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L'occhio del lupo e l'occhio del cane

UtenteMessaggio

13:16
2 dicembre 2009


Carmen

Ospite

La diffidenza è l'arma del lupo
indomabile e fiero, solitario e fedele
non nega di essere tale.
Al cacciatore vende cara la pelle
anche quando, suo malgrado,
si ritrova nel giardino dell'uomo
rifiuta di fare il buffone

tu cammini invece a guinzaglio
scodinzoli per una carezza
e per il tozzo di pane
e ti prendi tanti
di quei calci nel culo*
e poi ci si domanda:
ma perché è triste l'occhio del cane,
quando è fiero quello del lupo ?

La fiducia nell'uomo sarà barattata
da un brutto abbandono
e corri e corri credendo
che questo
è un bellissimo gioco
finché con le zampe ferite,
e la lingua all'infuori, esausto
da fesso poi muori

invece sei più fortunato
come zimbello per il salotto
esci
e t'indossano pure il cappotto
e ti dimentichi chi sei e chi eri.

E tutto va bene e tutto è solare
finché reprimi gli istinti primari
ma quando, a torto o a ragione,
ti rivolti contro il padrone
sarà pena di morte senza appelli
dopo anni
di affettuosa sottomissione
e allora, cosa c'è da stupirsi
se l'occhio del lupo, non è quello del cane?

Carmen

(Dedicata ai cani maltrattati)

*Scusate per la parola scurrile, ma
non trovavo un'altra per rendere bene
l'idea.

Buona lettura

17:33
2 dicembre 2009


sandra

Ospite

Bello come hai descritto il lupo, Carmen. Kiss

Per quanto riguarda i cani domestici, non credo discendano direttamente dal lupo e semtano ancora il 'richiamo della foresta'. Dopo migliaia e migliaia di generazioni, penso che siano ormai legati e dipendenti dall'uomo. Certo, come esseri viventi hanno diritto ad essere rispettati ed è una vergogna quello che spesso è riportato dai media, intorno a maltrattamenti e abbandoni. D'altra parte, so di bestiole letteralmente adorate dai proprietari… da un estremo all'altro.

Un aspetto che non hai trattato nella poesia è l'amore che lega molti cani ai padroni, un amore incondizionato e disposto anche all'estremo sacrificio. Non a caso il cane viene chiamato il migliore amico dell'uomo. Trovo che questo rapporto di amicizia sia molto bello e penso che quello che si legge, in questi casi, negli occhi del cane sia appunto, amore.

17:58
2 dicembre 2009


Rose

Ospite

Penso che Carmen abbia voluto soprattutto evidenziare il problema dei maltrattamenti agli animali. Questo è lodevole e credo non se ne parli mai abbastanza.

C'è del vero anche in quello che dice Sandra circa il fatto che i nostri animali domestici ormai dipendano da noi. Se io per esempio dessi la libertà ai miei uccellini, nati e vissuti in cattività, probabilmente morirebbero di fame o in bocca al gatto del vicino Cry

Molto bella la prima strofa della poesia:

"La diffidenza è l'arma del lupo
indomabile e fiero, solitario e fedele
non nega di essere tale.
Al cacciatore vende cara la pelle
anche quando, suo malgrado,
si ritrova nel giardino dell'uomo
rifiuta di fare il buffone "

Per la parola che tu chiami 'scurrile', diciamo che è piuttosto colloquiale per una poesia. Se a te non piace, perchè non dici semplicemente:

"e ti prendi tanti
di quei calci 
e poi ci si domanda ecc. "

Ciao, Carmen. Mi stupisce la varietà di argomenti che riesci a trattare in poesia. Complimenti! Smile

22:12
2 dicembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Si parla e si è fatta una "carta dei diritti degli animali": mio parere, era ora!!!

Non so quanto sia applicata, ma almeno è stato un piccolo passo in una direzione che da troppo tempo aspettava di venir sottoposta all' attenzione generale.

Gandhi ebbe a dire: la civiltà di un paese si riconosce dal modo in cui vi si trattano gli animali" (citato a memoria). Ammettendo la verità di questa proposizione, direi che ancora oggi, quanto a civiltà, si ha molto da imparare.

Carmen sottolinea il doloroso problema dei maltrattamenti ai cani, maltrattamenti che personalmente ritengo abominevoli. Basta fare una brevissima riflessione su quanto un cane può e sa dare quanto a amore "gratuito" - insisto sul gratuito - e a fedeltà incondizionata, per non parlare della memoria che mantiene intatta di quanti lo hanno allevato.

Non esistono cani pericolosi, esistono solo cattivi padroni, che dovrebbero, loro sì, esser portat al parco a far pipì, tenuti al guinzaglio.

