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Muore Alda Merini

UtenteMessaggio

19:17
1 novembre 2009


Rose

Ospite

Muore Alda Merini, la più grande di tutte
 

Capita di morire poveri dopo aver tutta la vita o quasi sparso a mani piene sul mondo l'oro della poesia e dell'armonia. Alda Merini era di sicuro una potessa grandissima e unica, in cui splendevano le radici classiche che avevano del resto alimentato altri grandi, come Quasimodo, Ungaretti, Montale.

Capita di morire semisconosciuti in un paese che sbava per i decerebrati del grande fratello (fra protagonisti e fruitori) in una tarda domenica d'autunno dominata dal pallone miliardario e un po' cialtrone dei nostri giorni. Eppure quella donna era grandissima, prodigiosa nella sua capacità di dominare il suono delle parole e di piegarlo fino a farne poesia. Era unica. Era come un nucleo d'amore incandescente che, incurante di tutti i parametri decadenti, caduchi e fallaci, brillava di luce e bellezza proprie, come una stella appena nata.

Alda Merini. Povera e pazza, e per lei non sarebbe un'offesa ma una condizione orgogliosamente rivendicata. Uno status, una eco del suo profondo io-noi, quello di tutti i poeti. Quello che vibra dai tempi di Orfeo, qui nel Mediterraneo e che si rincorre di piaggia in piaggia, di cielo in cielo sino ad abbracciare il pianeta intero. Senza  bisogno di interpreti.

78 anni, l'eta di una vecchiezza tranquilla, doveva essere. Ma lei era sempre febbricitante d'amore. Quello che la vita le aveva negato, lei lo prendeva a mani nude, incurante e folle, posseduta dal suo Daimon poco socratico e molto dionisiaco. Non abbiamo fatto in tempo ad assegnarle un vitalizio perchè i  suoi giorni ultimi non fossero straziati dalle minuzie del vivere quotidiano, le bollette, i soldi che non ci sono,  i desideri frivoli e apparentemente inutili dei poeti che invece sono essenziali perchè la materia lavica e ctonia che gli sgorga dal cuore divenga poi poesia che ci salva tutti.

Come la cuffietta di Mimì morente, o lo scaldino in cui infila le gelide manine sul suo ultimo giaciglio. Bella come l'aurora…o come il tramonto infinito e declinante, dalle lunghissime ombre tremolanti che oggi si allungano sotto i suoi piedi, tornati giovani e agili, mentre percorre l'eternità del suo Parnaso. Addio Maestra. A presto Alda, non riesco a non sentire la tua musica nel cuore del mondo. Grazie.

di Fortunata Dell'Orzo

19:36
1 novembre 2009


Rose

Ospite

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Mi auguro, ma non mi faccio illusioni, che adesso che non è più le istituzioni non erigano un altare a questa donna. L'ipocrisia è dura a morire.

Il mio ricordo di Alda merini è legato ad una sua partecipazione ad una cerimonia. Formigoni l'aveva invitata sul palco e lei, avuto in mano il microfono, disse: “Non volevo venire a questa cerimonia, perchè non ho un cappotto decente”.

Povera Italia, che regala pensioni a migliaia di finti invalidi e milioni ai personaggi televisivi e non riesce a dare un vitalizio dignitoso ad una poetessa anziana e malata. 

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20:17
1 novembre 2009


sandra

Ospite

Ho sentito la notizia al TG. Il mio omaggio, con una sua poesia:

La mia poesia è alacre come il fuoco
trascorre tre le mie dita come un rosario.
Non prego perché sono un poeta della sventura

che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,

sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnananna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,

il manto di metallo di una lunga preghiera

del passato cordoglio che non vede la luce.

20:48
1 novembre 2009


Rose

Ospite

Mah! secondo alcune fonti, la Merini godeva di un vitalizio. Mi auguro che fosse vero.

La legge Bacchelli (legge n. 440 dell'8 agosto 1985) prevede l'assegnazione di un assegno straordinario vitalizio a quei cittadini che si sono distinti nel mondo della cultura, dell'arte, dello spettacolo e dello sport, ma che versano in condizioni di indigenza.
Il nome con cui la legge è nota al pubblico si deve alla prima persona che ne beneficiò e la cui vicenda contribuì alla sua istituzione, lo scrittore Riccardo Bacchelli.
Il vitalizio viene concesso dal Consiglio dei Ministri; in passato, ne hanno beneficiato, tra gli altri, la poetessa Alda Merini, l'attrice Alida Valli e l'attore Salvo Randone.

21:18
1 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

"Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita"

(Sono una piccola ape furibonda)

Mi piace cambiare di colore.

Mi piace cambiare di misura.

Alda Merini, poetessa dei Navigli

dmk

21:32
1 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Alda Merini aveva ottenuto nel 1995 il vitalizio in conformità alla legge Bacchelli. Ne era stato anche chiesto un potenziamento, in quanto risultava insufficiente. 

"Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l'ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire."  

Alda Merini

dmk

22:27
1 novembre 2009


Manfredi

Ospite

l' ho imparato dal TG. Grande Alda Merini! ha dato un enorme contributo alla poesia e all' orgoglio letterario di un paese che di lei non ha saputo avere abbastanza cura.

dmk, ti ricordi quando Umberto Montefameglio la portava in giro per partecipare a degli incontri letterari? era solo ieri.

Ho le stigmate e da sempre,
da quando cioè ho peccato
contro la dura sorte
con un momento d'amore
[...]
dentro le mie turgide mammelle
che da sempre allattano gli angeli
da quando io fui generata.

