alla faccia delle domande esistenziali!
questa è una di quelle, sul serio.
Ci si potrebbe scrivere sopra quintali di parole e parlare per lungo tempo e si potrebbero rispolverare citazioni e, perchè, no? scomodare Dio (tanto c' é abituato a esser messo in mezzo)
Penso che, se ci si sente profondamente stanchi e delusi dalla propria vita, quella presente che non trova riscatto nel passato e non offre - pare – vie di fuga per il futuro,
in un momento così, ci si può porre la domanda: ma é vita, questa mia?
e ci si può ritrovare a rispondersi: No.
E' la conseguenza della fragilità, della fugacità, della delusione dei propri giorni, quando ci si sente come foglie che il vento trasporta senza fine non si sa dove… (”tessere di un puzzle” scomposto in mille pezzetti).
Detto questo, una premessa che mi è venuta così, ragionando fra me e me, nell' apprezzare il testo di Rose, la mia personale risposta è:
sì, c' é vita e la vita
si sa,
può essere incolore
insapore
inodore
ma vita è nel respiro e nelle
parole
nel coniugar pensieri
e nel volo che la mente allenta
é vita questa prima dell' ultimo attimo
prima che scenda il sipario e la scena si chiuda
è vita il rotolar sempre il sasso che i giorni
portano in dote e poi cadere, e poi
precipitare, fino alle onde che
vive, raccontano
storie di vita e di sangue.
Per dire che non credo che si sia granelli sparpagliati a caso, ma semi seminati con cura e con un fine. E con questo, mai pensato che vivere sia una passeggiata…, anzi.


Viva la vida