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UtenteMessaggio

19:02
25 gennaio 2010


Elina

Ospite

Tenti di afferrare la rosa

il dolore serpeggia

bisbiglia dentro le ossa

cose non dette maturano al sole

precoci frutti si aggrappano

un'istintiva sopravvivenza

già pensa un terreno diverso

dimenticando le antiche radici.

 

20:57
25 gennaio 2010


Pietro

Ospite

L'immagine, sicuramente, non è stata scelta a caso. L'espressione di quei bambini sembra proprio malevola, cara Elina e non sono certo di capire il collegamento coi versi, se non, forse in quella "istintiva sopravvivenza" che è propria dei bambini.

Penso che attenderò altri commenti, per ulteriori delucidazioni. Nel frattempo, grazie. Laugh

22:14
25 gennaio 2010


sandra

Ospite

Mica facile la tua poesia, Elina! Certo, in uno sguardo ci possono essere molte cose, non a caso si dice che gli occhi sono lo specchio dell'anima. Però ha ragione Pietro, quei ragazzini sono punto simpatici e la marionetta respinta coi piedi aggiunge una nota inquietante ad un quadro già strano di suo.

Venendo ai tuoi versi, io la vedo così: a volte si tende ad uno scopo, senza riuscire a raggiungerlo. Allora, "l'istinto di sopravvivenza" ci aiuta a trovare un "terreno diverso", a costo di dimenticare le "antiche radici". Smile Ciauz!

22:39
25 gennaio 2010


Elina

Ospite

l'immagine appartiene alla pittura di Leonor Fini

sempre sospesa tra reale e immaginario, tra visioni che nascono da paure o semplicemente da scene teatrali

il testo (nato prima) è uno scorcio, un momento d'osservazione che non riguarda bambini ma adulti che, in determinati momenti della vita, “sentono di esserlo” per le cure, le attenzioni cui sono sottoposti

il nostro corpo ha rami, foglie, radici, produce frutti

a volte le radici si aggrappano all'istinto, alla vita che deve continuare

 grazie per la lettura di un testo “non facile”

22:58
25 gennaio 2010


admin

Amministratore

messaggi3520

Testo di non facile interpretazione, concordo.

Il gesto di afferrare la rosa resta incompiuto nel/per il dolore, mentre l' istinto porta a trovare una forma diversa di sopravvivenza, in una nuova modalità. A prezzo, anche, dello smemoramento delle radici …

Apprezzo pienamente il testo, di cui ognuno può dare una sua lettura interpretativa, a seconda di quello che vi legge e sente. 

Se si cerca una chiave di lettura partendo dall' immagine (Leonor Fini, vero?), mi sentirei di dire: quei bambini dallo sguardo serio, è come se si stessero dedicando non a un gioco (nonostante l' altalena), ma a qualcosa che li rende concentrati, e, in particolare, all' atto di premere i piedi contro il burattino (la bimba in primo piano indica chiaramente che è lì che va posta l' attenzione), come se lo stessero punendo, trattenendolo immobile e fermo, oppure allontanandolo da loro. 

dmk



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