua posizione
- di tutto un periodo storico
  
su, diciamolo: è che manca il senso della misura, del buon senso comune, della modestia personale eccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccc
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17:20 30 novembre 2009
| sandra
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| Ospite
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A proposito di senso comune: cosa ci fanno in televisione tutte quelle orribili trans? Con tutto il rispetto per le persone come tali e per le varie preferenze sessuali, ovviamente.
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22:09 30 novembre 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Sandrina, hanno tanta visibilità perchè collegate ad uno scandalo e in uno o più omicidi-suicidi (?). Penso che l' informazione ci sguazzi, ponendo i trans, gli amici-che dei trans coinvolti all' attenzione di tutti, sul palcoscenico, si potrebbe dire.
Quanto al “orribili trans”, insomma, cara, saranno orribili, ma occorre ricordare che la transessualità è una patologia non una perversione. La transessualità è la condizione di una persona affetta da disturbo dell' identità di genere, la cui identità sessuale fisica non è corrispondente alla condizione psicologica dell'identità di genere maschile o femminile e che, sovente, persegue l'obiettivo di un cambiamento del proprio corpo, attraverso interventi medico-chirurgici.
Per molti decenni, fra la fine dell'800 e i primi venti anni del '900, il problema veniva affrontato con la psicoterapia, o con la somministrazione di ormoni del proprio sesso genetico. Tali tentativi furono fallimentari e determinarono un numero elevatissimo di suicidi fra le persone transessuali che li subivano. Soltanto intorno al 1960 si iniziò a pensare che l'unica “guarigione” della persona transessuale si potesse ottenere adeguando il corpo alla psiche e non viceversa.
 simbolo Trans
Se devo dire la verità quello che più mi ha sempre colpita è che l' attività “lavorativa” privilegiata dei trans sia la prostituzione. Il che mi porta alla riflessione che ci sia una congrua richiesta in questa direzione. Il che, a sua volta, mi conduce ad ulteriori riflessioni sui “clienti” che, dicono le statistiche, sono in maggior parte, di genere maschile…
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23:22 30 novembre 2009
| Rose
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Io credo che abbiano tanta visibilità perchè i media ci sguazzano nel torbido. 
Non conoscevo il simbolo dei trans. Una … sintesi interessante.
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14:09 1 dicembre 2009
| Manfredi
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i media trovano filoni d' interesse nel promuovere questo tipo di info. c' è da pensare alla curiosità, chiamiamola così, un po' meschina e molto torbida che queste persone, il loro ambiente, la vita che conducono, suscitano. quando poi, le loro vicende si intrecciano a scandali politici…, si salvi chi può!
quello che è certo è che ne stanno parlando troppo, a mio modesto parere. d' altra parte il rivoltare la terra in cui crescono siffatti stili di vita, potrebbe essere anche un modo per lanciare segnali, allertare, ma temo che così non sia… solo segnali di fumo e fumose inconsistenze che trascurano totalmente il dramma psichico dei soggetti in questione. in nome dell' audience.
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