Un film di Spielberg che amo molto:


Nel 1941 il ragazzo inglese Jim Graham – dieci anni – vive a Shangai in mezzo agli agi con l'hobby immaginifico degli aerei-giocattolo. Durante l'invasione della Cina da parte dei Giapponesi, nella confusione della fuga, Jim perde di vista i genitori.
Dopo lungo vagabondare, rientra nella villa deserta e vi rimane finché, esaurite le provviste, si avventura in bicicletta per Shangai, pattugliata dai Giapponesi. Quasi investito da due spregiudicati americani, Basie e Frank Demerest, viene catturato con loro dai Giapponesi e rinchiuso in un campo di concentramento.
Qui Jim vive gli anni difficili del passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Si rende utile ai prigionieri, dedicandosi con furbizia, come si trattasse di un gioco, a un piccolo commercio fatto di scambi di oggetti. E' infatuato dello scaltro Basie, trasfigurato in eroe dalla sua fantasia, ma è sensibile alla dedizione e al coraggio del dottor Rawlins, il medico inglese del campo, che gli fa anche da insegnante.
Gioca a lanciare il suo aereo giocattolo con un coetaneo giapponese, intravvisto al di là del filo spinato, in mezzo ai militari che presidiano il campo. Lasciato libero con gli altri prigionieri dai Giapponesi in rotta, assiste a distanza al bagliore della bomba atomica che porrà fine al conflitto.
Riunito ad altri fanciulli dispersi, ritrova la madre e, tra le braccia di questa, abbassa sfinito le palpebre.
Una scena piena di pathos:
Parte finale della colonna sonora: