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UtenteMessaggio

21:59
18 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

“Negli anni terribili della ežóvščina* ho passato diciassette mesi in fila davanti alle carceri di Leningrado. Una volta qualcuno mi “riconobbe”. Allora una donna dalle labbra livide che stava dietro di me e che, sicuramente, non aveva mai sentito il mio nome, si riscosse dal torpore che era caratteristico di noi tutti e mi domandò in un orecchio (lì tutti parlavano sussurrando): – Ma questo lei può descriverlo?
E io dissi:
 – Posso.
  Allora una sorta di sorriso scivolò lungo quello che un tempo era stato il suo volto.”

Leningrado, primo aprile 1957.

* Anni del terrore staliniano durante i quali il commissario del popolo agli Interni era Nikolaj Ivanovič Ežov.

La sentenza

 

E sul mio petto ancora vivo

piombò la parola di pietra.


Non fa nulla, vi ero pronta,


in qualche modo ne verrò a capo.

Oggi ho da fare molte cose:


occorre sino in fondo uccidere la memoria,


occorre che l’anima impietrisca,

occorre imparare di nuovo a vivere.



Se no… Oltre la finestra

l’ardente fremito dell’estate, come una festa.


Da tempo lo presentivo:


un giorno radioso e la casa deserta.

 

Estate 1939. Casa della Fontanka.

dmk

22:22
18 marzo 2009


Rose

Ospite

Interessante personaggio che non conoscevo, daniela (ma la mia ignoranza è abissale, devo rassegnarmi). Ho letto alcune notizie ora su wikipedia. Curioso dove dice che fu "Espulsa dall'Unione degli Scrittori Sovietici nel 1946 con l'accusa di Estetismo e di disimpegno politico". I pretesti dei regimi totalitari sono sempre così assurdi. 

Bella la poesia che hai postata. Terribile nei versi:

"Oggi ho da fare molte cose:


occorre sino in fondo uccidere la memoria,


occorre che l'anima impietrisca,

occorre imparare di nuovo a vivere."

In certe cirrcostanze
bisogna realmente morire rispetto a quello che è la propria vera natura, per accettare, in qualche modo la realtà e sopravvivere.


22:27
18 marzo 2009


sandra

Ospite

Se no… Oltre la finestra

l'ardente fremito dell'estate, come una festa.


Il rischio è essere presi dai ricordi e soccombere all'emozione.

Signora admin daniela, grazie per averci portato questa poetessa.

22:33
18 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

L' amore

Ora come un serpente acciambellato

Ammalia proprio vicino al cuore,

Ora per giorni interi come un colombo

Tuba sulla bianca finestra,

Ora lampeggia sulla brina smagliante,

Appare nel sopore della violacciocca

Ma sicuro e segreto si allontana

Dalla gioia e dalla pace.

Sa singhiozzare dolcemente

Nella preghiera dello struggente violino,

Ed terribile indovinarlo

In un ancora sconosciuto sorriso.

Anna Achmatova

dmk

22:34
18 marzo 2009


sandra

Ospite

Un tipo passionale, dunque:

Ah, tu pensavi che anch’io fossi una 
(Da
Anno Domini)

Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.

O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.

Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.

1921

22:37
18 marzo 2009


Rose

Ospite

Lascio la casa bianca e il muto giardino
(Da
Stormo Bianco)

Lascio la casa bianca e il muto giardino.
Deserta e luminosa mi sarà la vita.
Nessuna donna saprà cullarti
come io ti celebro nei miei versi:
non scordare la tua cara amica
nell’Eden che hai creato per i suoi occhi,
per me che spaccio una merce rarissima
e vendo il tuo tenerissimo amore.

C’è nell’intimità degli uomini un confine
(Da
Stormo Bianco)

C’è nell’intimità degli uomini un confine
che né l’amore, né la passione possono osare:
le labbra si fondono nel terribile silenzio
e il cuore si spezza per amore.

Anche l’amicizia qui è impotente, e gli anni
pieni di felicità alta infiammata,
quando l’anima è libera e distratta
dal lento languore della voluttà.

Pazzo è colui che vi si appresta,
raggiungerlo è morire d’angoscia…
Ora puoi capire perché non batte
il mio cuore sotto la tua mano.

22:42
18 marzo 2009


sandra

Ospite

Ultimo brindisi (Da Il giunco)

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.

1934

Con questo ultimo bridisi, vi do la buona notte. Kiss

22:46
18 marzo 2009


franco

Ospite

NON HO CHIUSO LE TENDINE

“Non ho chiuso le tendine,

guarda dritto nella stanza.

Perchè non puoi fuggire

oggi sono così allegra.

Dimmi pure svergognata,

scagliami i tuoi sarcasmi:

sono stata la tua insonnia,

la tua angoscia sono stata”

1916

f

18:59
19 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Il salice

Io crebbi in un silenzio arabescato,

in un'ariosa stanza del nuovo secolo.

Non mi era cara la voce dell'uomo

ma comprendevo quella del vento.

Amavo la lappola e l'ortica,

e più di ogni altro un salice d'argento.

Riconoscente, lui visse con me

la vita intera, alitando di sogni

con i rami piangenti la mia insonnia.

Strana cosa, ora gli sopravvivo.

Lì sporge il ceppo, e con voci estranee

parlano di qualcosa gli altri salici

sotto quel cielo, sotto il nostro cielo.

Io taccio….come se fosse morto un fratello.

dmk

19:02
19 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Si sta bene qui

Si sta bene qui: tra scricchiolii e fruscii


il freddo avanza ogni giorno.


L'albero cede sotto il candore


abbagliante delle rose di ghiaccio.


Sul bianco manto di neve


solo la traccia degli sci a ricordare


che tanto tempo fa di qui


passammo solo noi due.

dmk

15:25
24 marzo 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Con semplice cortesia
mi si fece incontro e sorrise.
Tra pigro e carezzevole
mi sfiorò la mano con le labbra.
Mi fissò con occhi misteriosi
come quelli delle immagini sacre.
Dieci anni di grida soffocate,
tutte le mie notti insonni
chiuse nella parola sussurrata,
parola detta invano.
Te ne andasti.
E di nuovo l'anima è deserta e chiara.

 

A. Achmatova

dmk

22:59
11 luglio 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

L' ho trovata stasera e mi è parsa… bellissima. Tanto da proporla qui.

Ho appreso a vivere semplice e saggia,
a guardare il cielo, a pregare Iddio,
e a vagare a lungo innanzi sera,
per fiaccare un'inutile angoscia.

Quando nel fosso freme la lappola
e il sorbo giallo-rosso piega i grappoli,
compongo versi colmi di allegria
sulla vita caduca, caduca e bellissima.

Ritorno.Un gatto piumoso mi lecca
il palmo, fa le fusa più amoroso,
e un fuoco vivido divampa al lago
sulla torretta della segheria.

Solo di rado un grido di cicogna,
volata fino al tetto, squarcia il silenzio.
E se tu bussassi alla mia porta,
mi sembra, non sentirò nemmeno.

A. Achmatova

dmk



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