00:31 28 giugno 2009
| borablu
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La poesia
E fu a quell'età….Venne la poesia a cercarmi: Non so, non so, da dove usci', da quale inverno o fiume. Non sò come nè quando, no, non erano voci, non erano parole, nè silenzio, ma da una strada mi chiamava, dai rami della notte, all'improvviso tra gli altri, tra fuochi violenti o mentre rincasavo solo era li' senza volto e mi toccava.
Io non sapevo che cosa dire, la mia bocca non sapeva chiamare per nome i miei occhi erano ciechi, e qualcosa pulsava nella mia anima, febbre o ali perdute, e mi formai da solo, decifrando quella bruciatura, e scrissi il primo verso vago, vago, senza corpo, pura sciocchezza, pura saggezza di colui che nulla sa, e vidi all'improvviso il cielo sgranato e aperto, pianeti, piantagioni palpitanti, l'ombra trafitta, crivellata da frecce, fuoco e fiori, la notte travolgente, l'universo.
E io, minimo essere, ebbro del grande vuoto costellato, a somiglianza, a immagine del mistero, mi sentii parte pura dell'abisso, ruotai insieme alle stelle, il mio cuore si distese nel vento.
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22:24 28 giugno 2009
| admin
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| Amministratore
| messaggi3520 | |
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ti ringrazio, Mario, per questa poesia. Neruda riesce a esprimere il “suo” momento di rivelazione poetica, con un' immediatezza e insieme una forza espressiva che davvero coinvolge.
Venne la poesia a cercarmi…
e vidi all'improvviso il cielo sgranato e aperto, pianeti,…
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22:27 28 giugno 2009
| Manfredi
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| Ospite
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proprio così.
e potrebbe essere una risposta a quanti domandano quale sia la fonte, l' origine della poesia e dell' ispirazione
Venne la poesia a cercarmi…
Un dono. Da coltivare, ma sempre un dono.
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