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UtenteMessaggio

16:09
31 dicembre 2009


borablu

Ospite

Il 19 gennaio ricorrono i dieci anni dalla morte dell'ex leader socialista Bettino Craxi.  Letizia Morati, sindaco di Milano (città natale di Craxi), per il decennale vuole dedicare all'ex segretario socialista una via o un giardino all'interno di un parco. Domenica 17 gennaio, al cimitero di Hammamet (città della Tunisia dove Craxi si rifugiò nel 1994 e morì nel 2000), parteciperanno al ricordo i ministri Franco Frattini, Maurizio Sacconi e Renato Brunetta (ex socialisti), Marco Pannella,  Rino Formica, Genaro Acquaviva.  Il 19 gennaio, alla Biblioteca del Senato, Craxi sarà ricordato con un convegno organizzato dalla Fondazione Craxi, guidata dalla figlia Stefania.  Saranno presenti molti leader ( Silvio Berluaconi  è intenzionato a partecipare) .

La Fondazione Craxi organizza il viaggio degli ex socialisti in Tunisia: propone pacchetti di soggiorno di tre giorni, aereo, pullman e albergo tutto compreso. Come ogni anno, ad Hammamet sarà presente la moglie di Craxi, Anna, che risiede nella villa tunisina. Per la prima volta, Anna potrebbe partecipare anche alla commemorazione pubblica del Senato.

Francesco Saverio Borrelli è stato il capo del pool mani pulite di Milano. Un punto di riferimento per tutti i magistrati anti corruzione di quella stagione degli anni '90, iniziata con l'arresto di Mario Chiesa. Molti di loro, ancora in procura, lo rimpiangono. Borrelli, di fronte alla concreta possibilità che si intitoli una strada o un parco a Bettino Craxi non si stupisce "per i tempi che corrono", ma quando gli parliamo, esercita il suo diritto all'indignazione."Sono amareggiato di questa proposta e anche sconcertato perché Bettino Craxi, se vogliamo restare ai fatti, è stato un imputato condannato con sentenza definitiva per reati notevolmente gravi e che si è sottratto all'esecuzione della pena. E' andato all'estero da latitante e da latitante è morto. Prima di pensare a dedicargli una strada, forse sarebbe bene considerare questa sua posizione di latitante".

16:15
31 dicembre 2009


fernirosso

Ospite

sai Mario:CONCORDO PIENAMENTE con quanto afferma Borrelli e con quanto riporti tu.Ci sarebbero dediche su dediche da fare a tutti quelli che non hanno nemmeno un nome nella lista dei vivi e nemmeno in quella dei morti.Ti abbraccio,ferni

18:03
1 gennaio 2010


clelia pierangela pi

Ospite

Grazie di questo inserimento.

Concordo assolutamente con l'indignazione di Borrelli. Come spesso accade anche nelle migliori famiglie, pare basti morire perchè tutto il negativo si sposti alla normalità se non addirittura al positivo.

Si tratta di coerenza morale che vorrei tanto non si perdesse mai per strada.

18:19
1 gennaio 2010


borablu

Ospite

Benvenuta Clelia! Grazie per l'intervento.

Spero tanto anche io, come te, che il nostro Paese non diventi mai un posto dove si fanno monumenti ai ladri.

18:39
1 gennaio 2010


sandra

Ospite

emmhmm… perchè continuo a credere che la corruzione esista ancora? Cry

20:53
1 gennaio 2010


fernirosso

Ospite

perchè clientelismo,nepotismo , imbrogli sembrano vivere bene dove vige un clima di bottega e clientela.Cioè sempre.ciao Sandra,ferni

22:11
1 gennaio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

dmk

02:53
3 gennaio 2010


borablu

Ospite

Perfetta la scelta del filmato, Daniela!

Ma ho voluto curiosare un po'…

Letizia Moratti è arrivata decisamente tardi. La sua proposta, che tante polemiche sta scatenando, di intitolare una via (o qualcosa di simile) a Bettino Craxi è vecchia. Vedi alla voce Googlemaps. Cercando via (o piazza) Bettino Craxi in Italia, il risultato è inaspettato. Ben sette amministrazioni hanno scelto di dedicare al politico morto latitante una strada o una piazza della propria città o del proprio paese. Si comincia con Valmontone, ridente paesone di 15 mila abitanti alle porte di Roma. Il viaggio continua con la Puglia. A Foggia   via Bettino Craxi è una stradina quasi ai confini con la statale 16, quella che unisce il sud al nord Italia. Viuzza periferica, tra la statale 613 e la tangenziale, anche a Lecce. Che bissa in provincia: a Botrugno, per l'esattezza, dove via Craxi interseca via Giacomo Leopardi. Incrocio di menti. Anche il cosentino fa la sua parte: Marano Marchesato, paese del 1600, e la turistica Scalea hanno le loro vie Bettino. A Grosseto, invece, esiste una piazza Craxi: fa parte dell'asse via Fanfani-Via Moro. Per non fare torto a nessuno.  

Anni fa ho letto un divertente racconto titolato “Il paese dei ladri”.

L'autore era una  firma importante, ma non riesco a ricordarmelo.

Chi mi aiuta?

14:23
3 gennaio 2010


sandra

Ospite

Fra un po' faranno santo anche Papa Pacelli… ma non sulla base del giudizio storico che gli viene dato… èh già, quello non conta.

