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UtenteMessaggio

22:18
3 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

«La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni». Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana. La cittadina che ha fatto ricorso alla Corte di Strasburgo è Soile Lautsi Albertin, cittadina italiana originaria della Finlandia: nel 2002 chiese all'istituto comprensivo statale Vittorino da Feltre di Abano Terme (Padova), frequentato dai suoi due figli, di togliere i crocefissi dalle aule in nome del principio di laicità dello Stato. Dalla direzione della scuola arrivò risposta negativa.

E oggi Strasburgo le ha dato ragione.

Bene.

Ho passato la vita in aule con il Crocefisso

e oggi penso d' essere davvero troppo avanti negli anni per riuscire a capire come ha fatto questo simbolo a venire a costituire una "violazione". Come accidenti fa un Crocefisso a impedire, per esempio, a un ateo di continuare a esser ateo?

dmk

22:57
3 novembre 2009


sandra

Ospite

Ci sono altre influenze che non sembrano preoccupare la Corte europea di Strasburgo: si girano film e show televisivi all'insegna della violenza, del consumismo e della superficialità; si fa musica che celebra suicidio e droga o ammicca al satanismo. Tutti trovano questo normale e dicono che è solo un gioco, com’è normale che, secondo le statistiche, un bimbo italiano, prima di aver terminato le elementari, veda in media in tv 8 mila omicidi e 100 mila atti di violenza.

Certamente i simboli religiosi, anche quando non si condividono, non hanno questi effetti.

23:02
3 novembre 2009


Manfredi

Ospite

un simbolo…

di pensiero

di religione

di tradizione

vs

una violazione della libertà di religione

Crocefisso ligneo di Michelangelo

mumble…mumble…mumble

non fateci caso, sto pensando….

Crocefisso di Brunelleschi

mumble         mumble        mumble

23:18
3 novembre 2009


Manfredi

Ospite

ok, ci ho pensatoWink

e penso che la signora in questione abbia fatto tanto can can per mero "principio", senza badare alla sostanza concreta. poichè, crocefisso o non crocefisso, potrà tranquillamente crescere i figli come meglio crede: non saranno 2 legnetti con sopra una figurina di plastica (questi i crocefissi nelle aule) a impedirglielo. Ma per "principio", in questo caso in nome della laicità dello stato (che nessuno mette in dubbio), ha pensato bene di procedere in questa direzione.

penso che la sentenza sia non indegna, ma solo stupida.

non è togliendo i segni della religione che ha la sua culla nel nostro paese, che appartiene alla nostra tradizione (volenti o nolenti, è così) dalle aule scolastiche, che si applica il diritto alla libertà di scelta religiosa (sacrosanta). vedere nel crocefisso un' imposizione religiosa è una bieca devianza pseudo libertaria, spiegabile, a mio avviso, solo in funzione di una sfrenata divorante corsa a "diritti" anche là dove essi non sono messi in dubbio.

con tutto quello che ci sarebbe da fare…, poiFrown 

23:32
3 novembre 2009


sandra

Ospite

Bèh, se non altro questa vicenda (e gli altri tentativi fatti in questo senso) ha avuto l'effetto di portare l'attenzione degli Italiani su un simbolo di cui probabilmente non si accorgevano più nemmeno.

Inoltre, stabilire le 'questioni di principio' può essere utile e con questo, mi sto mettendo nei panni di chi appartiene a confessioni religiose diverse.

E' indubbio che il crocifisso sia un simbolo della religione cristiana in genere, ma non mi spingerei a definire "stupida" la sentenza della Corte.

08:57
4 novembre 2009


Manfredi

Ospite

bah! miope?

assurda?

folle? 

c' è insito un rischio di deriva verso un incontrollato relativismo 

quanto al discorso delle questioni poste "per principio", ho sempre pensato che esse tendano a dimostrare mancanza di elasticità e si costruiscano come espressione di irrigidimento mentale, di limitatezza.

vado a lavorare, buona giornata a tutti!

10:20
4 novembre 2009


Rose

Ospite

Volendo fare un'analisi 'distaccata' della questione (ammesso che sia possibile), penso sia rilevante ricordare come si compone attualmente il nostro paese, dal punto di vista religioso.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Da Wikipedia:

Oltre ai Cattolici, che sono la netta maggioranza (più dell' 80% tra nominali e attivi), il protestantesimo conta in Italia diverse centinaia di migliaia di fedeli che sono suddivisi in molte confessioni.

I Pentecostali sono i più numerosi con 550.000 fedeli fra cui le Assemblee di Dio in Italia, che, forti dei loro 400.000 fedeli, costituiscono la più grande organizzazione protestante ed altri 150.000 fedeli suddivisi in altre correnti pentecostali minori fra le quali la Federazione delle Chiese Pentecostali con 50.000 fedeli, la Chiesa Apostolica Italiana e le Congregazioni Cristiane Pentecostali.

Le altre confessioni Protestanti sono :

quella Valdese con 50.000 fedeli (30.000 membri e 20.000 simpatizzanti),

Metodista 6.000,

Avventisti del Settimo Giorno 25.000,

Battista 20.000,

Luterana 8.000,

Brethren o Assemblee dei Fratelli 20.000,

Anglicana 15.000,

altre 30.000 (Discepoli di Cristo, Riformati, Chiesa di Scozia in Italia, Esercito della Salvezza, Associazione Comunità Cristiane, etc.).

Inoltre sono presenti in Italia comunità della chiesa vetero-cattolica e della chiesa filippina indipendente (che sono in piena comunione fra loro e con la chiesa anglicana) e contano intorno ai 10.000 fedeli.

La Chiesa Cristiana Ortodossa conta in Italia circa 1.200.000 fedeli di cui oltre 700.000 sono della Chiesa Ortodossa Romena, 150.000 della Chiesa Ortodossa Ucraina, 90.000 della Chiesa Ortodossa Moldava e 250.000 di altre Chiese Ortodosse (Russa, Greca, Bulgara, etc.).

Tra i nuovi movimenti religiosi di ispirazione cristiana si possono trovare:

i Mormoni con 25.000 fedeli, giunti in Italia nel 1850,

i Testimoni di Geova con 440.000 fedeli,

L'Islam è praticato da 1.200.000 persone.

La religione più antica presente in Italia è l'Ebraismo, di cui a Roma è segnalata una presenza ininterrotta fin dai tempi precedenti la comparsa del Cristianesimo. La comunità ebraica in Italia si aggira intorno alle 45.000 unità.

Nel corso del XIX e XX secolo si sono diffusi in Italia altri movimenti religiosi, in particolare Buddhismo, Induismo e Sikhismo. I buddhisti sono circa 160.000, gli induisti sono 115.000, mentre i sikh si aggirano intorno alle 70.000 unità. I fedeli delle prime due religioni sono riuniti rispettivamente nell'Unione Buddhista Italiana e nell'Unione Induista Italiana, ufficialmente riconosciute dallo Stato.

Resta da citare un fenomeno relativamente nell'ombra e poco noto, quello del Neopaganesimo, sebbene c'è chi calcola [senza fonte] che ci siano 15.000 fedeli a questo gruppo di religioni in Italia. Il Paganesimo moderno è presente in particolare nelle sue forme wiccana, romana, odinista e druidica. Influente gruppo italiano che segue la Via romana agli Dei è il Movimento Tradizionale Romano; tra i gruppi odinisti il più importante è invece la Comunità Odinista.

Non mancano infine associazioni atee ed agnostiche, quali l'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, NO GOD e Atheia. A causa del fatto che molti non credenti diventano tali in età adulta, i dati sulla loro consistenza in Italia sono poco affidabili (oscillano tra meno di 1.000.000 e 9.000.000), anche a causa della difficoltà nel distinguere gli atei veri e propri da coloro che professano non meglio definite “altre religioni”[4]; facendo i dovuti calcoli in base alla sopra citata indagine Eurispes una stima realistica si aggirerebbe intorno ai 4.000.000 nel 2006.

Nel 2009, facendo i dovuti calcoli e le giuste stime, possiamo arrivare alle seguenti percentuali. In Italia ci sono 60 milioni di abitanti, 56 milioni di italiani e 4 milioni di stranieri. Fra gli italiani possiamo stimare che l'83% sono cattolici, il 14% non religiosi/atei/agnostici, 1.5% protestanti, 1% altri cristiani (testimoni di jeaovah e mormoni), mentre il rimanente 0.5% è composto da comunità ebraiche, cristiano-ortodosse, buddhiste, culti pagani, liberi pensatori, ecc. Fra gli stranieri, 1.2 milioni sono musulmani (30%), 1.2 milioni ortodossi (30%), 1.2 milioni di cattolici, 160 mila buddhisti, 110 mila induisti, 70 mila sikh, 50 mila animisti, 10 milia protestanti, 3 mila Baha'i.

.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Sembrerebbe aver un senso il fatto che le istituzioni pubbliche, proprio perchè tali, dovrebbero accogliere tutti.  Molti cittadini italiani non vogliono avere nulla a che fare con la religione cattolica e non si riconoscono nei suoi simboli religiosi,. La 'res publica' è incarnata anche da loro e la laicità dello stato dovrebbe forse impedire la supremazia di una confessione religiosa su un'altra.

Non mi risulta peraltro che le confessioni minoritarie (come organizzazioni, non parlo dei singoli individui) abbiano mai fatto campagne per l'eliminazione dei crocifissi dalle aule scolastiche o da altri edifici pubblici. Molte di loro vivono  attivamente la propria fede e curano l'educazione religiosa dei figli con grande impegno. Non hanno dunque motivo di preoccuparsi dei simboli religiosi che i ragazzi incontrano nei vari contesti. Pensiamo solo allo studio della Storia dell'arte o della storia stessa del nostro paese, così intrecciata con la storia della Chiesa cattolica.

Sembra soprattutto una preoccupazione delle associazioni atee e di certi schieramenti politici dirimere questa questione.

11:11
4 novembre 2009


sandra

Ospite

Ma chi l'ha inventato il detto: "Non c'è più religione"? Wink Ce n'è tantissime!

Roooseeee! alcune delle confessioni che citi considerano le statue e i crocefissi una forma di idolatria e, riflettendo su certe forme di devozione popolare, mi viene da pensare che non abbiano tutti i torti.

Alcuni dicono addirittura che Gesù non è nemmeno morto su una croce… Surprised ma, se Gesù non fosse morto in croce, Mel Gibson dovrebbe restituire al mondo 800 milioni di dollari! Wink (battutaccia – lo so che è un argomento serio – non bacchettatemi, ziette) Cry

13:56
4 novembre 2009


Pietro

Ospite

Premetto che sono cattolico, anche se non molto praticante. Condivido la tesi che il crocifisso sia parte del patrimonio storico-culturale italiano, ma non è certamente l'unico e penso che dovrebbe rimanere in tale ambito (questo per rispondere a quelli, sui media, che hanno usato l'iperbole: "Allora, perché non lo togliamo anche dalle chiese e dai libri e dai quadri!") Confused

Il crocifisso è presente negli edifici pubblici dal Concordato di Mussolini, poi convalidato dalla nostra Costituzione Repubblicana col voto determinante del PCI di Togliatti. (Precedentemente, era stato utilizzato anche dai Savoia, come elemento di unificazione nazionale). Se nel tempo è diventato motivo di disagio per molti cittadini, è giusto che la questione venga dibattuta.

L'impegno di alcuni a togliere questo simbolo religioso non è altro che il tentativo di non rimanere marginalizzati dentro il proprio paese. Ognuno si dia la propria identità, anche quella che Manfredi definisce del "relativismo", se gli aggrada,  ma lo stato e le sue istituzioni le contengano tutte,  evitando di metterne una sopra le altre.

Questa, con tutto il rispetto per le altre, è la mia opinione. Pietro

16:59
4 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Penso che il problema di fondo sia stato autenticamente indicato da Rose (che ringrazio per l' elenco fornito delle diverse forme di “religioni” presenti sul territorio nazionale), quando scrive:

Sembra soprattutto una preoccupazione delle associazioni atee e di certi schieramenti politici dirimere questa questione.

Lo penso anch' io. Il discorso verte sul concetto di Stato Laico. Poiché in uno Stato laico, non esiste una religione di Stato, e poichè la scuola pubblica è una delle espressioni dello Stato, la scuola stessa dovrebbe essere priva di simboli che ricordino qualsiasi forma religiosa, anche quella che è la più seguita.

Che la presenza del Crocefisso nella scuola risalga al regime fascista, è un dato storico.

Ok. Ma le questioni non sono mai né così semplici né così lineari da interpretare.

Qui entrano in ballo i laici (estremisti), gli atei (come nota Rose) e certa politica che oggi ho sentito applaudire alla sentenza, asserendo che “è ora che ci si liberi da questo simbolo fascista e dall' ingerenza della Chiesa” – citato a memoria -. 

Ora mettere in un unico paiolo la presenza del Crocefisso nelle scuole e l' ingerenza della Chiesa nelle faccende nazionali, mi sembra leggermente avventato e indicatore di quel minimo di confusione strumentale tipico di chi, mirando a un certo obiettivo, fa di tutta l' erba un fascio.

Rimanendo sull' argomento Crocefisso, pur cercando di comprendere le “impuntature” della signora d' origine finlandese e del marito d' origine italiana, continuo a non vedere il reale danno alla libertà che la succitata presenza può causare. Ed è questo che mi lascia quantomeno interdetta. Il Crocefisso non esprime una limitazione della libertà se non in chi ricerca l'applicazione in toto di un laicismo che escluda la religione da ogni aspetto delllo Stato. Ergo, il Crocefisso è solo “una scusa” per puntualizzare la propria posizione.

In questo senso, credo che molti vogliano vedere in ciò un “segnale” di loro gusto e di cui compiacersi. Anche a costo di ignorare l' altra faccia della medaglia, i.e. ciò che il Crocefisso realmente significa, sotto molteplici aspetti (storici, culturali, artistici, sociali eccc).

Non sono tanto critica verso la posizione della Signora, quanto verso Strasburgo (avrei qui alcune considerazioni da fare, ma sorvolo, compreso il relativismo di Manfred, che è un pericolo da non sottovalutare, a mio parere).

Ho letto, in un post precedente, che già in passato la questione era stata dibattuta. E' vero, se ci si rifà a quel signore islamico di cui ho scordato il nome, che ha sollevato il problema, asserendo, fra l' altro, che la figura di un morto penzoloni da una croce poteva traumatizzare i bambini. Ma io non  prendo neppure in considerazione né il discorso né la richiesta ad esso collegata (togliere i Crocefissi dalle aule), poiché mi arriva da chi appartiene a una cultura cui é ignoto il concetto di reciprocità.

Quindi, nel rispetto delle opinioni di tutti i qui presenti, mi pare che, alla fin fine si stia solo agendo da parte di qualcuno per veder riconosciuta la propria “presa di posizione”. E mi ritrovo sulla stessa linea di Manfred: le “prese di posizioni” spesso hanno la caratteristica di avere i paraocchi. Si guarda avanti e si è ciechi su tutto il resto.

Ringrazio Pietro per il suo intervento che ha posto l' accento su alcuni risvolti interessanti. Onestamente non credo che il simbolo possa marginalizzare altri che in esso non si riconoscono, in quanto ai nostri giorni,- almeno questo l' abbiamo imparato -, non si operano distinguo sulla base del credo religioso, se non da parte, forse, di residuali gruppuscoli di dementi. Abbiamo lavorato tanto, nella scuola in primis, per insegnare che le distinzioni di razza, credo ecc sono quanto di peggio la mente umana abbia potuto partorire e che a ognuno va riconosciuta la stessa dignità. E i più l' hanno imparato. Anche le istituzioni. Non si può d' altro canto ignorare che il cattolicesimo è il credo della più parte della popolazione, con indubbie inevitabili conseguenze (per es. si parla di più di esso che di altri credi anche a livello mass media) che, a mio parere, non rientrano nella casistica della volontà di  marginalizzazione, ma piuttosto in quella della consapevolezza di  ciò che è un dato di fatto.

Naturalmente, come sempre, solo un' opinione personale.

dmk

17:21
4 novembre 2009


Rose

Ospite

Ogni opinione merita il più grande rispetto, soprattutto se esposta con la gentilezza tua, del signor Pietro e degli altri, cara Daniela.

Qualcuno sull'web citava “la Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, ratificata dal parlamento italiano con la legge 176/1991. Questa esige che sia rispettato il loro diritto alla «libertà di pensiero, di coscienza e di religione». La presenza del crocifisso nell'ambiente preposto per eccellenza all'educazione potrebbe essere visto come una forma di imposizione da una parte e di esclusione (delle altre confessioni religiose) dall'altra?

