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UtenteMessaggio

22:08
11 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Le sculture egizie che si trovano in gran numero nei musei di tutto il mondo, in particolare nel Museo delle Antichità del Cairo, provengono tutte da templi e da cappelle funerarie, salvo i capolavori dell'epoca amarniana, trovati quasi tutti nei laboratori degli artisti di Tell el-Amarna, abbandonati dopo la morte del faraone Akhenaton.

Era notevole la bravura con cui gli antichi Egizi riuscivano a scolpire materiali molto duri e resistenti come la granite e la diorite, pur non avendo a disposizione i molti strumenti che possiamo adoperare noi oggi. Con gli scalpelli e trapani di allora, che erano di rame o bronzo, non era possibile neppure scalfire un blocco di granito. Quindi l'artista doveva adoperare esclusivamente mezzi abrasivi, e per le rifiniture servirsi di schegge dello stesso granito o di ossidiana. Alcune statue erano invece realizzate in calcare, alabastro e, più raramente, in legno che venivano successivamente dipinte.

La figura umana veniva quasi sempre rappresentata frontalmente ed aveva un'espressione di serenità e compostezza. Nel corpo la parte maggiormente curata era il viso, per il quale la lavorazione era molto attenta e precisa.

Molto belle anche le statue di animali (leoni, gatti, sciacalli, falconi ed altri), realizzate in modo da sembrare quasi reali, nonché i bassorilievi, scolpiti su colonne e all'interno di tombe e di templi, che in gran parte rappresentavano scene di vita quotidiana.

dmk

10:43
12 ottobre 2009


Rose

Ospite

Un bellissimo video, Daniela!

A proposito dell'arte egizia, ricordo il commento di uno studioso, in televisione, che faceva notare come sia rimasta immutata per migliaia di anni. Se pensiamo a come è cambiata l'arte occidentale nel corso di poche centinaia d'anni, stupisce come quella egizia abbia conservato intatte le sue caratteristiche principali, nei millenni. Surprised Forse, per l'aspetto ieratico e religioso in cui era per lo più usata.

15:04
12 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Si parla di immutabilità dell'arte egizia, perchè per oltre 3.000 anni essa ha mantenuto caratteri propri, autonomi e ben riconoscibili, rimanendosi sostanzialmente indifferente agli influssi esterni.

Questo non significa che le prime opere d'arte egizia siano uguali alle ultime, ma che mantiene un carattere unitario e una straordinaria continuità, con rispetto delle tradizioni, ripetizione di schemi e forme già collaudati, riproposizione di temi già noti e comprensibili.

Tale continuità è dovuta:

- all'isolamento culturale dell'Egitto rispetto agli altri popoli
- a una situazione statica politicamente (potere assoluto concentrato in un re o faraone)
- allo stretto legame tra arte e religione.

E' decisamente un' arte che vede nella manifestazione e nel rapporto col Divino la sua chiave di lettura, a differenza di quella greca.

La religione nell'antico Egitto è fondamentale. Condiziona ogni attività quotidiana e anche il potere dei faraoni è sottoposto al prevalere di una o dell'altra divinità.
L'arte egizia è essenzialmente religiosa: nella pittura, nell'architettura, nella scultura e nelle arti minori.
Esiste un rigido controllo sull'arte da parte del potere politico e religioso, che mantiene un'arte fedele alla tradizione e al culto degli dei, del re (a cui si attribuiva carattere divino) e dei defunti (culto del Ka, l'anima in passaggio nell'al di là). Infatti proprio le tombe egizie ci offrono le più preziose testimonianze della vita, dei costumi e dell'arte di questa civiltà.

A. Cocchi

Trono segreto di Tutankhamon 

Maschera funeraria di Tutankhamon 

In una sorta di ‘hangar' coperto, si trova la colossale statua del faraone Ramesse II, faraone della XIX dinastia. L' opera sembra essere stata curata con perizia estrema dagli scalpellini che la realizzarono: i particolari del gonnellino,della cintura da cui esce un pugnale dal manico lavorato, il tutto perfettamente levigato: sembra una statua 'vivente'. E' scolpito in granito rosa, è alto oltre 10 metri ed è presentato sdraiato perchè è privo della parte inferiore del corpo (fu ritrovata mutila).
Museo di Menfi

dmk

21:54
16 ottobre 2009


Manfredi

Ospite

Nefertiti

non è splendida?

