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Come immagino il Paradiso: una divina completezza

UtenteMessaggio

12:59
24 novembre 2009


Carmen

Ospite

L'abbandono dell'innocente

E’ facile immaginare l’Inferno, perché ciascuno conosce il suo, anche il rispettivo Purgatorio: la correzione necessaria dei percorsi deviati, se abbiamo una “mezza fede”, altri pensano che l’Inferno sta sulla terra. Del Purgatorio e del Paradiso non ne parlano nemmeno.

 

E’ più difficile avere un’idea del Paradiso perché, crescendo, abbiamo perso l’armonia e l’innocenza. Vigili come siamo, abbiamo perso anche il dono dell’abbandono.

 

A me piace immaginare il Paradiso come lo spazio del divino di un’Anima enorme, di cui noi

facciamo parte. Anime sparse per il mondo con il fine del ritorno all’origine, per la

 

Divina Completezza

 

Potrebbe, dunque, la nostra anima essere l’effetto dell’incompleto?

In fondo, abbiamo tutti bisogno dell’appartenenza. Qualcosa che assomiglia a tutto questo è l’Amore.

Da dove proviene il bisogno di amare e sentirci amati, e quando si ama  si percepisce  la completezza? L’uno completa l’altro, pur restando entità diverse

 

a nessuno basta se stesso.

 

Il Paradiso potrebbe assomigliare all’armonia e alla perfezione della bellezza di una Poesia: qualcosa di simile ai brevi istanti che riusciamo a fermare con la nostra intuizione

 

e l’ansia potrebbe essere il messaggero della nostalgia.

 

Siamo diversi dagli animali, ma non siamo i padroni della terra.

La terra ci è stato dato a disposizione la Vita per avere un dialogo con Essa.

 

E’ difficile immaginare il Paradiso, non siamo avvezzi ad essere sereni, a perseguire la pace.

I poeti, o gli artisti, che sono dotati di maggiore sensibilità rispetto ad altri, spesso si dichiarano Atei, non credono nell’aldilà, ma cantano dell’Anima e la loro è una perenne ricerca della Verità.

 

E’ forse per colmare quello strano vuoto di insaziabilità?

 

Mi chiedo: come mai è così difficile per quelle persone abituate alla ricerca, al pensare, al creare bellezza, che danno per scontato che il loro talento derivi dalla materia, non pensare che possa derivare da  qualcosa di superiore alla materia stessa?

 

Se vogliamo essere davvero materiali e dare una versione di verità: così come si  é scettici dell’esistenza di un Dio, tanto di percentuale è credere nell’esistenza di un Dio.

Nessuno può dire con certezza che un Dio non esista, così come la certezza che un Dio esista, se non c'è la fede. Molti dicono che non credono perché non hanno mai visto un Dio.

 

La mia giustificazione di fede è:

 

Dall’altra parte del mondo vivono migliaia di persone come me che non vedo, non sento, non tocco. Non percepisco la loro esistenza attraverso i miei cinque sensi, eppure essi esistono.

Non so della loro esistenza, ma dividono il mondo insieme a me.

Voi cosa ne pensate delle mie turbi mentali?

 

Carmen ;)

13:24
24 novembre 2009


Rose

Ospite

Cara Carmen, grazie per questo percorso così poetico.

Io non faccio ipotesi, ma la tua è piena di bellezza. Kiss

13:53
24 novembre 2009


Carmen

Ospite

Grazie Rose, per non avermi presa per una folle, hahaha!

Anche tu sei piena di bellezza, penso che tutti qui siamo belli  Smile 

Un abbraccio grande come l'altra anima, come quella enorme…

Carmen

19:45
24 novembre 2009


sandra

Ospite

Interessante il tuo piccolo saggio sull'aldilà, Carmen.

Io sono piuttosto scettica… di sicuro non credo a quello che si sente dire intorno a questi luoghi. Avrei una domanda per chi crede: se Adamo non avesse commesso il fatidico peccato, non sarebbe morto, giusto? e dove avrebbe continuato a vivere? Surprised Dov'era il paradiso all'inizio?

22:28
24 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

E' decisamente facile, Carmen, avere una “percezione” dell' Inferno ed anche del Purgatorio, per i motivi che indichi.

Meno facile e immediata è senz' altro la “percezione” del Paradiso.

