E sarà il tuo giorno
e sarà l'oggi di mille domani
e sarà il sogno mai sognato
che ti porterà lontano
libero e solitario
e sarà cielo straniero
che ti troverà al risveglio
e saranno stelle sconosciute
sulle tue notti
e venderai ricordi
trovati dentro una bottiglia
ad un sorriso stanco
e perderai il Dio appena ritrovato
e lascerai il cuore al confine
e parole nuove da dimenticare
e sarà la vita dove sarai
figlio mio.
bella poesia, anzi più che bella, buona. traccia, senza sterile retorica, il segno del distacco, quando la carne – quella tua – si divide e una parte di te si allontana verso un altro orizzonte, in un' apertura d' ali ampia e dolorosamente necessaria.
intensa, certo. ci sono dentro tutte le paure, tutta l' angoscia di un padre per il figlio che se ne va a costruirsi la sua strada. di un padre che, non solo subisce la perdita. ma che è anche consapevole delle difficoltà, dei problemi, dei pericoli che attendono dietro l' angolo. ma è "vita", là dove il figlio "sarà". suscita una grande emozione anche in chi, come me, padre non è.