21:40
17 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Semplicemente meravigliosa. Un profilo purissimo. 

dmk

22:11
17 ottobre 2009


Rose

Ospite

12:52
18 ottobre 2009


fernirosso

Ospite

Bellissima ma…come ogni altro mortale fa tutto un altro effetto se vista qui:

ciao Rose.f

13:57
18 ottobre 2009


Rose

Ospite

Ciao, Ferni. Però mica l'hanno risolto l'enigma, mi pare. Non hanno detto i risultati di quella specie di Tac e il fatto che la mummia abbia due orecchini non mi sembra una gran prova. Che poi tutti siamo polvere, alla fine, è un dato di fatto. Io, per abbreviare il processo, desidero essere cremata … lo sanno tutti. Smile

20:47
18 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Già: polvere alla polvere, cenere alla cenere

nessuno ne è esente.

Nefertiti fu, a parte la grande bellezza, per quanto si sa e in realtà si sa poco, un personaggio straordinario. Fu sposa del Faraone Amenhotep IV, meglio noto con il nome di Akhenaton, una delle figure piu' interessanti dell'antico Egitto. Egli diede origine a una vera "rivoluzione" politica e religiosa. Infatti, passando ad una lotta aperta contro i potenti sacerdoti di Amon (la casta sacerdotale del dio Amon di Tebe era divenuta talmente potente da porre in secondo piano le altre divinita' e da condizionare pesantemente la gestione dello stato), sostitui' alla miriade di divinita' che popolava la religione dei tempi l'Aton, il disco solare, che divenne l'unico vero Dio.  

Fondamentale ispiratrice di questo rivoluzionario regime, Nefertiti mantiene il suo potere al fianco del sovrano per ben tredici anni, lasciando ipotizzare un reale periodo di co-reggenza. A causa della persecuzione indetta dai faraoni successivi nei confronti del "Faraone Eretico", l'epoca di Amarna per molti versi è ancora avvolta nel mistero e poco si sa della vita di Nefertiti, anche se sembra ormai accertato che non fosse di sangue reale ma figlia di un generale dell'esercito, cosa che ne avrebbe forse facilitato l'ascesa al potere. Nefertiti dà ad Akhenaton sei figlie, ma nessun erede maschio, visto che il successore del faraone, Tutankhaton, poi diventato Tutankhamon, è in realtà figlio dell'altra moglie Kiya, meglio nota come "Colei che è molto Amata", mentre il ruolo di consorte ufficiale spetta per tutto il regno a Nefertiti. 

Questo fino a quando le tracce di questa donna faraone, regnante a fianco del marito e ispiratrice di una riforma senza precedenti, scompaiono improvvisamente verso il tredicesimo anno del regno di Amarna. 

Poi è incominciata la ridda delle ipotesi…

C' è un libro (oggi introvabile), Akhenaton, gioia del sole, di Mereskowsky (anno 1938, credo) che, nella forma del romanzo storico, racconta ed elabora i dati al tempo conosciuti, della storia di Akhenaton.Il ritratto che ne emerge è indimenticabile, così come affascinante è la vicenda narrata.

dmk

20:53
18 ottobre 2009


Rose

Ospite

Kiss Se vogliamo, erano una coppia molto 'moderna' … il loro amore è evidente dalle rappresentazioni che sono rimaste e anche questa sorta di parità di ruoli … dovevano essere molto uniti.

21:04
18 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Akhenaton

Ancora oggi è possibile ammirare preziosi reperti dell'innovativa arte amarniana, in cui si contrappone alla staticità classica delle figure egiziane, altamente stilizzate, una diversa dinamicità, arricchita di particolari e di immagini naturali secondo il gusto importato da Micene. Per la prima volta, attraverso l'arte, vengono rappresentate scene di vita quotidiana, cosa mai tentata prima e che inaspettatamente riguarda anche la famiglia stessa del faraone ritratta in momenti non ufficiali e in atteggiamenti intimi, a volte anche impietosi. Di quest'epoca radiosa e innovativa rimangono poche ma preziose testimonianze, tra cui le Lettere di Amarna, la Stele della frontiera e l'Inno all'Aton, provenienti da Akhet-Aton; la Stele della restaurazione di Tutankhamon, il Testo dell'incoronazione, L'Editto di Haremhab e alcuni reperti artistici. 

dmk

22:33
18 ottobre 2009


Manfredi

Ospite

Poi è incominciata la ridda delle ipotesi…

e fra le tante, anche quelle sulla "supposta" mummia di Nefertiti. La tesi proposta nel video postato sopra ha trovato molti oppositori.

