Utente | Messaggio |
10:16 11 marzo 2009
| Rose
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10:25 11 marzo 2009
| Gio
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10:37 11 marzo 2009
| Rose
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| Ospite
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Forse devi dargli del tempo, Giò. Sono normali video da youtube. 
Questa meraviglia, l'ho rubata dal blog di ferni, spero non me ne voglia. :-)
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16:27 11 marzo 2009
| fernirosso
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GRAZIE ROSE,interessantissima la prima parte.C'è un universo che ci sfugge e dunque è una fortuna avere amici che si fanno occhi e mani che lo catturano per portarlo anche agli altri. Questo, ritengo, sia la ricchezza del genere umano, non tutte le beghe che i politici continuano a di-battere in modo inutile quanto sconveniente,immiserente. Quanto all'esportazione, sono felice di aver contribuito anche con le mie ricerche,su ciò che altri a loro volta hanno raccolto, ad allargare la dispensa.bacio,ferni
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20:44 11 marzo 2009
| Enza
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Complimenti, Rose, per questo argomento che hai inserito. Non ho basi matematiche, ma in questi frattali vedo concetti "filosofici". Un mondo affascinante che si avvicina e ci avvicina all'arte.
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20:51 11 marzo 2009
| Rose
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Penso sia appropriato riportare la poesia di ferni che mi ha indotto a fare la piccola ricerca. Seguono la mia traduzione ed un paio di note.
 
FRA(T)TA(G)LI E …I NUMERI
fra tagli
i frastagliati bordi
fior di mondi che si inerpicano in moltiplicate
congetture soluzioni sbi/lanciate creazioni
geometrie complesse lagune e
laghi nell'infinito persi e ripresi all'amo
minuscolo e irraggiungibile
inter-vallo di irrealtà.
Sopra e sotto la curva
del nostro occhio esatta la pupilla cresce
il sole buio si fa bio
logia della vita tutti i passaggi senza oriente
ogni surreale vaticinio di bellezza resta
senza canone e presidio
una sola la cattedra
fra(t)ta(g)li e taglie di numeri complessi
FRAC-TALES AND NUMBERS
frac-tales
the indented edges
(fiords) flowers of worlds climbing multiplied
suppositions solutions unbalanced creations
complicated geometries lagoons and
lakes in the infinite lost and hooked again
tiny and unreachable
interval of unrealities.
Above and under the curve
of our eye exactly grows the pupil
the dark sun becomes biology
of life all passages without east
each surrealistic omen of beauty
remains without rules and defence
just one pulpit
frac-tales and complex numbers
Ho dovuto rinunciare alle assonanze “frat- ta(g)li taglie” ed ho optato per “frac-tales”. Dividendo il termine inglese per frattali, fractales, appunto, si ottiene qualcosa che dà l'idea del frammentare i racconti (tales) o fiabe, cosa che evoca l'aspetto surreale e poetico dei frattali stessi.
Nel terzo verso, ho mantenuto le due parole, (fiords) e “flowers of worlds”, perché entrambe contribuiscono all'idea di questa fioritura di mondi ecc.
Purtroppo, non ho potuto rendere adeguatamente il verso ” il sole buio si fa bio/logia della vita”, in quanto l'aggettivo dark (buio) non ha nulla in comune con bio.
Questa è la sfida di ogni traduzione. Non sempre si riesce a vincerla, ma devo dire, con poca modestia, che sono abbastanza soddisfatta dei frac-tales.
Ringrazio enza per l'apprezzamento, ma vorrei confermarle che questa è matematica, non filosofia e l'aspetto affascinante è proprio che alla base di tutto quello che c'è in natura ci sia matematica pura … come dire che Dio è un grande matematico.
E' anche interessante che gli artisti e gli architetti abbiano intuito l'esistenza dei frattali, prima degli scienziati. :-D
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21:55 11 marzo 2009
| sandra
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A questa cosa dovrò dedicare del tempo, con calma, perchè sembra molto interessante. Certo che anche la signora fernirosso ha una bella… testa. Cosa ci fa con le parole? Le frulla e poi le tira fuori diverse e multiformi.. E la zia Rose che ci si mette con l'inglese… che coraggio! Io per questa sera vi devo lasciare, bella gente! Non perdetevi nei frattali. 
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22:03 11 marzo 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Forma frattale di una montagna
 
" Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l'argomento più il mistero aumenta "
Benoit Mandelbrot
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22:04 11 marzo 2009
| fernirosso
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Trovo che la spiegazione che porto ora è la più semplice relativamente all'equazione di Mabdelbrot ed è interessante perchè da la spiegazione anche di un evento a cui non diamo peso ma che dice la vitalità.
Prima la spiegazione e poi la riflessione.
L’insieme di Mandelbrot è un luogo geometrico che si colloca al centro di una vasta distesa bidimensionale di numeri detta piano complesso e che soddisfa la legge di Mandelbrot (che esporremo successivamente). Quando si applica ripetutamente ai numeri una certa operazione, quelli all’esterno dell’insieme fuggono all’infinito, mentre quelli all’interno vanno alla deriva ondeggiando qua e là. Vicino al margine, le oscillazioni dei numeri segnano l’inizio dell’instabilità. Questo insieme prende il nome da Benoit B. Mandelbrot, ricercatore al Thomas J. Watson Research Center della IBM a Yorktown Heights, New york. Partendo dal suo lavoro sulle forme geometriche, Mandelbrot ha sviluppato un campo che ha chiamato geometria frattale, cioè lo studio matematico di forme con dimensione frazionaria. Un secondo merito da attribuire al grande Benoit è quello dell’aver definito questa geometria come “geometria della natura”. In particolare il confine dell’insieme di Mandelbrot è un frattale. In linea di principio si può effettuare uno zoom su qualsiasi parte dell’insieme e all’ingrandimento che si desidera: teoricamente l’ingrandimento che si può raggiungere utilizzando un calcolatore, è di molto superiore a quello necessario a risolvere il nucleo di un atomo. Guardando le immagini bisogna tenere presente che tutti i punti di colore diversi dal nero non appartengono all’insieme di Mandelbrot. La bellezza di queste immagini sta in gran parte nell’alone di colori assegnati ai punti in fuga. Se fosse necessario vedere l’insieme isolato, la sua immagine sarebbe affatto piacevole: l’insieme è coperto da filamenti e miniature di se stesso. In realtà nessuno dei mini Mandelbrot è una copia esatta dell’insieme genitore e nessuno di essi è uguale ad un altro. Ogni quadrato della regione di confine ne racchiude infinite di queste miniature, di cui nel migliore dei casi solo qualcuno è visibile con un ingrandimento scelto casualmente. L’insieme di Mandelbrot può essere così considerato l’oggetto più complesso della matematica.
La parola “complesso” qui viene usata con due significati: il significato comune è adeguato per descrivere l’insieme di Mandelbrot, ma c’è anche un significato più tecnico.
Si può ora presentare la formula chiave, formula che apre le porte all’insieme di Mandelbrot e porta l’ordine nel caos:
z=z^2 +c; qui z e c sono numeri complessi.
Z è uguale a z al quadrato più due
Ora rimane il problema di scegliere il valore iniziale di c e z. Una possibilità è dare sempre valore zero a z e scegliere valori diversi per c. Si continua così l’iterazione facendo variare sistematicamente c su una porzione del piano complesso: se il numero complesso fugge verso l’infinito, lo si colora di bianco, in caso contrario di nero. Le pareti di questa prigione virtuale assumono la forma dell’insieme di Mandelbrot. Seguendo invece la regola opposta, in cui teniamo fisso c e z diventa il punto che varia, l’insieme risultante appare assai diverso dall’ insieme di Mandelbrot e viene chiamato insieme di Julia: di questi insiemi ve ne sono a palate; per ciascun valore prefissato di c usato nella formula di iterazione, appare un diverso insieme di Julia. La bellezza dell’insieme di Mandelbrot è duplice: dove un osservatore casuale vede solo un groviglio di filamenti e di spirali nei pressi del confine dell’insieme, in realtà questi disegni codificano le varie forme del caos e dell’ordine. L’insieme è in stretto rapporto con la stabilità e il caos nei sistemi dinamici, rapporto stabilito attraverso alcuni insiemi a quello di Mandelbrot strettamente correlati, gli insiemi di Julia, dal nome del matematico francese Gaston Julia, il primo nel 1918 ad avere compiuto studi di questo genere mentre si trovava in un ospedale militare, convalescente per le ferite riportate durante la prima guerra mondiale. Quando si applica la formula a un punto iniziale z, la successione risultante, come abbiamo visto, può comportarsi in due modi diversi: può vagare senza limitazioni, allontanandosi verso l’infinito, oppure restare confinata in una certa regione del piano complesso. I punti liberi costituiscono il piano di fuga, mentre quelli che restano confinati formano l’insieme prigioniero. Se il punto di partenza z appartiene all’insieme prigioniero, esso genera una successione interna all’insieme, indipendentemente dal numero di iterazioni e la forma di questa “prigione” dipende solo dal valore di c. L’insieme di Julia separa l’insieme di fuga da quello prigioniero. Scrivendo un programma per visualizzare insiemi di Julia, si può notare che per ogni parametro c, l’immagine risultante è di due tipi: l’insieme può essere un unico insieme connesso, oppure può essere costituito da un numero infinito di punti non connessi e dispersi. Bisogna perciò tenere d’occhio la successione generata dalla solita formula con z=0: se questa successione non diverge verso l’infinito l’insieme di Julia è connesso. Questo avviene in quanto se il punto c scelto è all’interno dell’insieme di Mandelbrot, il corrispondente insieme di Julia risulta connesso, mentre se si sceglie c all’esterno dell’insieme di Mandelbrot, l’insieme di Julia risulterà non connesso. Per scrivere un programma per visionare questi insiemi, si usano certi algoritmi di base. Questi algoritmi hanno in comune il processo iterativo centrale, che dipende da un particolare teorema: se la dimensione di z iterato raggiunge 2, si perde nell’infinito senza possibilità di ritorno. Questo fatto distingue i punti esterni e quelli interni all’insieme. Solitamente si lasciano 100 iterazioni per raggiungere la dimensione 2. Quando invece si deve visionare una parte “zoommata” dell’insieme, invece che con 2, la grandezza di z viene confrontata con 100 o addirittura 1000. Una volta raggiunto 2, la grandezza aumenta molto rapidamente e raggiunge i sopraccitati valori molto velocemente e in poche iterazioni. Le velocità diverse con cui i vari iterati di z superano il valore di soglia, possono essere colorate con colori diversi. È con questa tecnica che si producono le varie e colorate immagini frattali che si vedono in giro, come quella del “cavalluccio” (qui sotto).
 