Tuttavia, sinceramente, spesso i fatti vengono rivisti, a distanza di anni, e giudicati… 'a freddo', per così dire. Probabilmente Craxi non era peggio di molti altri e i moralisti farebbero bene a guardare in casa propria, perchè ognuno ha i propri scheletri negli armadi.

14:39
3 gennaio 2010


clelia pierangela pi

Ospite

Mah… che dire, io non mi ritengo moralista quando penso che un Craxi  non debba essere addirittura importantizzato con il suo nome ad una via o ad una piazza,  come è anche vero che molte vie e piazze  portano nomi che non mi aggradano.

Il caso Craxi/strada-parco si presenta oggi, ne veniamo messi al corrente e quindi è giusto che, prima di operare,  ognuno (come me) possa dire il proprio pensiero.

In merito agli scheletri negli armadi concordo con Sandra, sarebbero ben da vedere e disvelare per chiunque,  ma questo non significa non continuare a tenere gli occhi aperti su tutto e tutti.

Craxi non era certo il solo, su questo non ci piove ma neppure lo trasforma in personaggio degno di stima. A freddo, e per iscritto, restano i fatti che non possono essere cambiati da una valutazione a distanza di tempo. Non mi pare moralismo, piuttosto coerenza.

Questa è la mia opinione.

14:51
3 gennaio 2010


borablu

Ospite

E per chiudere, sono certo che se uno è vissuto e morto ladro resti ladro in aeternum.

14:57
3 gennaio 2010


Rose

Ospite

Dici bene, Clelia: “è anche vero che molte vie e piazze  portano nomi che non mi aggradano.” Questo vale anche per me e, probabilmente per molti.

La bellezza di vivere in una democrazia è poter dire serenamente che una cosa non ci aggrada.

Non sottovaluterei il revisionismo storico che ha letteralmente 'tirato giù' statue dai loro piedestalli e ha ridimensionato di parecchio molti cosiddetti 'paradisi' del secolo scorso.

Mi ha colpito una legge approvata in Polonia alcuni giorni fa, in base alla quale qualunque riferimento ai passati regimi comunisti o nazisti è vietata. Questo rende fuori legge anche indossare una maglietta di Che Guevara, hanno detto, o canticchiare l'Internazionale. Idem per i vari simboli nazisti.

Come dire: li abbiamo provati. Grazie, basta!

Mi sembra una legge alquanto restrittiva, tuttavia ne capisco lo spirito.

15:34
3 gennaio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Da che ne ho sentito parlare, della proposta di intitolare una via a Craxi, ho continuato a pensare: Non é il caso. A parte ogni considerazione sulla persona e sulla moralità craxiana, è un altro modo per rinfocolare  polemiche, e di altre polemiche proprio non se ne sente il bisogno in questo periodo. Ergo: lasciamo stare Craxi, i suoi sostenitori, i suoi detrattori, ho pensato.

Che ci siano strade intitolate a personaggi di scarso o nullo gradimento, concordo in totoSmile

Il revisionismo storico… in effetti si è visto il ribaltamento di giudizi dati nel passato.

Conta, credo, la "prospettiva" storica: più i fatti si allontanano nel tempo, più si ha la possibilità di avere una maggiore obiettività critica e analitica, indipendentemente anche dalla riscoperta di documenti o testimonianze.

No: Craxi non è stato certo il solo. E ciò che da sempre mi ha irritata è stato il fatto che altri se la siano sfangata e non solo: che siano ancora qui a far politica e a pontificare.

Tanto per non far nomiLaugh,

breve carrellata di miracolati da tangentopoli: De Mita (segretario DC dall'83 al '90) Occhetto e D'Alema (tangente Enimont da un miliardo) Agnelli e De Benedetti (dispensatori di tangenti per loro stessa ammissione) Scalfaro (tangenti da 100 milioni al mese) Prodi (collettore di tangenti IRI e ENI dirette alla DC e al PSI) Amato (dirigente PSI ma gradito alla sinistra) Bossi (tangente da 200 milioni) Di Pietro (Mercedes, 100 milioni e appartamenti).

Se si voleva fare un' opera di moralizzazione della politica, a ognuno doveva esser fatto carico, proporzionalmente, delle proprie responsabilità. Mio parere.

Invece, in questo modo, l' operazione si è prestata, fin dall' inizio, a interpretazioni diverse da quella della pura indagine moralizzatrice.

se penso molto molto addietro nel tempoSmile, ricordo:

" Qui ad Atene noi facciamo così.

Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi per questo è detto democrazia.

Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private. Ma in nessun caso si occupa delle pubbliche faccende per risolvere le sue questioni private.

Qui ad Atene noi facciamo così, ci è stato insegnato a rispettare i magistrati e c'è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso.

La nostra città è aperta ed è per questo che noi non cacciamo mai uno straniero.

Qui ad Atene noi facciamo così".

Pericle – Discorso agli Ateniesi, 461 ac

Una grande figura, il padre della democrazia ateniese! eppure fu accusato e condannato per peculato… anche se poi la prospettiva storica di cui dicevo, non ha permesso che ne venisse intaccata la grandezza… Mah, giusto una riflessione, una fra le tante.Smile

dmk



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