Successivamente è stata scalzata da questa altra ipotesi:

Zahi Hawass, Direttore del Supremo Consiglio delle Antichità Egizie al Cairo, con un susseguirsi di dichiarazioni sempre più circostanziate sta ammettendo la forte probabilità che uno dei sette sarcofagi racchiusi nella tomba recentemente trovata nella Valle dei Re apparterrebbe niente meno che a Nefertiti. La regina immortale, la bellissima sposa del faraone-eretico Akhenaton (Amenophis IV), la "Bella che è arrivata" (come recita il suo nome nell'antica lingua degli egizi) prenderebbe finalmente corpo, dopo millenni di oblio; e la sua maschera funeraria, così realistica in pieno stile amarniano e così straordinariamente simile al famoso ritratto racchiuso negli "Staatliche Museen" di Berlino, ci consentirebbe di intuirne le bellissime fattezze in vita.

Come è noto tre settimane orsono l'équipe dell'Università di Memphis (USA) ha rinvenuto una nuova tomba nella Valle dei Re (di fronte a Luxor), a soli 5 metri dalla celeberrima sepoltura di Tut Ankh Amon: coperto dalle sovrastrutture in pietrisco e pagliericcio delle casupole degli operai costruttori di tombe, si è rivelato un pozzo profondo 4 metri, che si concludeva in una camera sepolcrale; all'interno sette sarcofagi perfettamente conservati e 27 giare sigillate e pesanti 45 Kg ciascuna, dal contenuto ancora da verificare, ma verosimilmente recipienti per alimenti per la nutrizione dei defunti nella vita ultraterrena. I sarcofagi in legno dipinto hanno fin da subito rivelato una fisionomia antropomorfa e una natura fortemente realistica, ben lontana dall'astrattismo ieratico dell'Egitto classico: simili caratteristiche hanno indotto gli studiosi a pensare a personaggi legati in qualche modo all'esperienza monoteista nella città di Amarna (voluta da Akhenaton, che regnò tra il 1364 e il 1347 a. C.), caratterizzata da uno spiccato realismo artistico, come rivela la numerosa statuaria e le incisioni parietali, improntate a definire i personaggi ritratti nel rispetto delle loro sembianze umane.

In particolare la maschera di uno dei sarcofagi in questione presenta un volto femminile con la frangetta e con un taglio degli occhi di tipologia nubiana (regione di origine di Nefertiti) e assai simile ai ritratti da noi posseduti della bellissima sovrana. Un ulteriore elemento, emerso in queste ultime ore, conforterebbe gli esperti in una simile attribuzione: uno dei sarcofagi è più piccolo, quindi adatto a un bambino. Ebbene, in base all'analisi e alle deduzioni di Otto Schaden, Direttore della Missione dell'Università di Memphis, sembra che la mummia in esso contenuta sia quella di una bambina; e che il viso di colore giallo rimandi all'oro e dunque riveli le origini regie del personaggio sepolto. Dunque, se si tratta di una principessa, viene spontaneo pensare a una principessa di Amarna, a una delle sei figlie di Nefertiti e Akhenaton, morte quasi tutte in giovanissima età per ragioni diverse. Ecco che allora prende sostanza l'ipotesi che la mummia femminile adulta sia proprio quella di Nefertiti e che tutti i corpi siano stati nascosti di fretta per sottrarli a trafugatori dei corredi funebri regali o, più verosimilmente, alla vendetta dei sacerdoti del dio Amon e delle altre divinità tebane, tornati a contare dopo la restaurazione del politeismo.

Hawass, quasi moderno veggente, è pressoché certo dell'attribuzione e in una sua recentissima analisi ne ha dimostrato l'alta probabilità mettendo insieme elementi incontrovertibili: «Innanzitutto la Valle dei Re fu destinata unicamente al riposo dei faraoni e delle loro famiglie; inoltre la tomba scoperta è una ‘cachette', un nascondiglio pensato per la protezione eterna di mummie che all'epoca scottavano. Infine i personaggi lì sepolti, sicuramente databili su base archeologica alla XVIII Dinastia (quella di Akhenaton e della sua famiglia), rivelano evidenti particolari dello stile amarniano. Insomma mi sento di azzardare la certezza delle identificazioni proposte, che presto potrebbero venire confermate».

2 marzo 2006

http://www.ilsole24ore.com

22:36
18 ottobre 2009


Manfredi

Ospite

ehi, dmk, io li ho i romanzi di Mereskowsky! roba d' antiquariato, veh! tanto per dire quanto sono datato!LaughLaughLaugh

21:48
20 ottobre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Li hai TUTTI? anche la serie Il Messia? e l' Anticristo?

Io ho la nascita degli dei, la caduta degli dei e la Resurrezione degli dei. Cercavo l' Anticristo che mi son persa nel trasloco, ma i libri sono introvabili. Ho solo trovato un libro in francese (traduzione autorizzata, anno 1939), ma ce l' ho già in trad. italiana. Se ti capitasse sotto mano…, fammelo sapere, eh?Smile

dmk



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