Molto molto bella, Carmen la descrizione dell' orgoglio del lupo, libero e selvaggio. Schiaccia, se mi passi il termine, la descrizione del cane domestico. Ed è inevitabile: il senso di incondizionata libertà naturale è ancora un aspetto che coinvolge e trasporta in una dimensione sconfinata.

dmk

22:14
2 dicembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Il noto studioso Raymond Coppinger contesta le analisi genetiche presentate agli inizi degli anni Duemila. Un'altra certezza è caduta. Custodita nell'inconscio da ogni proprietario di cane, fosse pure un bastardino, era l'orgoglio inespresso di possedere un discendente del mitico lupo. Ci hanno tolto anche quella. Fino a ieri, del cane sapevamo che la sua ascendenza fosse sicuramente da attribuire al lupo.

Oggi scopriamo che è invece un enigma biologico e le sue origini un fitto mistero. La versione che tutti noi da sempre abbiamo dato per certa, sicura al di là di ogni dubbio, che il cane discende dal lupo, si fondava su tre presupposti: i fossili trovati nei diversi siti archeologici; la selezione artificiale operata dall'uomo e le analisi genetiche.

La storia dell'amicizia tra uomo e lupo inizia 400 mila anni fa. Infatti scavi effettuati in più tempi e in luoghi diversi hanno portato alla luce ossa di lupi in prossimità di insediamenti umani. Le prime tracce di cani accanto all'uomosono di un'epoca assai più recente: solo, si fa per dire, dal 12.500 a.c. si hanno prove dell'arrivo del cane accanto all'uomo (si tratta dei resti di due cani ritrovati nella Russia centrale). I dati più certi fanno risalire la presenza di cani nei luoghi abitati dall'uomo a 10.000 anni prima di Cristo. Resta da capire cosa sia successo dai lontanissimi 400 mila anni a. c. al 10.000 a.c. Sembra che addomesticando il lupo l'uomo, gli abbia fatto perdere, col tempo, alcune caratteristiche peculiari per acquistarne altre e in questo modo dovrebbe essere arrivato il cane. E' un caso tipico di selezione artificiale che fa sì che l'uomo si sostituisca alla natura nel tracciare le caratteristiche di una specie.

Nel 2002 la rivista "Science" ha presentato tutta una serie di analisi genetiche, destinate a confermare la teoria del lupo avo del cane. Sembrava quindi accertata in maniera definitiva l'ipotesi cara a tutti i proprietari di cani.Raymond Coppinger, noto studioso di razze canine, già alla fine degli anni Novanta ebbe modo di osservare come il cane sia una razza unica nel regno animale: comprende centinaia di varietà molto differenti tra loro. Si è chiesto: «Come è possibile che un chihuahua, alto solo 13 centimetri, possa discendere dal lupo?». Su questi presupposti Coppinger contesta le analisi genetiche presentate agli inizi degli anni 2000. A suo avviso sono troppo parziali e contraddittorie tra loro. Propone allora una soluzione alternativa secondo la quale il cane, il lupo, il coyote e lo sciacallo sarebbero varietà di un'unica specie, capace di evolversi continuamente in funzione di diversi fattori, interagenti tra loro, come il clima, l'habitat e le condizioni di vita. In poche parole cane e lupo non sono padre e figlio ma, più semplicemente fratelli. Ancora una certezza che va a farsi benedire: non è stato l'uomo ad addomesticare il cane ma, viceversa. Vale a dire che è stato il cane a cercare la compagnia dell'uomo!

Come ha fatto lo studioso ad arrivare a queste rivoluzionarie conclusioni? C'è arrivato osservando per anni il comportamento dei cani che vivono nell'isola di Pemba, al largo di Zanzibar. Qui i cani sono assolutamente liberi mavivono nei pressi dei villaggi locali. Gli abitanti di questi villaggi si alimentano esclusivamente con la caccia, esercitata in forme primitive e di agricoltura. La presenza dei cani è tollerata poiché questi, nutrendosi degli avanzi e della spazzatura mantengono puliti i villaggi. Lo studioso conclude affermando che 10.000 anni fa i cani impararono a vivere in simbiosi con i villaggi del Mesolitico e, col tempo, divennero una nicchia ecologica a sé stante.Inoltre svilupparono alcune caratteristiche, tipiche di tutti gli animali domestici: varietà di pelo e di stazza; tendenza alla sottomissione conservando questi tratti comportamentali appresi in età giovanile, fino alla vecchiaia.

http://www.alanisti.com

dmk

10:52
3 dicembre 2009


Pietro

Ospite

Gli animali domestici arricchiscono la vita dell'uomo, anche dal punto di vista affettivo. Ecco perchè è responsabilità di ciascuno averne cura.

La pregevole poesia di Carmen mette il dito su una vergognosa piaga sociale ed esalta lo spirito libero e fiero degli animali selvatici. Grazie, Carmen.

Ho trovato illuminanti le infomazioni fornite da Daniela. Grazie anche a lei.

10:28
4 dicembre 2009


Carmen

Ospite

Grazie a tutti e soprattutto per le notizie di Daniela.

