Roma, 8 set. (Apcom) – La sentenza di lapidazione contro Sakineh Ashtiani, la donna iraniana condannata a morte per adulterio su cui si è mobilitata l'opinione pubblica mondiale, è stata sospesa per un riesame del caso.
Roma, 9 set. (Apcom) – Gli sforzi dell'Occidente per salvare la vita di Sakineh, la donna iraniana condannata a morte per lapidazione con l'accusa di adulterio e di coinvolgimento nell'omicidio del marito, sono frutto di una propaganda "politica" messa a punto per "fare pressioni sull'Iran": è quanto ha detto oggi il ministro iraniano degli Affari esteri, Manouchehr Mottaki.
"Il caso di (Sakineh, ndr) Ashtiani è chiaramente un copione scritto dall'Occidente per fare pressioni sull'Iran", ha detto Mottaki, secondo quanto si legge sul sito di press tv. "Hanno provato a fare scoppiare questo caso, a politicizzarlo e a trasformarlo in una farsa politica", ha aggiunto il ministro.


Mottaki ha anche puntato il dito contro "i dubbi standard adottati dall'Occidente. Secondo il capo della diplomazia di Teheran, paesi che violano i diritti umani fondamentali in prigioni come Guantanamo e Abu Gharib non dovrebbero presentare sé stessi come avvocati del diritto umanitario.
La lapidazione è stata usata fin dall'antichità per punire prostitute, adultere, assassini e, nella tradizione islamica, gli apostati e gli omosessuali. La finalità di tale pratica era sostanzialmente l'espiazione pubblica della colpa del reo ed anche la formalizzazione del diritto alla vendetta; difatti, gli stessi accusatori del condannato partecipavano attivamente al lancio delle pietre.
La lapidazione (in lingua araba Rajm), è ancora oggi presente nella giurisdizione di alcuni stati islamici, come Iran, Nigeria, Arabia Saudita, Sudan, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Afghanistan e Yemen, il cui diritto è strutturato sulla legge coranica. Nel 2004 alcune esecuzioni previste in Nigeria sono state fermate grazie alla pressione internazionale.
Nella lapidazione il condannato è avvolto in un sudario bianco ed è seppellito fino alla vita, se si tratta di un uomo, e fino al petto, se si tratta di una donna.