Non giudico le tue parole come “turbe mentali”, piuttosto le leggo come un percorso di riflessione personale su un argomento – l' esistenza di Dio, con quanto ad essa si collega – che da sempre ha coinvolto gli spirito e le menti, spesso ponendole in contrasto. E di queste riflessione, ti ringrazio.

dmk

22:40
24 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Sandra, sai bene che “la collocazione del Paradiso Terrestre ha stimolato i curiosi e i teologi sin dalla prima lettura del testo biblico. Oggi, pochi studiosi sarebbero così ribelli o sconsiderati da affermarne la reale esistenza – e tanto meno da dire che fu il luogo da cui nacque il genere umano. Questo dice tutto sul modo di pensare degli studiosi odierni, in cui sembrano prevalere diffidenza e puro scetticismo … in questi tempi c'è così tanto timore nel proporre nuove idee in disaccordo con le vigenti opinioni accademiche che la maggior parte degli storici tende a evitare in tutti i modi di usare la propria immaginazione, e come risultato, il lettore interessato è lasciato ai prodotti dell'immaginazione delle precedenti generazioni. Quelli nel mondo accademico che osano proporre nuove interpretazioni sono spesso derisi dai propri colleghi precisamente perché usano intuizione ed immaginazione nel tentativo di rispondere a cavillosi problemi storici”. (Emilio Spedicato)

Comunque:

Genesi II, 8-14 – Plantaverat autem Dominus Deus paradisum voluptatis a principio; in quo posuit hominem quem formaverit. Produxitque Dominus Deus de humo omne lignum pulchrum visu et ad vescendum suave; lignum etiam vitae in medio paradisi; lignumque scientiae beni et mali. Et fluvius egrediebatur de loco voluptatis ad irrigandum paradisum, qui inde dividitur in quatuor capita. Nomen uni Phison; ipse est qui circuit omnem terram Hevilath, ubi nascitur aurum; et aurum terrae illius optimum est; ibi invenitur bdellium, et lapis onychinus. Et nomen fluvii secundi Gehon; ipse est qui circuit omnem terram Aethiopiae. Nomen vero fluminis tertii, Tygris; ipse vadit contra Assyrios. Fluvius autem quartus, ipse est Eufrate…

IV, 15-16 – Posuitque Dominus Cain signum, ut non intericent eum omnis qui invenisset eum. Egressusque Cain a facie Domini, habitavit profugus in terra ad orientalem plagam Eden.

possiamo ricavare le seguenti informazioni geografiche:

  • Esiste una regione, chiamata Eden, associata a 4 fiumi.
  • Nella sua parte orientale c'è un giardino, chiamato anche Paradiso nelle citate versioni della Vulgata e dei Settanta, pieno di alberi belli e utili (tra cui 2 veramente particolari).
  • Nelle traduzioni il primo fiume è chiamato PHISON/PISON/PISHON. Useremo Pishon. Contorna i bordi di una regione denominata HAVILATH/HAVILAH/AVILA, useremo Havilah, ricca di oro, onice e di un materiale chiamato bdellium, a quanto si dice “un materiale resinoso profumato”.
  • Nelle traduzioni il secondo è chiamato GEHON/GIHON/GHICON, useremo Gihon. Nelle traduzioni la terra cui confina viene chiamata Etiopia, sebbene il nome originario sia CUSH/KUSH nel testo Masoretico. La sua identificazione con l'Etiopia risale al lavoro di Giuseppe Flavio Antichità Giudaiche, dove il regno africano di Kush, di cui se ne ha traccia nel sud d'Egitto già dal XX sec A.C., si credeva fosse il Cush del Genesi, da qui la successiva identificazione del Gihon col Nilo, credenza comune in Etiopia.
  • Il terzo fiume è chiamato TIGRIS o HIDDEKEL (oppure HINDEKEL in altre traduzioni), useremo Hiddekel, il nome nel testo Masoretico. Già dall'antichità questo fiume è stato associato al Tigri mesopotamico, ora chiamato Dicle in Turchia, Dijlah in Iraq. Si aggiunge che scorre ad est dell'Assiria (più esattamente, di Ashur, nel testo masoretico).
  • Il quarto fiume è chiamato Eufrate, il nome classico del più lungo fiume mesopotamico, che adesso attraversa Turchia, Siria, Iraq col nome Firat in Turchia, al Furat in arabo. Questo fiume è tradotto in Rohl [11] con Perath. Nella versione ricevuta la traslitterazione consonantica è NHR PRT.

Sinteticamente, dal Genesi ricaviamo le seguenti informazioni geografiche essenziali:

  • Una regione, EDEN, da cui sgorgano 4 fiumi.
  • Un “giardino” o “paradiso” ben irrigato, ad est di essa, ricco di alberi fruttiferi.
  • I nomi di 4 fiumi, con la nota che uno di essi scorreva ad est di una regione denominata Ashur. I due fiumi Pishon e Gihon bordano rispettivamente terre chiamate Havilah e Kush.

Ulteriori informazioni geografiche dell'Eden esistono sepolte nell'immensa letteratura del Talmud, del Midrashim, delle antiche leggende ebraiche, nei commentari cristiani e mussulmani e in particolare nei testi della creazione mesopotamici, che generalmente si ritiene essere i testi ispiratori del Genesi (sebbene si potrebbe accettare il fatto che per quanto sia il Genesi e che i testi sumeri e accadici descrivano i medesimi eventi, tuttavia si possano basare su tradizioni indipendenti)….

Il testo è lunghissimo, se sei davvero interessata ad un approfondimento sulle diverse ipotesi di collocazione geografica dell ' Eden, fino agli studi più recenti, ti rimando a: 

http://itis.volta.alessandria&…..6-sped.htm

Il Paradiso terrestre nel mappamondo di Fra' Mauro (1460 ca.)

http://www.sapere.it/tca/minis…../id12.html

Ma segnalo anche Mappe del giardino dell' Eden di Alessandro Scafi, edito da Mondadori, opera che analizza la cartografia medioevale e racconta l'impegno scientifico-teologico di quanti, basandosi sul testo biblico, tentarono di individuare l'Eden terreno. A differenza di noi moderni, infatti, durante il medioevo era ben chiara la necessità, sociale prima che scientifica, di individuare sulla terra il paradiso terrestre, il luogo della radice prima, originale dell'uomo. Consumato questo periodo storico, rinascimento e illuminismo hanno dato il via a una concezione progressiva della scienza, per cui la rappresentazione cartografica del paradiso terrestre è stata attribuita all'ignoranza e a un eccesso di zelo verso la tradizione biblica. La tendenza a considerare il medioevo come "un'epoca di creduloni", è poi continuata anche nel Novecento e solo ultimamente si è compresa la necessità di rileggerlo lasciandosi alle spalle i preconcetti frutto di un distorto razionalismo. Confortati dalla precisione di satelliti e fotografie ad alta definizione, nel ventesimo e ventunesimo secolo, non si è colta una delle caratteristiche peculiari della cartografia medioevale: l'aspetto culturale dei simboli rappresentati sulle mappe, laddove questi sottolineavano la maggiore o minore importanza dei luoghi, in un'ottica di continuità storica, sociale e religiosa.  

dmk

23:30
24 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Andersen ha scritto una fiaba intitolata Il Paradiso terrestre Laugh

Troppo lunga per postarla. Il link é

http://www.andersenstories.com….._terrestre

C'era una volta un figlio di re; nessuno aveva tanti bei libri come lui: poteva leggere e guardare raffigurato in magnifiche illustrazioni tutto quello che era successo nel mondo. Poteva avere notizie di ogni popolo e di ogni paese, ma dove si trovasse il paradiso terrestre non era scritto da nessuna parte; lui pensava soprattutto a questo…

dmk

11:05
25 novembre 2009


Carmen

Ospite

Sono molti interessanti le letture che hai proposto, Daniela, con la versione di un Paradiso sulla terra. Come se la terra dopo il peccato originale avesse subito una graduale trasformazione dall'Eden alla Terra di oggi.

Ho sentito dire invece che il Paradiso sarebbe uno "stato dell'Anima".

Forse possiamo "assaggiare"  qualcosa che assomiglia al Paradiso, quando siamo sereni.

Comunque sia, sono argomenti difficili, anche perché non ho la preparazione né quella religiosa, né quella filosofica o letteraria,  ma trovo che la storia delle religioni, anche delle altre, sia affascinante.

Per esempio: io credo in un Dio solo, ma che viene rappresentato da diverse religioni.

E' ovvio che se fossi nata  in India, sarei Buddista, ma questo non esclude che il mio Dio sia lo stesso di quello dell'India.

Vi voglio raccontare una cosa che mi è capitato tempo fa e che mi ha fatto riflettere.

Mi stavo recando al lavoro in macchina e ferma al semaforo rosso osservavo un emigrante che chiedeva all'autista davanti a me se poteva pulire il vetro. Al suo niniego non ebbe nessuna reazione e passò da me. Io gli feci cenno di non pulire il vetro e di aspettare e andai a pescare nella borsa la prima moneta che mi capitò, per paura che il semaforo scattasse al verde. Il signore mi sorrise (credo che sia una dei sorrisi che mi rimarrà impressa per lungo tempo nella memoria) e nemmeno guardò quanta moneta avesse nella mano e disse: "Non è facile: sono disoccupato. Io pregherò Dio per te". Sono rimasta sbalordita.

