Il mio pensiero
è un passero sulla tomba
di un uomo sconosciuto.
***
Le tombe parlano di come si visse
una mi dice che la tua stagione
non fu delle migliori, germogliano
poche glorie e molte ortiche
non so quale fiore preferisti
volevi stordire l'anima
annegandola negli abissi
per arrivare all'illusione
che disinvolto percorresti
(non si scherza, con estremi)
vagamente ricordo
della coda del pavone del cilindro
e del cappello
eri l'essenza ed il burlone
che ancor mi sfugge
e gli anni, i più crudeli,
non seppero ombreggiare
il riverbero dell'ironico sorriso
sono fatta dei tuoi occhi e so, eccome,
da dove nascono e muoiono la ricerca
l'affanno della nostra supposta perfezione.
Ci lasciammo col perdono
e il cuore e il sangue mi indussero
a chiamarti “padre”.
Carmen