Questa Prosia (così la chiamo, perché non ha lo stile poetico ma piuttosto narrativo) è un po' vecchiotta. In effetti, sto mischiando testi nuovi con quelli vecchi, ecco perché magari alcuni sono più "curati" ed altri meno.

Avevo pensato di togliere la parola scurrile, ma poi mi dispiaceva un po', visto che in originale c'era. Mi piace confrontare i miei testi di prima e dopo. Oggi come oggi sento un po' di imbrazzo se dovessi usare una parola scurrile in poesia, anche se penso che in poesia si può usare,  se si deve creare una particolare atmosfera, ma non mi piace parolacce fuori dai testi. Tanto per chiarirci ;)

Sì, il testo voleva soltanto rilevare le condizioni dei cani abbandonati o maltrattati,  so che ci sono anche rapporti ottimi tra cane e uomo: figuratevi che ne ho due, tra cui un boxer, che ha un carattere molto forte ed io devo essere molto determinata affinché non mi combini guai e che capisca che non "può fare come le pare e piace", però in cambio è una ottima "ruffiana" (scherzo), quando si avvicina per una carezza che poi diventano tanti, perché se dai una mano a Fiona prende tutto il braccio. E' le la padrona assoluta di tutti (si crede lei) e domina sull'altro cane maschio, ma non le riesce tanto bene con Mirò, il gatto.

Ho preso Fiona come guardia per sentirmi più sicura visto che vivo in un villino. All'inizio abbiamo portato Fiona a fare un corso di educazione come prova (tre giorni), poi volevo addestrarla come cane da guardia, però qualcuno mi ha detto che: addestrando i cani perdono il loro carattere naturale e allora ho lasciato stare. Non mi piace violentare la natura. Mi basta averla fatta sterilizzare con tanti sensi di colpa, ma non potevo farne a meno visto che ho un maschietto in casa che, anche se piccolo, ha detto il veterinario, non c'è da fidarsi, se la femmina decide per l'accoppiamente. In cambio, però, il veterinario mi ha detto che Fiona avrà meno rischi per i tumori alla mammella e altrove, essendo sterlizzata.

Qualcuno una volta mi disse che il mio animale totem è il lupo, non è che ci credo molto, a parte il lato "romantico" della cosa e il mio film preferito, anche perché fu l'ultimo film che vidi con mio marito, è "Balla con i lupi". L'avrò visto tante di quelle volte che non mi ricordo più il numero.

Allora, anche se il cane non dovesse discendere dal lupo, io per due volte con due cani diversi: il primo era un meticcio tra collie e cane da caccia e l'altro è stato Fiona hanno emesso di sera il verso dell'ululato uguale a quello del lupo. Una volta per ciascuno, poi mai più. Me lo ricordo bene, perché ne fui impressionata. Chissà per quale combinazione e per quale ragione. Stranissimo, se non l'avessi sentito per due volte con cani così diversi, avrei creduto di sognare.

Qualcuno mi dice che tratto argomenti diverso, in effetti mi piace interessarmi di un po' di tutto. Sento il richiamo ai problemi sociali, le ingiustizie, i dolori e per la gente meno fortunata di me, qualche volta penso anche a me stessa, insomma ci sarebbe talmente tanto di cui scrivere che non basterebbe una vita intera. Le poesie d'amore invece sono piuttosto rare, perché a me sembra che quando le scrivo divento un po' "banale".

A presto amici miei di scrittura e buon proseguimento di giornata. Qui a Roma piove e fa caldo, ma anche la pioggia serve e a me piace.

Un abbraccio!

Carmen

11:20
5 dicembre 2009


Pietro

Ospite

Informo Carmen e chi altri fosse appassionato alla vita degli animali selvatici, che questa sera, alle ore 21,30 su Rai 3 andrà in onda un documentario dal titolo "Nati liberi" che verterà proprio sulla vita di un branco di lupi. Conduce Licia Colò.

Cordiali saluti e buon fine settimana. Pietro

17:51
5 dicembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Grazie per l' informazione, PietroLaugh

Buon fine settimana anche a te e a tutti!Laugh

dmk

20:06
5 dicembre 2009


Rose

Ospite

Grazie, Pietro. Ho trovato intrigante quest'opera di Tom Chanders (anche se non vorrei essere nei panni della fanciulla):

22:35
5 dicembre 2009


admin

Amministratore

messaggi3520

Intrigante…, sìLaugh

La Dama – bendata – dei lupi…, un simbolismo che forse fa riferimento ad un andare alla cieca nel pericolo…

dmk

12:13
6 dicembre 2009


sandra

Ospite

Hoccapito che Licia Colò è diventata mamma e ha 'tirato i remi in barca', ma non mi può fare 'ste trasmissioni interessanti di sabato sera, quando la gente 'normale' Wink va a ballare!

23:02
6 dicembre 2009


Manfredi

Ospite

la gente 'normale', eh ???SmileWink

cmq, si può sempre registrare…Wink

dai, che scherzo…forseWink



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