E' una domanda che di sicuro i giudici della Corte europea hanno valutato.

Personalmente credo che l'educazione religiosa spetti alla famiglia. Se i genitori si assumessero davvero questa responsabilità, non avrebbero ragione di temere influenze blande come la presenza di simboli religiosi contrari al loro credo.

Mi sembra che spesso si badi molto alla forma e poco alla sostanza.

Una buone educazione in famiglia sarebbe anche l'unico modo per combattere il relativismo etico dilagante, cui si è accennato.

18:50
4 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Una buone educazione in famiglia sarebbe anche….

E sono del tutto d' accordo, Rose. Ma occorre tener presente che:

- non sempre in famiglia c' è una preparazione ad hoc

- oggi come oggi, la famiglia si disperde, quanto a tempo, in tantissimi rivoli, fra lavoro, andare a portare e poi a ritirare i bambini da scuola, accompagnarli a nuoto, danza, calcio ecc e non resta fiato per dedicarsi a curare questo aspetto.

Ma, al di là di questo, resta per me, il concetto portante che tutta questa faccenda è divenuta espressione, non tanto della volontà a sostenere i diritti a varie libertà, ma piuttosto della rivendicazione della laicità: si tirano in ballo il Concordato con annessi e connessi, il fascismo ecc.

Si dimentica che siamo in Italia, che in Italia c' é Roma, che Roma è la sede del soglio pontificio, che viviamo in un paese che é stato la culla della cristianità. Ma tutto ciò non conta, anzi è un elemento di disturbo. Disturba la Chiesa, disturba la cristianità, disturba il Crocefisso…

Probabilmente ne erano disturbati anche a Strasburgo.Wink

dmk

19:02
4 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Ooops, ho dimenticato:

La presenza del crocifisso nell'ambiente preposto per eccellenza all'educazione potrebbe essere visto come una forma di imposizione da una parte e di esclusione (delle altre confessioni religiose) dall'altra?

Absolutely not, Rose. Mai avuto riscontri del tipo in 30 anni di insegnamento in classi multirazziali.

Un' interpretazione del genere è cervellotica e degna di menti che vorrebbero prevaricare la realtà. E la realtà è che il cristianesimo è il credo della stragrande maggioranza degli italiani. Questo infastidisce. C' é gente che sa di appartenere a una minoranza e non gli sta bene: in questo caso, fa tutto da sola, esaspera l' essere di minoranza nel sentirsi effettivamente minoritaria e finisce per innescare percorsi mentali tortuosi…

Non mi sono spiegata bene, lo so, ma devo andare, buona serata a tuttiLaugh

dmk

20:17
4 novembre 2009


sandra

Ospite

Ma come siamo civili in questo forum!

Ho visto gente scannarsi in televisione per la questione del crocifisso. Confused I più disinteressati mi sono parsi i giovani, che "nun je ne potrebbe fregà de meno", come ha detto uno di loro.

Èh sì. Evidentemente devono applicare le loro menti ricettive a cose ben più importanti: i jeans firmati, l'acconciatura, divertirsi… Confused

09:07
5 novembre 2009


Pietro

Ospite

Anch'io ho riscontrato come gli animi si siano oltremodo accesi, intorno a questa questione, soprattutto a politici e religiosi…categorie che non sempre danno il meglio di sè, pur essedno deputati a dare l'esempio.

Ho pensato di riportare la situazione in altri paesi europei, riguardo alla presenza del crocifisso nelle aule:

AUSTRIA. Una legge del 1949 e il Concordato del 1962 garantiscono la presenza dei crocifissi nelle scuole dove gli studenti cristiani sono la maggioranza.

FRANCIA. È vietata espressamente (articolo 28 della Costituzione) l'esposizione di simboli o emblemi religiosi su monumenti e in spazi pubblici, a eccezione di luoghi di culto, cimiteri, musei, ecc.

GERMANIA. Una sentenza della Corte Costituzionale del 1995 ha sancito l'incostituzionalità della presenza dei simboli religiosi nelle aule scolastiche. Tale provvedimento riguarda le scuole elementari del solo land della Baviera (peraltro il più cattolico della repubblica federale) e subordina la permanenza del crocifisso a un'esplicita richiesta di genitori, insegnanti e alunni delle diverse scuole.