Lui che stava peggio di me e voleva pregare il Dio per me. Era la ricompensa da parte sua.

Aveva una grande dignità. 

Ma la cosa che mi ha fatto riflettere di più è stato: con quanta semplicità l'Oriente parla di Dio (e mi riferisco ad un Oriente moderato) senza farsi tanti problemi, noi Occidentali abbiamo perso questa usanza, o forse non l'abbiamo mai avuta. Non ricordo.

Il rammarico che m'è rimasto è che non ho dato all'emigrante qualcosa di più sostanzioso, che magari l'avrebbe aiutato di più, e che mi fosse fermata un attimo per ascoltarlo. Magari voleva parlare con qualcuno.  E così ogni volta che passo vicino a quel semaforo lo cerco, ma non si è visto più.

Ora, non vorrei darvi l'idea della "bigotta", non sono una cristiana brava che va in chiesa tutte le domeniche e osserva tutti i 10 comandamenti, però mi piace l'idea dell' appartenenza  e sapere che Qualcuno lassù ci ama. E mi piace immaginare un Dio non lontano, ma "umano". Insomma, Cristo che si è fatto uomo e che Cristo sia esistito non ci sono dubbi, anche per gli altri religioni è esistito. Gli ebrei lo chiamavano il Profeta.

Vabbé, suora Carmen ora ha finito la "predica" Wink

Baci!

21:42
25 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Ciao, "suor" CarmenLaugh bello il tuo racconto "dal vero" e buone le riflessioni che quell' esperienza ti hanno suscitato. Grazie per averle condivise con noi.

Dal canto mio, ho notato che oggi, nel mondo occidentale, e nell' ambito del parlare fra gente comune (escludendo perciò discorsi filosofici, teologici et similia) la spontaneità nel pronunciare una frase di quel tipo, senza problemi, si viene spesso a scontrare contro l' atteggiamento irrisorio e irridente di molti. E questo, nel tempo, oltre naturalmente una gran quantità d' altre ragioni, ivi compreso l' appiattimento della religiosità, può aver contribuito a sviluppare un certo "ritegno" sul questo tipo di manifestazioni così immediate… Mah!

dmk

19:28
26 novembre 2009


Manfredi

Ospite

eh, ci si sono spaccati la testa per inquadrare la zona "fisica" in cui poter collocare l' Eden. come quella su cui si arenò l' arca di Noé.

ricerca scientifica, certo, ma anche, in alcuni casi, montature finalizzate a scoop mediatici.

22:23
26 novembre 2009


Manfredi

Ospite

Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo .
Gli angeli stanno nella casa
accanto alla nostra
ovunque noi siamo.

Emily Dickinson

22:38
26 novembre 2009


sandra

Ospite

Non è che pretendessi latitudine e longitudine… Mi interessava soltanto verificare che il paradiso in origine fosse sulla terra e secondo il libro di Genesi così dettagliatamente citato dalla signora admin, così era.

Il famoso 'paradiso terrestre' Surprised

Paradiso terrestre di Jan Brüghel

22:51
26 novembre 2009


Manfredi

Ospite

oh, ma collocare l' Eden in terra, è un' operazione che coinvolge  latitudine e longitudine WinkWinkWinkWink

Paradiso terrestre di Jacopo Bassano (Jacopo da Ponte) 

22:59
26 novembre 2009


sandra

Ospite

Sì, sì, ma è pacifico che, se si trovava sulla terra e diamo credito alle Scritture, sarà andato distrutto al tempo del diluvio, no?

La sua esistenza comunque giustificherebbe tutti i vari miti sull'Eldorado e altre storie che parlano di una condizione edenica perduta.

Ma da dove mi viene tutta 'sta erudizione?!? Surprised

23:01
26 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

ah, ma allora posto il Paradiso terrestre di Hieronymus BoschLaugh

dmk

23:06
26 novembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

sarà andato distrutto al tempo del diluvio… come tutto il resto che poi, successivamente, è rinato.

Quanto a tutti i miti collegati a uno stato edenico, ne compaiono molti e in diversissime parti del mondo, se ne parlava nella continuazione dell' articolo di cui ho postato solo una parte. 

Lo considero un discorso appassionante, sai?

And now, Good night to everybody!Laugh

dmk



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