Ecco,ora si può fare una riflessione importante, vedendo la formula come una specie di cerch'io (cerco l'io) in cui, se mi muovo con valori anche infinitamente piccoli sotto la misura che corrisponde alla circo-ferenza, l'equazione si annulla immediatamente, se invece, anche per valori piccolissimi, si muove subito fuori della circoferenza, si amplifica assumendo valori infiniti:raggiunge l'immenso attraverso lo straordinariamente piccolo, l'infimo addirittura. Non è straordinario? Questa è creazione,ad ogni stante, per ognuno, se solo lo vuole, se solo si muove oltre il piccolo cerchietto dell'io,un circo che ferisce,fino a farlo morire asfittico. Bacio,ferni
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22:09 11 marzo 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Intrigante, la poesia di Ferni (ma quale non lo è?). Si apre a penetrare un mondo al confine del reale.
Complimenti per la traduzione, Rose!

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22:26 11 marzo 2009
| Rose
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| Ospite
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Grazie, cara daniela. Sai che mi sarebbe piaciuto lavorare insieme a te su quelle fra(t)ta(g)lie. Tu, avresti avuto qualche idea su come rendere i giochi di parole di ferni? 
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22:37 11 marzo 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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penso che far meglio di così, sarebbe stato davvero difficile, Rose
frac – tales è stata una scelta eccellente!
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22:44 11 marzo 2009
| Rose
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| Ospite
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OK, però la prox volta, giochiamo assieme, che è più bello. 
 
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13:08 12 marzo 2009
| sandra
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22:32 12 marzo 2009
| fernirosso
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| Ospite
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 Ci sono curve davvero complesse.
Polynomial Function is a group of three equations which make use of algebraic or trigonometric functions rather than the normal 2nd order structure. They were adapted to 3 dimensions from Julien Sprott's book on Strange Attractors. Abs will yield very typical angular forms, Power will add some flexibility to Abs straight lines, while Sin will produce wavy attractors.
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21 to 39 parameters : |
P0, P1… P38 |
equations : |
Abs:  
Power:  
Sin:  
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22:35 12 marzo 2009
| fernirosso
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First introduced in Lorenz's paper entitled “Irregularity: a fundamental property of the atmosphere”, this equation is a low-dimensional model for long term atmospheric circulation. Rather than a graphical representation of atmospheric currents, the orbit coordinate are the three variables of the model.
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5 parameters : |
A, B, F, G and dT |
equation : |
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 questa è la curva corrispondente allo studio della funzione a
tre variabili e 5 parametri che è sopra riportata. E questa è semplicissima.
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22:49 12 marzo 2009
| fernirosso
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| Ospite
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22:58 12 marzo 2009
| fernirosso
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| Ospite
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mentre quelli di prima erano attrattori di Lorentz,questi sono ancora frattali.
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23:06 12 marzo 2009
| fernirosso
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| Ospite
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12:32 13 marzo 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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Ti ringrazio, Ferni, per i contributi preziosi che ci hai lasciato, un mondo affascinante, una scoperta continua.
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