SPAGNA. Nel novembre 2008 un giudice del tribunale di Valladolid ha stabilito che i crocifissi non devono essere presenti negli edifici pubblici. Pesanti le critiche al provvedimento da parte della Chiesa cattolica, che ha parlato di "cristofobia".

SVIZZERA. Nel 1990 il tribunale federale elvetico ha dato ragione a un ricorso contro la decisione di un comune del Canton Ticino di esporre crocifissi nelle classi, sostenendone l'incompatibilità con la neutralità confessionale della scuola pubblica.

11:01
5 novembre 2009


Rose

Ospite

Grazie, Pietro. Mi sembra di capire che in alcuni paesi è lasciato alla discrezione di insegnanti, genitori e scolaresche la decisione se tenere il crocefisso o meno.

Potrebbe essere una soluzione. Ho sentito che anche da noi, in certe scuole a prevalenza ebraica o musulmana, viene già attuato.

Purchè la cosa funzioni e non si debba ricorrere al giudice ogni volta. Sarebbe il colmo! Confused

Ci vorrebbe un po' di ragionevolezza ed elasticità mentale, senza ricorrere sempre al sillogismo Italia-Cattolicesimo prevalente-crocefisso nelle scuole.

13:25
5 novembre 2009


sandra

Ospite

Ho sentito una notizia che è proprio il colmo! E' vero che in Francia da anni c'è il divieto di introdurre QUALUNQUE simbolo religioso nelle scuole pubbliche (siano crocifissi, veli o zucchetti), ma la regola non vale per le scuole private che, avendo costi accessibili, sono frequentate anche da diversi stranieri.

Così accade che molte ragazze islamiche frequentino per esempio delle scuole private cattoliche che tollerano tutti i simboli religiosi. Pare che abbiano chiesto di togliere i crocifissi dalle aule almeno durante il ramadàn, ma gli hanno risposto picche. E vorrei ben vedere! Surprised

14:26
5 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Pare una barzelletta, Sandrina!!!!Laugh

dmk

14:43
5 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Questo primo filmato per tutti e, in particolare, dedicato a Manfred!Wink

dmk

15:01
5 novembre 2009


Manfredi

Ospite

sono commosso dal gentile pensiero…Yell

forse dovrei metterla sul ridere, ma non mi viene facile.

e perciò mi subireteFrownFrownFrowndi nuovo così come sono.

ho idea che tutta questa “menata” trovi uno dei possibili punti di partenza nella Costituzione Europea, quella nuova Costituzione che ha dimenticato  elementi preziosi e prestigiosi dell'identità culturale europea, gli elementi che definiscono l'Europa come tale: le radici cristiane e l'eredità greco-romana (la definizione di democrazia tratta da Tucidide è stata eliminata dal preambolo).

no comment: mi è difficile decifrare se quella che emerge da un lungo travaglio che ha portato a compromessi tra spinte contrastanti, è l'immagine di un'Europa senza passione culturale o di un'Europa giacobina che ritiene di trovare i suoi valori  fondanti nell'Illuminismo e nelle parole d'ordine della rivoluzione francese.

mi pare cmq un' Europa con un respiro culturale assai modesto, un' Europa di mercanti e di banchieri, e ( pur rispettando queste categorie, che  hanno avuto la loro importanza nella storia) questo non mi basta.  

a questo proposito, a costituzione appena approvata:

“Ringrazio la Polonia – ha detto il Papa Giovanni Paolo II, in polacco, salutando un gruppo di suoi connazionali radunati in piazza san Pietro per l'Angelus – che nelle istituzioni europee ha difeso fedelmente le radici cristiane del nostro continente, dalle quali è cresciuta la cultura e il progresso civile dei nostri tempi”. 

“Non si tagliano le radici dalle quali si è nati”, ha concluso.

il Crocefisso non é ostentazione, quale lo si vuol spacciare, ma espressione di identità di un popolo.

i sillogismi, cara Rose, in questo caso, rispecchiano un dato di fatto, inconfutabile.

se si vuol farne una questione di insulto alle minoranze…o roba del genere…, beh, penso che occorra lavorare un po' tanto di fantasia. o di sensibilità travisante.

ehi! vediamo se il buon Santoro stasera ne parla? così faremmo il pieno di botte e risposte!



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