04:57
2 novembre 2009


borablu

Ospite

"Io sono certa che nulla più soffocherà la mia rima,
il silenzio l'ho tenuto chiuso per anni nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato"

Alda Merini

09:39
2 novembre 2009


Pietro

Ospite

Alda Merini è stata una donna coraggiosa, che non temeva di mostrarsi per quello che era; non nascondeva l'eperienza del manicomio (a volte sembrava anzi sventolarla come una bandiera), né l'aspetto erotico dell'amore. Uno donna forte, nella sua debolezza.

La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l’anima si getta all’avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come rigoglio fisso
fin dentro le pareti.

13:09
2 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Questi versi sono stati dedicati a Alda Merini sul sito dell' Editrice LietoColle:

Ribaltata assenza

Saranno tutti i santi – in calendario

di morte – a condurti viva nel dio

che cercavi, all'angolo nascosto

dei navigli.

E tu – saltando, di punta in punta

alle parole – tornerai contralto

nel coro che attraversa le vite

all'ultimo secondo.

Lascerai – al nostro essere più soli,

più impauriti – un solo verso

quello che ognuno ha accarezzato

sapendoti mai sola. 

dmk

18:57
2 novembre 2009


Manfredi

Ospite

Amore non dannarmi

Amore non dannarmi al mio destino
tienimi aperte tutte le stagioni
fa che il mio grande e tiepido declino
non si addormenti lungo le pulsioni
metti al passivo tutte le passioni
dormi teneramente sul cuscino
dove crescono provvide ambizioni
d'amore e di passione universale,
toglimi tutto e non mi fare male.

—–

Prendimi la pelle di un tempo,
divino amore,
quella scorticata e precisa
che hanno dato le mie labbra:
le mie labbra sono ombre funeste.
Prendi i miei baci, amore,
prendimi la polvere delle ali,
perchè possa volarti sul cammino,
io, fantasma giocoso degli specchi. 

21:00
2 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Son Diana folle, invitta cacciatrice,
e chi pensa di me ch'io tema il freddo
ha una folle paura della vita.
Ho un desco puro senza sentimento
pane azzimo al posto del calore:
tutti mi hanno adorato e dopo spenta,
spenta con chiare e duttili calunnie
sopra le dita, e io che le ho sentite
cercavo nella tragica mia vela
qualche tragica pietà per la mia morte.
Donna ribelle, donna forse maga,
avrei voluto farti incantamento
di amore vero senza più ritorno.

«Ho chiesto alla presidenza del Consiglio di poter avere i funerali di Stato per Alda Merini, che sono stati accordati. I funerali, sentita anche la famiglia, saranno celebrati in Duomo mercoledì alle 14». Queste le parole con cui il sindaco Moratti, al termine della cerimonia per l'iscrizione dei nuovi milanesi benemeriti al Famedio del Cimitero Monumentale, ha annunciato le esequie di Stato per la poetessa, come era stato il 12 settembre scorso per il presentatore tv Mike Bongiorno. Per testimoniare l'attaccamento della città alla sua poetessa, il Comune di Milano allestirà la camera ardente nella la sala Alessi, la più prestigiosa del municipio di Palazzo Marino, che resterà aperta per tutta la giornata di domani, dalle 9,30 alle 20,30 e nella mattinata di mercoledì fino alle 12,00. Non solo: su proposta del sindaco Moratti l'amministrazione ha deciso di dare a Alda Merini anche la sepoltura nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale. Alda Merini riposerà così tra i Grandi che hanno scritto la storia della città, vicino all'amico Giovanni Raboni, al cantante Giorgio Gaber e al drammaturgo Paolo Grassi.  

dmk

08:02
3 novembre 2009


sandra

Ospite

Come volevasi dimostrare: i riconoscimenti, sempre da morti.

Forse avrebbe anche un senso ascrivere la gloria ad un artista defunto, per non farlo inorgoglire troppo… Il fatto è che, nello stesso tempo, si danno onori, fama e soldi ad emerite nullità, solo perchè hanno un bell'aspetto e fanno parlare di sè. Yell

11:11
6 novembre 2009


Rose

Ospite

Leggendo cose su Pasolini, in questi giorni, ho incontrato questa dichiarazione, intorno alla morte, che mi sembra appropriato mettere qui:

“E' dunque assolutamente necessario morire, perché finché siamo vivi manchiamo di senso, e il linguaggio della nostra vita (con cui ci esprimiamo, e a cui dunque attribuiamo la massima importanza) è intraducibile: un caos di possibilità, una ricerca di relazioni e di significati senza soluzione di continuità. La morte compie un fulmineo montaggio della nostra vita: ossia sceglie i suoi momenti veramente significativi (e non più ormai modificabili da altri possibili momenti contrari o incoerenti), e li mette in successione, facendo del nostro presente, infinito, instabile e incerto, e dunque linguisticamente non descrivibile, un passato chiaro, stabile, certo, e dunque linguisticamente ben descrivibile . Solo grazie alla morte, la nostra vita ci serve ad esprimerci”.

E' un punto di vista interessante.

16:31
6 novembre 2009


Manfredi

Ospite

molto interessante, Rose e anche condividibile.

21:12
6 novembre 2009


Rose

Ospite

"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne,

sorda come un vecchio rimorso …"

(C. Pavese)

22:02
26 novembre 2009


Manfredi

Ospite

Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti
Di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori, detti pensieri,
di rose, dette presenze,
di sogni, che abitino gli alberi,
di canzoni che faccian danzar le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti…
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia le pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.

Alda Merini

18:55
27 novembre 2009


Elina

Ospite



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